lunedì 20 gennaio 2020

La Corsa di Miguel: Un gande contenitore di eventi sportivi, culturali, educativi, aggregativi

Matteo Simone

In tanti dobbiamo ringraziare la Corsa di Miguel, un grande contenitore di eventi sportivi, culturali, educativi, aggregativi. Un'opportunità per tanti per esserci con proprie modalità, possibilità, risorse, abilità, disabilità, diversità. 

Un'opportunità per avvicinare persone di età diverse, culture diverse, abilità diverse. Un'opportunità per confrontarsi, aiutatasi, fidarsi, affidarsi, condividere momenti preziosi e intensi di fatica, sudore, gioia, partenze, arrivi. Un’opportunità per sperimentare non solo performance ma anche benessere fisico e mentale, emotivo e relazionale.

venerdì 17 gennaio 2020

La Miguel delle Joelette per condividere lo sforzo e la fatica insieme

 Matteo Simone 

La corsa di Miguel è una classica della capitale, è una gara da non mancare in ricordo di un desaparecido argentino Miguel Sanchez, lavoratore, runner, poeta. 

Perché partecipare? Per esserci con il cuore, il corpo e la mente; per condividere un ricordo; per condividere lo sforzo e la fatica insieme raggiungendo traguardi importanti o simbolici; un'occasione per conoscere gente uguale a noi, diversa da noi, ordinaria o straordinaria, veloce o lenta, abile o con altre abilità. Tanti incontri, tanti amici per fare parte di un team e condividere fatica e divertimento.

sabato 4 gennaio 2020

Martine Sesma: L'ultrarunning a volte è estenuante, esaltante altre volte

Ultrarunning is grueling at times, exhilarating at others
Matteo Simone 

La pratica dell’ultramaratona è molto impegnativa per il tempo da impiegare in allenamenti quotidiani e gare lunghissime da partecipare, quando arriva una vittoria è sempre un momento esaltante ed entusiasmante, il coronamento di un sogno. 

Di seguito Martine racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? Vincere la gara di 4 giorni Born to Run nel 2017 e avere molti altri importanti traguardi quell'anno è stato il mio momento da ‘campionessa’. Le mie corse dopo sono diminuite a causa di problemi di salute.”

Sveva Assembri: La gara più bella fatta fino a ora è stata il Passatore

Indescrivibile quello che ho provato durante la gara e quando sono arrivata alla fine
Matteo Simone 

Gare di corsa di lunghe distanze, come una 100km, diventano lunghi viaggi di fatica ma anche di soddisfazione per averla portata a termine dopo aver attraversato un mondo di sensazioni, pensieri, emozioni, dubbi.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Sveva attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho sempre fatto sport fin da quando ero bambina. Un anno di danza classica a 5 anni, poi quasi 15 anni di basket che ho lasciato all'università. Ho fatto vari corsi in palestra (step, danza africana, vari corsi di tonificazione) e mi sono allenata in sala pesi. Da 6 anni ho scoperto la corsa e, a parte una breve parentesi di triathlon, ora mi sto dedicando solo a quella.

Nella vita si attraversano fasi e cicli, si incontrano persone e sport e si decide momento per momento cosa è meglio per noi, cosa ci entusiasma, cosa ci attira.

venerdì 3 gennaio 2020

Antonella Abbondanza: La gara più estrema forse la 100km del Passatore

Ho iniziato a correre per scaldarmi, da li non mi sono più fermata
Matteo Simone 

Può succedere che il bisogno o un’esigenza porti a muoversi, a mettersi in moto e a scoprire un’alternativa alla sedentarietà, alla comodità, e allora si può sperimentare benessere e sviluppare nuove consapevolezza come la pratica di uno sport.

Di seguito Antonella racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Ho iniziato molto tardi, prima correvo solo in vacanza, poi dopo la gravidanza, volendo rientrare un po' nei miei ‘panni’, ho cominciato a camminare. Una gelida mattina di dicembre, precisamente il 31 dicembre, faceva così freddo (-8°) ..che era impossibile camminare, allora ho iniziato a correre per scaldarmi un po' 200,300,500,1km ..con grande stupore ho constatato che dopo 1km c è vita! E che vita! Da li non mi. sono più fermata.”

Roberta Tecchiato, ex giocatrice di pallavolo, ora allenatrice minivolley

Ex componente Nazionale Militare Italiana Volley
Matteo SIMONE 21163@tiscali.it 

Roberta Tecchiato, ex componente Nazionale Militare Italiana Volley, Medaglia di bronzo alle Olimpiadi Militari svoltesi a Catania periodo 1-10 dicembre 2003; 2005-06 Serie C con la Società "Volley Fuorigrotta" di Napoli; 2007-08 Firenze Serie C "Unione volley" Firenze.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Roberta attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Assolutamente si.” 
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Sin dall'età di 6 anni sono stata introdotta alla pratica del volley (nasco in un paese rurale dove gli unici due sport che si praticavano erano il volley per le bimbe e il calcio per i maschi).”

martedì 31 dicembre 2019

Sebastien Balondrade, Ironman: Essere preparati fisicamente e mentalmente

Toute course peut se finir, il faut juste se préparé physiquement et mentalement
Matteo Simone 

Più è dura la gara è più è importante l’uso della testa, Sebastien Balondrade racconta l’utilizzo degli aspetti mentali per fare cose grandi, per superare difficoltà estreme e crisi. 

Sebastien sembra essere un Ironman molto estremo che si allena nella sofferenza e nel dolore per fortificarsi nello sport e nella vita.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano a partecipare a gare estreme?Io lavoro molto sull'aspetto mentale nei miei allenamenti. Questi allenamenti sono essenziali per una performance sulla gara estrema. Mi piace fare allenamenti molto più duri rispetto alla gara. Durante alcuni allenamenti, mi provoco volontariamente alcuni problemi che potrebbero accadere in gara come ad esempio: l'ipoglicemia / ipotermia / disidratazione / ecc. Per quanto riguarda l’aspetto psicologico, creo una bolla e un mondo a parte che posso controllare durante le mie gare, mi permette di dimenticare il dolore durante la gara, ma anche fare passare il tempo più velocemente. 

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