Matteo Simone
Lo sport ti permette di incontrare gente, lo sport avvicina persone e abbatte barriere culturali e generazionali.
Ho conosciuto Marius Mocanu in occasione della 100km delle Alpi con partenza a Torino, dopo alcuni chilometri ci siamo trovati uno accanto all’altro a correre la 100km allo stesso ritmo, anche se per me si trattava di un ritmo elevato, ma la compagnia era piacevole, Marius è molto simpatico e rispettoso, salutava tutti, ci trovavamo bene a correre insieme, ci fermavamo per le pause bagno, ci aspettavamo, ma la gara è lunga e al 20° chilometro ho dovuto fare uno stop a un bagno di un bar; e sì nelle ultramaratone può capitare.
Di seguito, Marius (SAF Atletica Piemonte ASD) racconta la sua esperienza di atleta e arbitro rispondendo ad alcune mie domande.
Di seguito, Marius (SAF Atletica Piemonte ASD) racconta la sua esperienza di atleta e arbitro rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della
tua vita? “Sinceramente no, però mi sono sentito
importante.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho giocato a calcio, poi sono diventato arbitro e ora mi sono fissato degli obbiettivi nella corsa.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho giocato a calcio, poi sono diventato arbitro e ora mi sono fissato degli obbiettivi nella corsa.”
Quali fattori contribuiscono al tuo benessere o performance? “Fare ciò che mi fa stare bene e mi rende felice, allenarmi sentendo il
proprio fisico, fissarmi degli obbiettivi realistici.”
In
effetti le sfide stimolano, permettono di impegnarsi negli allenamenti per
presentarsi al via in grado di affrontare una gara impegnativa.
Nello sport chi contribuisce al tuo benessere o performance? “Nell’arbitraggio io, però dipendo anche dagli altri, dalle situazioni
di gioco, dagli osservatori. Nella corsa la performance può dipendere da
fattori interni ma soprattutto esterni (tempo, terreni, scarpe…).”
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Direi la maratona di Torino 2016, essendo la prima mi ero prefissato un tempo di 3h30’ ma non sono riuscito e ho
sforato di 3’. Le emozioni più grandi me le ha regalato la 100km nel 2017 che era
il mio obbiettivo chiuderla e pure con un tempo buono.”
Due grandi e bei obiettivi importanti, una maratona e una 100km, due
sogni di tanti runner.
Quale è stata la tua gara più difficile? “Da arbitro parecchie ma non mi ricordo
nessuna, per quanto riguarda la corsa direi la 100km perché dopo 72km ho avuto
i crampi agli adduttori.”
Se
nella maratona si può aspettare la crisi verso il 30°-35° km, nella 100km è
tutta una incognita, la gara è lunghissima e tante possono essere le insidie,
dal tempo atmosferico, crampi, disturbi intestinali, contratture.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione
di potercela fare? “La 100km direi, però la testa fa tutto…. Io non mi sarei mai ritirato,
finire era la priorità oltre qualsiasi cosa (dovevo dimostrare che se una
persona vuole ci riesce).”
Un episodio curioso o divertente della
tua attività sportiva? “In una partita, dopo aver allontanato l’allenatore per proteste, un
giocatore mi ha ringraziato perché non ne poteva più (il suo allenatore gli
rompeva pure a lui). Nella 100km, intorno al 94°km circa, mi è venuto sonno e ho
detto al mio compagno di viaggio: 'se manca molto io mi addormento' (avrei
camminato/corricchiato a occhi chiusi).”
Nella
corsa di lunga distanza dove si fa sport per diverse ore può capitare anche di
avere sonno e quindi bisogna mettere in atto strategie per non mollare, per
continuare fino al traguardo svegli e vigili.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport? “Benessere, gioia, rilassamento, amicizia.”
Vero,
lo sport è un mondo che aggrega, che ti permette di conoscere te stesso prima
di tutto, e poi luoghi e amici di allenamento e di gara.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare
attenzione? “Nell’arbitrare di valutare in maniera sbagliata gli episodi, di fare
attenzione a tutto ciò che circonda il terreno di gioco e agli infortuni che
possono capitare. Nella corsa direi le difficoltà nel trovare abbastanza tempo
per allenarsi, migliorare la prestazione, mentre per i rischi massima attenzione
ai segnali del corpo per evitare gli infortuni.”
