Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it
A Cesano Boscone un manipolo di persone coraggiose e bizzarre hanno corso per un giorno interno per disputarsi il titolo di Campione Italiano della specialità e per ambire ad una convocazione nella Nazionale Italiana per la partecipazione ai prossimi campionati mondiali a Belfast.
Il
titolo è stato vinto da Fausto Parigi, 53 anni, che ha percorso 230 km, mentre
Tiziano Marchesi con 224km e Michele Notarangelo con 216 km si sono classificati
rispettivamente secondo e terzo.
I più
giovani Matteo Colombo con 204km e Marcello Spreafico con 200,920km sono rimasti giù dal podio ma sembrano
essere volenterosi e determinati nel far meglio.
Ciao Marcello, com'è andata? “E’ andata benissimo… è stato un
autentico sogno! Sono riuscito a superare i 200 km (200,920 per l’esattezza)
chiudendo con una ottima e inattesa progressione nell’ultima ora e ho così
raggiunto un obiettivo a cui tenevo tantissimo!
Ho anche vinto la mia categoria
e conquistato la medaglia di bronzo Fidal della categoria Master, una
grandissima soddisfazione! Ma ancora più brava la mia fidanzata Francesca che
ha terminato la gara come seconda donna con la sbalorditiva performance di
202,370 km… è stata eccezionale!!! Abbiamo raccolto entrambi i frutti di un
grandissimo lavoro negli ultimi mesi col nostro allenatore comune, Luca Sala,
anche lui euforico a fine gara per il nostro risultato!”
Soddisfatto, hai sofferto? Momenti critici, problemi, esigenze
particolari durante la gara? “Sono felicissimo, non poteva andare
meglio! Ho corso tutte le 24 ore, senza mai camminare (non me lo aspettavo
proprio), e siccome vado a energia solare, le ore notturne sono state quelle
più lente, corse tra i 7 e gli 8 km/h, senza però mai un cedimento. In queste
ore ho corso ingobbito e a testa bassa, riuscivo solo in questo modo, guardando
a terra appena davanti ai miei piedi, ma senza mai mollare, fermandomi solo al
ristoro per uno o due minuti ogni ora.
Poi è venuta l’alba, è sorto di nuovo un
bel sole e la mia postura si è raddrizzata: ho aumentato il passo e l’ultima
ora, tra le 11 e mezzogiorno, è stata quella più veloce della mia gara: pensavo
infatti di finire intorno ai 198 km e invece sono arrivato appena sotto i 201!
Ero totalmente carico di adrenalina e di felicità! Avevo in testa l’obiettivo
dei 200 km e cercavo di conquistarmelo km dopo km, con una condotta di gara
giudiziosa. E alla fine ci sono riuscito!”
Avevi abbigliamento e integrazione idonei? “Si impara sempre dagli errori e
stavolta ho rimediato a quello fatto nella 24h di Montecarlo dello scorso
novembre, in cui ero vestito leggero (rimasi in maglietta fino a mezzanotte) e
con il vento del mare poi stetti male durante la notte. A Cesano invece ho
messo la maglietta a maniche lunghe già al tramonto, pur essendoci una bella e
mite giornata di sole, e poi ho aggiunto la maglia termica un paio di ore dopo,
ben prima della notte. Vestito così e con i guantini alle mani sono arrivato
fino a mezzogiorno, ovvero alla 24ma ora, senza avere alcun problema né di
freddo notturno, né poi di caldo diurno! Ma in ogni caso avevamo di tutto nelle
borse e sui tavoli del “box”, sia di vestiario che di alimentazione, per cui
non mi è mancato nulla, anzi, molte cose si sono rivelate superflue, ma meglio
così!”
Pensieri, sensazioni, emozioni, prima, durante, dopo la gara? “Prima di sabato sentivo una
grandissima attesa: io e Francesca preparavamo questa gara da 6 mesi, non
vedevo l’ora di correrla e speravo ci fosse il meteo splendido che abbiamo
effettivamente trovato! Era un graditissimo inizio di primavera che non potevo
sprecare con qualche errore! Durante la gara, oltre alla concentrazione e ai
continui calcoli sulle proiezioni dei km (con cui passo gran parte delle gare,
ho la passione per i numeri), ho avuto grande serenità, contentezza e allegria,
era un bellissimo clima di festa e di partecipazione, molto coinvolgente. E
passando dal “box”, coach Luca aveva sempre una parola e un incitamento, giro
dopo giro, per tutte le 24h… non potrò mai ringraziarlo abbastanza! Dopo la
gara per me e Francesca c’è stata grande soddisfazione e tanta gioia, io stavo
bene e mi sono goduto in pieno questo momento speciale. Una giornata che
resterà indelebile nei nostri cuori!”
