Mentre
a Roma fiumi di persone percorrevano la Via Cristoforo Colombo da Roma Eur
verso Ostia per concludere la mezza maratona di 21,097 km impiegandoci dai
59’18” tempo del primo arrivato fino a quasi 3 ore tempo dei Fit walker, a
Cesano Boscone un manipolo di persone, definiti ultramaratoneti, hanno corso
per un giorno interno per disputarsi, i più forti, il titolo di campione
italiano della specialità e per ambire ad un posto in Nazionale per partecipare
ai prossimi campionati mondiali a Belfast.
I
vincitori sono stati Fausto Parigi che all’età di 53 anni ha percorso nelle
intere 24 ore 230 km, facendo meglio di Tiziano Marchesi più giovane di qualche
anno che ha totalizzato 224km e quindi 6 km in meno del vincitore, mentre al
terzo posto si piazza Michele Notarangelo, ancora più giovane che riesce a
percorrere un totale di 216 km e quindi 14km in meno del vincitore. Rimane giù
dal podio il giovanissimo ma promettente Matteo Colombo che potrebbe comunque
essersi guadagnato un posto in Nazionale per i prossimi mondiali a Belfast su
questa specialità. A seguire Marcello Spreafico che riesce anch’egli a superare
il muro dei 200km. Notevole anche la prestazione dell’ultra sessantenne Pavan
Giuliano che vince la sua categoria M65 totalizzando 169,01km.
Per
quanto riguarda le donne, la più forte si conferma Lorena Brusamento che arriva
quarta nella classifica generale, dopo tre uomini, e prima delle donne
totalizzando 210 km, seconda si classifica la giovanissima ma esperta e
promettente delle lunghe distanze Francesca Innocenti che totalizza 202 km,
mentre al terzo posto la più esperta e la più veterana Sonia Lutterotti che
riesce comunque a totalizzare 195 km. Giù dal podio si classifica Sara Lavarini
con 188km. Tra le veterane Herger Ursula vince la sua categoria F60 totalizzando
166km.
Un
po’ di tempo fa feci alcune domande ai vincitori di questo campionato Fausto
Parigi e Lorena Brusamento, riporto di seguito le loro risposte.
Qual
è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?
Fausto:
“Dopo 2 anni di distanze olimpiche vissute in maniera maniacale alla ricerca di
riscontri cronometrici… facendo il passatore ho vissuto una crisi …. In dubbio
se mollare mi sono liberato del cronometro ed ho corso con la sola voglia di
arrivare, per me è stata una scoperta.”