Si
può fare tanto sport, si può faticare tanto ma non bisogna dimenticare di
prendersi cura di sé ogni tanto, di praticare autoprotezione e coccole.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti inducono
a fare una prestazione non ottimale? “Nell’arbitrare la stanchezza mentale, l'approccio con i giocatori. Nella corsa potrebbe essere la pioggia, il vento, la
stanchezza fisica, la comparsa di alcuni dolori (possono essere anche di tipo
mentale).”
Cosa ti fa continuare a fare sport? “La testa e la voglia di non mollare mai, il
pensiero che gli altri credono in me e quindi non li posso deludere.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Per quanto riguarda l’arbitraggio: con pazienza, dicendomi che può capitare, con
riflessioni riguardanti la prestazione, cercando di migliorarmi nella gara
successiva. Per quanto riguarda la corsa: ho fatto 2 gare, una maratona e una 100km con risultati buoni…speriamo in
altrettanti futuri.”
Si
apprende sempre da tutto, dall’esperienza di vita, da eventuali errori o
sconfitte. Per quanto riguarda la corsa un bel coraggio iniziare con una
maratona e fare una 100km come seconda gara e con buoni risultati, nel tempo si
possono raggiungere ottimi risultati continuando così e a crederci.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per
avvicinarli allo sport? “Lo sport fa bene, ci mantiene in forma, ci mette di fronte alle prime
difficoltà della vita e ci può insegnare come superarle. Ci migliora il
carattere, l’umore e ci rende liberi. Non state davanti alla Playstation o al
PC ma andate a fare sport o comunque attività sportiva…. Il movimento è vita.”
Questo
è lo sport che vogliamo, questi sono i messaggi che vogliamo ascoltare e che
dobbiamo trasmettere.
Un messaggio per sconsigliare l’uso del
doping? “Che gusto c’è di vincere sapendo che senza quella sostanza non avresti
mai vinto!? PS: (io verso la fine della 100km nelle ultime salite con il buio
e il fresco che stava arrivando mi stavo dicendo nella testa: 'se ci fosse una
macchina chiederei un passaggio fino in cima alla salita, tanto sono pochi
metri', poi mi rispondevo: 'che gusto c’è arrivare al traguardo sapendo che hai
fatto anche 100m in meno…99km e 900m non sono 100km', dovevo fare tutti i 100.000m.”
E’
vero, purtroppo la gente è strana, a volte si lasciano tentare dalle
scorrettezze e non riescono a resistere, si tratta di fragilità.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport? “Arbitraggio: alcuni che faccio bene, altri che
ho coraggio, altri mi chiedono come posso farlo e soprattutto come faccio a essere calmo quando magari mi insultano. Ma nel fare la 100km alcuni mi hanno
detto che sono pazzo, molti meravigliati, altri hanno creduto in me, era una
bella sfida.”
Due
impegni gravosi, l’arbitraggio molto delicato, si ha a che fare con le persone
sempre pronti a non accettare una decisione per loro penalizzante, mentre per
la corsa di 100km gravoso dal punto di vista fisico, muscolare e mentale.
Entrambe belle sfide e messa in gioco di se stessi.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? “Per quanto riguarda l’arbitraggio, la tranquillità; mentre per la corsa, ho
migliorato la determinazione e il fatto di non mollare mai fino alla fine.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “No, direi proprio di no, fare movimento è
importante.”
Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere
atleta? “No, magari di non stressare il corpo sì, di non esagerare con
l’attività sportiva.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per
quali aspetti ed in quali fasi? “Potrebbe essere molto utile, non ho mai avuto
modo di avere un dialogo con uno psicologo per quanto riguarda la mia attività, però in tanti sport viene utilizzato penso nella fase di blocco di un atleta,
quando non riesce a migliorare la prestazione oppure non riesce più a ritrovare
la prestazione che aveva precedentemente.”
In
effetti a volte ci si rivolge dallo psicologo quando ci sono problemi ma
potrebbe essere utile un allenamento psicologico allo sport, alla fatica, alla
performance, alla gestione della gara, alla coesione della squadra, al
costruire un‘elevata fiducia in se stessi prima del verificarsi dei problemi.
Prossimi obiettivi? Sogni
realizzati e da realizzare? “Non saprei rispondere ora, direi che se tutto va bene e il fisico me lo
permette di fare la 100km del Passatore nel 2018 e cercare di migliorare le
11h14’35”. Il sogno sarebbe fare 10h59’59”.
Dai
che si può, molto modesto Marius, sei giovane e alle prime esperienze, la
progressione verso una migliore performance per ora è assicurata.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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