Questo
è il fantastico e bizzarro mondo degli ultrarunner, si fatica insieme e si
condividono dolori e gioie, tutto passa, si impara sempre qualcosa e si cerca
di fare sempre meglio le volte successive.
Hai scoperto ancora qualcosa di nuovo in te stesso, negli altri atleti? “Ho avuto la conferma di amare
particolarmente questo tipo di gare, specialmente in giornate così belle a
livello meteorologico come piace a me, e di essere molto cocciuto quando voglio
conquistare un obiettivo che dipende solo da me stesso. Spero di migliorare
ancora parecchio nelle 24h e di togliermi altre soddisfazioni, continuando a
divertirmi correndo!”Organizzata bene la gara? Pacco gara, percorso, ristori, premiazioni? “La gara è stata organizzata in modo
fantastico, il team di organizzatori e volontari è stato magnifico e ci ha
incitato ininterrottamente a gran voce per 24 ore, non mi era mai capitata una
cosa simile: grandiosi. Il percorso (che temevo molto in caso di pioggia poiché
c’era un tratto erboso e detesto il fango, che avevo trovato lo scorso anno in
gran quantità) col sole è stato perfetto, i ristori erano ok, belle e ricche le
premiazioni, con un unico rimpianto: c’è stato un errore nella classifica della
categoria maschile master del Campionato Italiano e così non sono stato
chiamato sul palco per ricevere la medaglia di bronzo. Poi è stato riconosciuto
l’errore, e il riconoscimento mi è stato consegnato, peccato tuttavia l’aver
perso una bella occasione per salire su un podio prestigioso (…non sono ancora
abituato a farlo, comunque mi avevano già premiato per la vittoria di
categoria!).”
La
motivazione estrinseca vuole anche la sua parte, non basta solo la gioia di
fare qualcosa per se stessi, l’essere riconosciuti è un ottimo carburante per
impegnarsi di più e per ripagare impegno e sforzi compiuti negli allenamenti.
Tifo, sostegno, famiglia, amici, com'era? “Meraviglioso. Conoscevo oltre la metà
dei partecipanti e quindi correndo ci siamo incitati a vicenda per tutta la
gara, davvero una bellissima atmosfera. Ho avuto parecchi amici che sono venuti
a tifare sul percorso (e altri a seguire il live da casa), e persino la bella
sorpresa di mio papà e mio cugino presenti nel pomeriggio di sabato!
Eccezionale anche il “box” di supporto: gli atleti seguiti da Luca Sala erano
tutti vicini come postazione e come sempre c’è stato un gruppo strepitoso e
molto compatto. Ci ha dato una marcia in più, grazie a tutti!”
“Together
is much better”, insieme è molto meglio, si tratta di uno sport individuale ma
diversamente da altri sport dove c’è più competizione, forse anche un po’ più di
cattiveria, nelle ultramaratone tutti fanno il tifo per tutti, si scherza, ci
si incoraggia a vicenda, si condivide alimenti ed equipaggiamenti, diventa un
giorno ed un’occasione di festa per tutti. Poi quando c’è il papà le risorse
vengono fuori dai luoghi più remoti.
Cambia qualcosa dopo questa prova? Sponsor, eventuali possibili
convocazioni?
“Al momento non ho mai avuto nessuno sponsor. Magari continuando così qualcuno
si farà avanti! E con questa gara spero di conquistare (o di avvicinarmi ancora
un po’) alle liste degli atleti seguiti dalla nazionale, ci tengo tanto, ce la
sto mettendo tutta!”
I
tecnici della Nazionale sono molto attenti soprattutto ai più giovani anche
nello sport di endurance che sta diventando prettamente per persone molto
mature ed esperte.
Prossime gare? Obiettivi e sogni da realizzare? “Continuo a inseguire il sogno della
nazionale, ed è una grande gioia per me vedere lì Francesca. Io deciderò con
coach Luca il programma dei prossimi mesi, ad aprile farò (su mia richiesta) la
12 ore Franciacorta all’Iseo, che è Campionato Italiano. La 12 ore è una gara
che mi piace molto e di solito mi dà soddisfazioni, proverò a fare bene. Poi
vedremo cosa fare successivamente, adesso però io e Francesca ci godiamo
qualche giorno di riposo dopo questa bella impresa di Cesano Boscone!”
Buona
idea l’alternanza impegno e riposo, meritatissimo e utilissimo per ricominciare
alla grande con freschezza e tante ambizioni di fare bene.
Un’intervista a Marcello è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre di Matteo Simone. Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere. Data di Pubblicazione: novembre 2022.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Nessun commento:
Posta un commento