A cura di Matteo Simone, psicologo e psicoterapeuta Gestalt ed EMDR. Responsabile Nazionale Sezione Sport Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta (CISOM). Atleta e dirigente dell’ASD Atletica La Sbarra. Triatleta di Podistica Solidarietà. Contatti 21163@tiscali.it - 3804337230.
lunedì 22 aprile 2013
venerdì 29 marzo 2013
Prevenire l’infortunio e aiutare l’atleta infortunato
Matteo Simone
Relazione fra stress ed incidenti sportivi
Tamorri,
Benzi, Reda (Tamorri S, Benzi M, Reda MA. Psychology of sports injuries: review and descriptive study of élite rugby union players. Ital J Sport Sci 2004; 11: 34-44) hanno analizzato la relazione fra stress e incidenti
sportivi per proporre interventi che possono ridurre il rischio.
Andersen
e Williams (Andersen MB, Williams JM. Athletic injury, psychosocial factors and perceptual changes during stress.J Sports Sci. 1999 Sep;17(9):735-41) hanno ipotizzato che l’aumento della tensione
muscolare, la riduzione del campo visivo e l’incremento dalla
distrazione, siano le principali cause della associazione tra stress
ed infortunio.
Incrementare il grado di consapevolezza del consumo di bevande alcoliche
Incrementare
il grado di consapevolezza del consumo di bevande alcoliche
Matteo
SIMONE
La
dipendenza dall’alcool causa problemi alle persone e alle famiglie,
quali la perdita del posto di lavoro, separazioni, crimini.
E’
difficile uscrirne fuori, è difficile vivere con questa dipendenza
che non permette di avere una vita serena. Le persone che soffrono di
questa dipendenza possono arrivare alla consapevolezza di farsi
aiutare e documentandosi, direttamente o per loro lo fanno i
famigliari o gli amici, alcuni approdano nei gruppi di alcolisti
anonimi.
Gli
alcolisti anonimi hanno interesse a far conoscere la loro attività,
per loro aiutare gli altri significa aiutare se stessi e questo lo
fanno sia diffondendo le loro modalità di incontrarsi, di fare
gruppo, di aiutarsi, sia facendo conoscere agli addetti ai lavori il
loro operato e per questo motivo organizzano anche delle riunioni
aperte per permettere la partecipazione sia degli alcolisti anonimi,
sia dei famigliari ed amici, sia dei cosìddetti “professionisti”
e cioè medici, psicologi e questo è molto utile per queste figure
che hanno modo di entrare in questo mondo, conoscere queste persone,
le loro realtà, le loro difficoltà, ma anche le loro risorse, le
loro qualità, le loro sensazioni ed emozioni.
Eventi
gratuiti di Psicologia dello sport e del benessere
Giovedì
18 aprile 2013 ore 19.00 (evento
gratuito)
Una
serata di “Psicologia dello Sport e non solo” presso la Libreria
“Pagine di Sport”
Si
terrà giovedì 18 aprile 2013 ore 19.00, presso la
libreria
Pagine di Sport situata
tra lo Stadio Olimpico, l'università del Foro Italico, il Coni e lo
Stadio Flaminio, la presentazione del libro “Psicologia
dello Sport e non solo”.
Interviene
l'autore, Matteo
Simone, psicologo,
psicoterapeuta, maratoneta.
Modera
il giornalista della Gazzetta
dello Sport,
Valerio
Piccioni, nonché
podista ed ideatore della “Corsa di Miguel”.
Libreria
“Pagine di Sport”
via dei TADOLINI 7/9 Roma
(150
mt. da piazza Mancini/ ponte Duca D'Aosta)
Argomenti
del libro sono lo sport, la psicologia dello sport, la psicoterapia
della Gestalt, la psicologia dell’emergenza, l’EMDR, l’incontro,
la maratona, il doping.
