Matteo Simone
In tanti dobbiamo ringraziare la Corsa di Miguel, un grande contenitore di eventi sportivi, culturali, educativi, aggregativi. Un'opportunità per tanti per esserci con proprie modalità, possibilità, risorse, abilità, disabilità, diversità.
Un'opportunità per
avvicinare persone di età diverse, culture diverse, abilità diverse.
Un'opportunità per confrontarsi, aiutatasi, fidarsi, affidarsi, condividere
momenti preziosi e intensi di fatica, sudore, gioia, partenze, arrivi. Un’opportunità
per sperimentare non solo performance ma anche benessere fisico e mentale,
emotivo e relazionale.
In tanti dobbiamo ringraziare la Sod
Italia Running Team per farci conoscere il mondo delle Joelette, sia degli
occupanti le joelette che gli spingitori in gruppi più o meno numerosi.
In tanti dobbiamo ringraziare Sport Senza
Frontiere Onlus, che permette a tante persone in condizioni disagiate di fare
sport come recupero e riabilitazione, tanti giovani di culture e mondi diversi,
tante persone che hanno attraversato traumi piccoli o grandi. Questo è lo sport
che vogliamo.
La “Sod Italia Onlus”, associazione italiana
displasia setto ottica e ipoplasia del nervo ottico, con i suoi atleti in
Joëlettes, ha permesso a tante persone di conoscere il loro mondo e di
sperimentarsi in una corsa di gruppo con coraggio. Solo chi fa sa, sa cosa
significa vivere in un certo modo, in un modo diverso dall’ordinario.
Una grande opportunità di fare sport
insieme mettendoci in gioco in gruppi e squadre formate da individui e atleta
con diverse abilità o disabilità, dove ognuno contribuisce con le proprie
risorse, condividendo fatica e traguardi
Una giornata di sport che unisce e rende
liberi. Un'opportunità per faticare e gioire insieme cercando di sperimentare
sia benessere che performance, avanzando insieme con proprie possibilità e
modalità, per incontrare amici prima della partenza, durante il percorso, dopo
l'arrivo; per conoscere nuovi amici; per apprendere sia da se stessi, mettendosi
in gioco, che dagli altri diversi o più esperti.
Gli atleti in Joëlettes sono persone
straordinaria che rendono uniti famiglie e gruppi, rendono felici persone che
gli stanno vicine con i loro silenzi o con i loro sorrisi, con le loro
richieste strane e bizzarre, con la loro voglia di stare per strada come gli
altri scorrazzando per le vie della capitale su piste ciclabili, su sanpietrini
sopra e sotto ponti osservando il mondo in modo diverso senza zona di confort,
non a casa, non al chiuso ma all'aperto, sotto la pioggia sperimentando una
vita ordinaria almeno per una mezza giornata.
La corsa di Miguel è anche un’opportunità
per l’associazione “Sod Italia” di raccogliere fondi per poter comprare le
Joëlettes, che per il momento sono fornite gentilmente da un’altra onlus, “Il
cammino possibile”. Tanti i protagonisti della corsa di Miguel, forti e meno
forti, runner e ultrarunner, giovani e meno giovani. Grazie Miguel Sanchez,
grazie Valerio Piccioni, l'ideatore della manifestazione, molto sensibile,
presente, coinvolgente, anch'egli runner e scrittore.
Tutto passa, tutto cambia, importante
cavalcare in modo resiliente l'onda del cambiamento, individuare sempre nuove
mete, nuove possibilità, nuove sfide e prendere la direzione verso dove
vogliamo andare, dove vogliamo arrivare e come, cosa vogliamo raggiungere con
la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti credendo sempre
più in se stessi, fidandosi e affidandosi, together
is much better.
Lo sport è come un treno dove c'è posto
per tutti, avanti o dietro e si può salire o scendere quando e come si vuole,
non c'è un'età giusta, non c'è una modalità giusta; si è sempre in tempo per
salire o scendere dal treno dello sport. Questo è lo sport che vogliamo, inclusivo,
partecipante, aggregante, per tutti con ogni modalità e insieme è sempre
meglio.
La Corsa di Miguel non è solo una corsa podistica ma molto di più, è
una manifestazione organizzata dal Club Atletico Centrale con l’Unione Italiana
Sport per Tutti intitolata alla memoria di un maratoneta-poeta argentino
desaparecido, Miguel Benancio Sanchez amava la vita, l’atletica, l’Argentina,
il suo Paese.
Miguel a 18 anni, prese la sua valigia di
cartone e seguì i fratelli che erano già partiti per Buenos Aires. Fu qui che
cominciò una nuova avventura. Faceva l’imbianchino e il calciatore prima di
scoprirsi innamorato dell’atletica. Giocava nella quarta divisione con il
Gymnasia y Esgrima de La Plata. Ma l’atletica lo
conquistò. Si allenava di mattina presto e alla sera tardi con il tecnico
Osvaldo Suarez, mitico personaggio che aveva vinto tre volte la Corrida di San
Silvestro.
La sua giornata era infinita. Sveglia con
una mela, primo allenamento, treno, lavoro, ancora allenamento, scuola serale
per completare quegli studi che non aveva finito. A volte rientrava all'una di
notte. Aveva tanti fratelli e sorelle, in tutti erano dieci. Era un poeta
autodidatta. Il suo “Para vos atleta”, “Per te atleta”, fu pubblicato dalla
Gazeta Esportiva di San Paolo, il 31 dicembre del 1977, nove giorni prima della
sua sparizione. Era un inno alla corsa.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
1 commento:
Grandiiii!! Che Dio vi benedica.
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