Ho iniziato a correre per
scaldarmi, da li non mi sono più fermata
Matteo Simone
Può succedere che il bisogno o un’esigenza porti a muoversi, a mettersi in moto e a scoprire un’alternativa alla sedentarietà, alla comodità, e allora si può sperimentare benessere e sviluppare nuove consapevolezza come la pratica di uno sport.
Di seguito Antonella racconta la sua
esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho iniziato molto tardi, prima correvo solo
in vacanza, poi dopo la gravidanza, volendo rientrare un po' nei miei ‘panni’, ho
cominciato a camminare. Una gelida mattina di dicembre, precisamente il 31
dicembre, faceva così freddo (-8°) ..che era impossibile camminare, allora ho
iniziato a correre per scaldarmi un po' 200,300,500,1km ..con grande stupore ho
constatato che dopo 1km c è vita! E che vita! Da li non mi. sono più fermata.”
C’è sempre un rimedio a tutto, basta
provare e notare cosa succede, così come cercare di riscaldarsi fa scoprire che
si può passare dalla camminata alla corsa non solo sperimentando fatica ma
anche capacità e competenze nel riuscire in qualcosa.
Come sei cambiata attraverso lo sport? “Il cambiamento c’è stato, fisicamente neanche a parlarne, evidentissimo. Il
cambiamento sorprendente è stato quello psicologico e caratteriale, minimizzo
un po' perché l'argomento è lungo, io mi sento una persona migliore, sia a casa
che a lavoro.”
E’ interessane la testimonianza di
Antonella che trasmette il messaggio che lo sport non solo modella il corpo ma
aiuta la mente a essere più fiduciosa, positiva e risolutiva.
Nello sport chi e cosa ha contribuito al
tuo benessere e/o performance? “La
corsa è benessere..la performance è arrivata con sacrifici e costanza, anche se
devo dirlo: a me non pesa affatto, anzi.”
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni
più belle? “Non ne ho fatte tantissime di Maratone e ultra, sono una ventina circa e tutte mi hanno lasciato
qualcosa che mi ha fatto crescere non solo sportivamente.”
Los sport può diventare una grande e
utile esperienza di vita che insegna a pianificare e programmare mete e
obiettivi sfidanti da raggiungere.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Sia amici che familiari, con il tempo, hanno
imparato ad apprezzare; tornata da New York sono diventata quasi una star in paese.”
Cosa hai scoperto di te stessa praticando sport? “Facendo sport ho conosciuto un po’ meglio me
stessa, penso sempre di non essere all'altezza delle situazioni, invece poi
ogni volta centro l'obiettivo, alcune volte pure superando le mie aspettative;
ne rimango sempre sorpresa!”
Lo sport aiuta a conoscersi meglio e a sorprendersi
di quello che si riesce a fare con la pratica continua,
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (allenamento, pre-gara, gara,
post-gara? “Le sensazioni sono sempre
contrastanti: fatica, poi benessere, ansia che si trasforma in gioia;
personalmente sono molto ansiosa ed emotiva, la corsa mi aiuta molto, riesco ad
avere un equilibrio che prima non avevo.”
Quali sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara? “Ogni allenamento lo trasformo in una
mini-gara, penso sia sbagliato, non pensavo di essere cosi competitiva e invece
sia in allenamento che in gara l’unica cosa che mi è chiara è proprio quella.”
Attraverso lo sport si sperimenta un mondo
di sensazioni ed emozioni diverse dalla più piacevoli ad alcune spiacevoli migliorando
sempre di più.
La tua gara più estrema o
più difficile? “La gara più estrema
forse la 100km del Passatore, ma non è estrema è da matti. Lo dico a bassa voce
perché sembra sacrilegio, a me non è piaciuta, né muoio per rifarla, non è stata
neanche la più difficile per me, ho solo avuto tanta paura, ma tanta. La più
difficile se la battono New York e Latina. La prima perché dopo che giri tutta
la città con tua figlia in braccio per 4 giorni è stata dura chiuderla come l’ho
chiusa. La seconda perché non sono abituata a contendermi il podio.”