martedì 13 novembre 2012
Presentazione del libro
Presentazione del libro
Psicologia dello sport e non solo
giovedì 22 novembre 2012, ore 17:30
Biblioteca Penazzato
via Dino Penazzato, 112
00177 Roma
Intervengono:
Matteo SIMONE, autore, psicologo e psicoterapeuta
Gaetano BUONAIUTO, psicologo, psicoterapeuta in formazione presso
l'Istituto Gestalt e Analisi Transazionale di Napoli
Francesco CARBONI, direttore tecnico della Fispes, federazione paralimpica
di atletica, tiro a segno e sport sperimentali
Vincenzo LUCIANI, giornalista
Leonardo MAGALOTTI, psicoterapeuta della Gestalt, Comicoterapeuta,
Costellatore Famigliare
Marco SANTINI, istruttore di scherma
Modera:
Silvia ZACCARI, psicologa e psicoterapeuta Associazione Il cortile colorato
Ci saranno degli intermezzi musicali con Toque di Berimbau e Pandreo a
cura di Capoeristi:
Barbara STRIDI, sociologa e capoerista Thiago, istruttore Capoeira
Regional del Gruppo Raca
Per chi vorrà
Psicologia dello sport e non solo
giovedì 22 novembre 2012, ore 17:30
Biblioteca Penazzato
via Dino Penazzato, 112
00177 Roma
Intervengono:
Matteo SIMONE, autore, psicologo e psicoterapeuta
Gaetano BUONAIUTO, psicologo, psicoterapeuta in formazione presso
l'Istituto Gestalt e Analisi Transazionale di Napoli
Francesco CARBONI, direttore tecnico della Fispes, federazione paralimpica
di atletica, tiro a segno e sport sperimentali
Vincenzo LUCIANI, giornalista
Leonardo MAGALOTTI, psicoterapeuta della Gestalt, Comicoterapeuta,
Costellatore Famigliare
Marco SANTINI, istruttore di scherma
Modera:
Silvia ZACCARI, psicologa e psicoterapeuta Associazione Il cortile colorato
Ci saranno degli intermezzi musicali con Toque di Berimbau e Pandreo a
cura di Capoeristi:
Barbara STRIDI, sociologa e capoerista Thiago, istruttore Capoeira
Regional del Gruppo Raca
Per chi vorrà
domenica 26 agosto 2012
Il corpo esprime ciò che la mente reprime
Il filosofo greco Anassagora
(500-426 a.C) immaginò un principio, chiamato mente, in grado di fornire alla
materia il suo peculiare ordine. Secondo la sua visione, infatti, tutta la
realtà è dualistica, costituita da mente e materia.
René Descartes, il filosofo e matematico francese del diciassettesimo secolo
che affermò, “Penso, dunque sono” (in latino “Cogito, ergo sum”), fece di più:
tracciò una netta distinzione tra mente e corpo. Per Descartes, la mente era
una sostanza immateriale responsabile del pensiero razionale,
dell’immaginazione, del sentimento e della volontà. Il corpo era legato alla
sfera materiale. Tutta la materia era completamente soggetta alle leggi della
fisica, tranne il corpo che era influenzato anche dalla mente umana, o volontà,
anche se è un’entità distinta. Il dualismo mente-corpo di Descartes costituì
per il pensiero occidentale il lavoro di preparazione alla separazione tra
teologia e scienza, materialismo e spiritualismo, corpo e mente. Egli sostenne
la distinzione, nell’ambito della scienza, tra fenomeni fisici o malattie e
quelle di natura mentale o emotiva. Sfortunatamente, questa concezione ha
segnato il pensiero occidentale nei secoli a venire portandoci a concentrare le
nostre attenzioni sulla parte per noi più nobile, ovvero la nostra mente,
scindendola e separandola dal mezzo che la nostra mente ha per interfacciarsi
con il mondo esterno, ovvero il nostro corpo. La maggior parte delle persone
sembra essere in grado di riferire su idee e pensieri ma fatica a riconoscere e
descrivere sensazioni, dà alle prime una dignità e un ruolo che non riesce ad
attribuire alle seconde, concepisce il corpo come qualcosa che possiede, ma non
come parte integrante del sé. La nostra cultura continua a ribadirci che il sé
non è corporeo ma mentale e che l’“Io” non si riferisce all’esperienza
corporea. Anche nel nostro vivere quotidiano, continuamente diciamo il “mio
corpo” e ciò che è mio, per definizione, è un oggetto al di fuori di me. Il
corpo diventa un non-sé perché l’identificazione avviene con gli aspetti
ritenuti superiori: la mente, la psiche, la personalità.
Sia la cultura sia i nostri
processi di pensiero ci inducono verso un processo di desensibilizzazione che
ci allontana sempre di più dalle nostre sensazioni
corporee: tuttavia la nostra esperienza
martedì 17 luglio 2012
"Ferro 3 - La casa vuota". Un esempio di integrazione.
Su consiglio di un mio amico e collega ho visto questa
stupenda produzione cinematografica dal titolo “Ferro 3 – La casa vuota”: questa
favola del regista coreano Kim Ki-Duk mi ha incuriosito moltissimo. Ma al di là
del grande valore artistico che una pellicola del genere può avere (rimando ai
siti specializzati e a critici più esperti di me in questo settore per una
analisi dettagliata), quello che mi piacerebbe condividere con voi in questa
sede è una chiave di lettura più “gestaltica” che ha reso questo film, per me
studioso del settore, un esempio fiabesco di una piena integrazione della
personalità, obiettivo auspicato in ambito psicoterapeutico da cliente e
terapeuta.
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