mercoledì 27 giugno 2018

Paola Grilli: Ogni fatica ti porta a una gioia immensa e a una sensibilità maggiore

Per la terza volta ho chiuso la 9 colli running km 202

Per ottenere qualcosa bisogna faticare, impegnarsi un po’ soffrire, incontrare discese e salite e arrivare a conclusione sperimentando soddisfazione e gioia oltre che dolore e sofferenza, questa sembra essere l’esperienza di molti atleti soprattutto degli ultrarunner o comunque atleti di endurance che fanno sport per un tempo prolungato a volte anche per giorni interi. Nella mente degli ultra-maratoneti ci sono sempre sfide e chilometri da percorrere in allenamento e in gara. Esistono lunghissime gare di corsa a piedi come la Nove Colli Running di 202,4 km. Di seguito, Paola racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. Qual è stata la gara della tua vita? La gara più difficile?La gara più difficile della mia vita l’ho conclusa per la terza volta domenica 20 maggio 2018, per la terza volta ho chiuso la 9 colli running km 202.”

Giulio Civitella: Mi piace capire dove posso portare il mio limite, ma senza esagerare

Matteo Simone 

Gli ultrarunner sono atleti alla ricerca della sfida, della gara difficile da preparare e portare a termine come una gara di 100km. 

Di seguito Giulio racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Non mi sento un campione e non mi interessa nemmeno esserlo.” 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato ad allenarmi perché frequentavo un corso da sub in marina. Ed era prevista l'attività sportiva tutte le mattine.” 
Qual è stata la gara della tua vita?Per adesso la gara della vita è la 100 km del passatore.” 

Nella vita di un atleta ci sono amici e squadre, amici con cui condividere allenamenti, programmi, gare, sfide; amici per confrontarsi, sostenersi, invogliarsi a vicenda. Inoltre dietro ogni atleta ci sono squadre più o meno grandi di cui ci si sente di far parte per condividere uno stile di vita basato sullo sport, sulla fatica, sul riuscire a raggiungere obiettivi individuali e di squadra.

Veronica Mattioli: Un viaggio lungo 100 km che ti mette a dura prova la testa

Ho corso per me stessa per raggiungere l’obiettivo, questo mi basta
Matteo SIMONE

Le gare di ultramaratona mettono alla prova fisico e testa, si tratta di praticare sport per ore continuate affrontando fatica estrema e a volte anche salite lunghe che lasciano sfiniti alla fine della lunga gara. 

Di seguito Veronica racconta la sua partecipazione alla 100km del Passatore da Firenze a Faenza.
Che significato ha per te questa gara? “È un viaggio lungo 100 km che ti mette a dura prova la testa che lo devi affrontare da sola.”

Il bello dello sport è che ti fa sentire vivo, ti fa sperimentare sensazioni ed emozione, ti fa stancare, ti fa programmare gare e allenamenti, tiene occupata la mente fino al giorno del grande evento e poi tutto passa, tutto finisce e bisogna ritrovare nuovi stimoli per andare avanti, per sperimentare benessere attraverso lo sport.
Che sapore ti ha lasciato questa gara? “Tanto vuoto in me stessa. Sperduta. Crollo psicologico.

Valentina Pici, 100km: Non me l’aspettavo così dura, è stato un viaggio pazzesco

Mi sono innamorata delle ultra, la gente che le corre è diversa è più umana
Matteo Simone 

Le gare di ultramaratone mettono alla prova, diventano viaggi immensi lungo un percorso stabilito ma anche un lungo viaggio dentro se stessi per andare a cercare le motivazioni e le risorse utili per affrontare tali imprese ardue. 

Di seguito Valentina racconta la sua prima esperienza a una gara di corsa a piedi di 100km, il Passatore da Firenze a Faenza.
Come stai? Com'è andata?Sto benissimo, sono felice e mi godo questa magnifica sensazione che mi hanno lasciato addosso questi fantastici 100km... ancora non ci credo. È andata abbastanza bene, poteva andar meglio e in cuor mio ci speravo ma sono arrivata con il sorriso ed era la cosa che volevo di più in assoluto.”

Tiziana Antonucci, runner: Il mio motto è “Tizzy non accontentarti mai, tu puoi”

Non pensavo mai di poter concludere una gara del genere, 100 km son tanti
Matteo SIMONE 

Gli ultrarunner sono persone che non si accontentano di una corsetta, di una garetta ma vogliono osare, vogliono sperimentarsi, vogliono provare a fare un po’ di più ogni volta, vogliono superare traguardi sempre più ambiziosi e sfidanti oltre la maratona, 50km, 60km, 100km. 200km. 

Di seguito Tiziana racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande dopo la mitica gara del Passatore, 100km da Firenze a Faenza.

martedì 26 giugno 2018

Simona Rocchi: Vivo lo sport con l’obiettivo di stare bene e divertirmi

Matteo SIMONE 

Lo sport permette di fare una vita serena e felice e di conoscere un mondo di persone per confrontarsi e conoscersi apprendendo l’uno dall’altro e condividendo opinioni ma anche allenamenti, fatica e gare. 
Simona racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport?Personalmente non mi sono mai sentita una campionessa nello sport perché non ho mai avuto intenzione di praticarlo a livello agonistico professionale ma solo amatoriale. Il fatto stesso di praticarlo a livello amatoriale mi porta ad avere dei limiti e spesso delle difficoltà. Vivo lo sport con l’obiettivo di stare bene e divertirmi e non di vincere ed essere un campione.

Simona Rocchi: La Maratona è il mio prossimo obiettivo, ci devo lavorare

Vivo lo sport con l’obiettivo di stare bene e divertirmi

Lo sport permette di fare una vita serena e felice e di conoscere un mondo di persone per confrontarsi e conoscersi e apprendere l’uno dall’altro condividendo opinioni ma anche allenamenti, fatica e gare. Simona della società “Palestrina Running” racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentita campione nello sport?Personalmente non mi sono mai sentita un campione nello sport perché non ho mai avuto intenzione di praticarlo a livello agonistico professionale, ma solo amatoriale. Il fatto stesso di praticarlo a livello amatoriale mi porta ad avere dei limiti e spesso delle difficoltà. Vivo lo sport con l’obiettivo di stare bene e divertirmi e non di vincere ed essere un campione.

C’è sempre un inizio, si fa sempre in tempo per mettersi in moto, prima o poi lo trovi qualcuno che ti invita a fare sport, a correre, a far parte di una squadra di atleti e poi si inizia a sperimentare benessere e se l’aria che si respira è piacevole si sente il bisogno di frequentare amici e gruppi per sperimentare sempre più benessere attraverso lo sport: Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?Ho iniziato per gioco intorno ai 17 anni, quando avevo l’obiettivo di perdere qualche chilo, ero abbastanza pesante, ed ho iniziato ad avvicinarmi alla camminata veloce, poi alla corsa. Mi faceva sentire bene e ho continuato sempre in maniera tranquilla senza alcuna pretesa. Dopo 18 anni ho avuto la bella idea di iscrivermi ad una gara amatoriale. Mi è piaciuta l’idea. Mi sono divertita così tanto che mi sono fatta coinvolgere dal mio amico Massimo ad iscrivermi ad una squadra di running. Da lì è iniziata la mia avventura.”

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