Complimenti ad Antonella che ha iniziato
a correre per riscaldarsi e ora si è accesa al punto di diventare competitiva e
ultra, portando a termine gare considerate estreme come la 100km del Passatore da Firenze a Faenza e a puntare a podi anche in maratona, infatti il 25 maggio 2019 porta a termine la 100 km del Passatore, Firenze-Faenza in 12h22’04”.
Successivamente, il 3 novembre corre la maratona di New York in 3h35'02'' e il 1° dicembre arriva terza alla 22^ Maratona di Latina in 3h31’ (real time 3h30’45”), preceduta da Patrizia Pricci 3h29’29” e dalla vincitrice Teresa Lelario 3h23’15”. .
Successivamente, il 3 novembre corre la maratona di New York in 3h35'02'' e il 1° dicembre arriva terza alla 22^ Maratona di Latina in 3h31’ (real time 3h30’45”), preceduta da Patrizia Pricci 3h29’29” e dalla vincitrice Teresa Lelario 3h23’15”. .
Cosa ti
ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Per ora di mollare non se ne parla, anzi
oltre alla corsa ho integrato con un po’ di potenziamento. Continuo finché ne
traggo giovamento.”
Come hai
superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Come ho iniziato, non avendo mai fatto nulla, mi infortunavo molto
spesso. Ho abituato il corpo alla fatica e agli allenamenti, e mi sono
consigliata con mio cugino che è un bravissimo fisioterapista.”
Corpo e mente si abituano alla fatica, si
adattano alle situazioni più sconvenienti ed estreme, si riesce a fare cose prima
considerate impensate, si diventa più fiduciosi e soprattutto molto più resilienti
andando avanti senza mollare.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Un bel messaggio lo inviterei ai genitori, perché
dall'esempio che arriva meglio.”
Ritieni
utile lo psicologo nello sport? “Lo
psicologo serve sempre, tanto più nello sport.”
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi? “Il sogno di andare a New York è stato realizzato,
grazie anche alla mia famiglia che mi sostiene. Ora che ho sconfitto la paura
di volare mi piacerebbe andare un po' in giro per esempio Londra o
Parigi, vedremo.”
Credo che per Antonella il meglio debba ancora
venire grazie allo sport che sembra renderla più sicura e d entusiasta da volersi
andare a prendere quello che vuole.
Un
messaggio alle donne del mondo? “Un
messaggio per le donne: coraggio non mollate mai.”
Una frase o parola che ti aiuta nelle difficoltà? “Nelle difficoltà, e non solo, prego; nei
momenti neri mi ripeto queste parole: coraggio se hai partorito puoi superare
di tutto.”
Come ti vedi a 50 anni?
“A 50 anni sarebbe tra 9 anni non è
neanche troppo tempo, spero di arrivarci innanzitutto, mi piacerebbe correre
ancora.. grazie per avermi fatto fare questo viaggio introspettivo.”
Sono io che devo ringraziare persone come
Antonella che attraverso loro testimonianze, risposte, racconti permettono di approfondire
il mondo dello sport fatto non solo di fatica ma anche di benessere e a volte di
performance, approfittando anche a trasferire insegnamenti ad altri che si approcciano
al mondo dello sport.
Testimonianze di atleti mi permettono di scrivere libri che
raccontano del loro mondo, di quello che offre lo sport e di quello che toglie,
di vittorie e sconfitte, motivazioni e delusioni, grazie ancora a tutti.
Un’intervista ad Antonella è riportata nel libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza. La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza” – 27 ottobre 2021, di Matteo Simone (Autore).
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. Lo stesso autore ha partecipato a questa gara sperimentandosi e comprendendo cosa significa fare sport per tante ore, andando incontro a crisi da superare, mettendo in atto strategie per andare avanti e portare a termine la competizione.
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nessun commento:
Posta un commento