venerdì 17 gennaio 2020

La Miguel delle Joelette per condividere lo sforzo e la fatica insieme

 Matteo Simone 

La corsa di Miguel è una classica della capitale, è una gara da non mancare in ricordo di un desaparecido argentino Miguel Sanchez, lavoratore, runner, poeta. 

Perché partecipare? Per esserci con il cuore, il corpo e la mente; per condividere un ricordo; per condividere lo sforzo e la fatica insieme raggiungendo traguardi importanti o simbolici; un'occasione per conoscere gente uguale a noi, diversa da noi, ordinaria o straordinaria, veloce o lenta, abile o con altre abilità. Tanti incontri, tanti amici per fare parte di un team e condividere fatica e divertimento.
La Corsa di Miguel, una corsa speciale per favorire il più possibile l’inclusione, per permettere a tutti di esserci e mettersi in gioco insieme anche a persone considerate disabili ma con una grande forza vitale, con tante altre risorse residue, con tanta voglia di esserci con proprie modalità, partecipando all’evento con le Joëlettes, carrozzelle con ruota unica che permettono di avanzare camminando o correndo veloce o lentamente con l’aiuto di almeno due accompagnatori.
Ma alla corsa di Miguel per ogni Joëlettes c’era una squadra di persone, un gruppo di persone, un team che ha deciso di lasciare il cronometro a casa e non pensare alla performance ma solamente al benessere emotivo, affettivo, relazione, psicofisico.
La Miguel delle Joelette cos'è? Un'opportunità per diffondere i verbi del ricordare, aiutare, essere presenti, partecipare, fare con/per, faticare e gioire insieme, partire e arrivare insieme, fidarsi e affidarsi. 
Una grande opportunità per mettersi in gioco nello sport in modo differente, mettendo da parte la performance e il cronometro e facendo parte di team di atleti spingitori di carrozzelle per fare sport insieme, faticando e gioendo, fisicamente e mentalmente.
Perché esserci? Per incontrare amici prima della partenza, durante il percorso, dopo l'arrivo; per incontrare nuovi amici; per apprendere da se stessi mettendosi in gioco, per apprendere dagli altri diversi o più esperti. Tutto ciò nell'ambito della Corsa di Miguel, un grande contenitore di eventi culturali, sportivi, solidali.
Alla corsa di Miguel sarà presente la “Sod Italia Onlus”, associazione italiana displasia setto ottica e ipoplasia del nervo ottico con i suoi atleti in Joëlettes che hanno permesso a tante persone di conoscere il loro mondo e di sperimentarsi in una corsa di gruppo con coraggio. Solo chi fa sa, sa cosa significa vivere in un certo modo, in un modo diverso dall’ordinario.
Gli atleti in Joëlettes sono persone straordinaria che rendono uniti famiglie e gruppi, rendono felici persone che gli stanno vicine con i loro silenzi o con i loro sorrisi, con le loro richieste strane e bizzarre, con la loro voglia di stare per strada come gli altri scorrazzando per le vie della capitale su piste ciclabili, su sanpietrini sopra e sotto ponti osservando il mondo in modo diverso senza zona di confort, non a casa, non al chiuso ma all'aperto, sotto la pioggia sperimentando una vita ordinaria almeno per una mezza giornata.
La corsa di Miguel è anche un’opportunità per l’associazione “Sod Italia” di raccogliere fondi per poter comprare le Joëlettes, che per il momento sono fornite gentilmente da un’altra onlus, “Il cammino possibile”. 
Tanti i protagonisti della corsa di Miguel, forti e meno forti, runner e ultrarunner, giovani e meno giovani.  Grazie Miguel Sanchez, grazie Valerio Piccioni, l'ideatore della manifestazione, molto sensibile, presente, coinvolgente, anch'egli runner e scrittore.
Tutto passa, tutto cambia, importante cavalcare in modo resiliente l'onda del cambiamento, individuare sempre nuove mete, nuove possibilità, nuove sfide e prendere la direzione verso dove vogliamo andare, dove vogliamo arrivare e come, cosa vogliamo raggiungere con la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti credendo sempre più in se stessi, fidandosi e affidandosi, together is much better.
Lo sport è come un treno dove c'è posto per tutti, avanti o dietro e si può salire o scendere quando e come si vuole, non c'è un'età giusta, non c'è una modalità giusta; si è sempre in tempo per salire o scendere dal treno dello sport
Questo è lo sport che vogliamo, inclusivo, partecipante, aggregante, per tutti con ogni modalità e insieme è sempre meglio. 
La Corsa di Miguel non è solo una corsa podistica ma molto di più, è una manifestazione organizzata dal Club Atletico Centrale con l’Unione Italiana Sport per Tutti intitolata alla memoria di un maratoneta-poeta argentino desaparecido, Miguel Benancio Sanchez amava la vita, l’atletica, l’Argentina, il suo Paese.
Miguel a 18 anni, prese la sua valigia di cartone e seguì i fratelli che erano già partiti per Buenos Aires. Fu qui che cominciò una nuova avventura. Faceva l’imbianchino e il calciatore prima di scoprirsi innamorato dell’atletica. Giocava nella quarta divisione con il Gymnasia y Esgrima de La
Plata. Ma l’atletica lo conquistò. 
Si allenava di mattina presto e alla sera tardi con il tecnico Osvaldo Suarez, mitico personaggio che aveva vinto tre volte la Corrida di San Silvestro.
La sua giornata era infinita. Sveglia con una mela, primo allenamento, treno, lavoro, ancora allenamento, scuola serale per completare quegli studi che non aveva finito. 
A volte rientrava all'una di notte. Aveva tanti fratelli e sorelle, in tutti erano dieci. Era un poeta autodidatta. Il suo “Para vos atleta”, “Per te atleta”, fu pubblicato dalla GazetaEsportiva di San Paolo, il 31 dicembre del 1977, nove giorni prima della sua sparizione. Era un inno alla corsa.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

1 commento:

Anonimo ha detto...
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