Matteo Simone
Psicologo,
psicoterapeuta
Foto di Luca Bonanni (Foto4go)
“L’importante
in una corsa non è il risultato finale ma quello che senti mentre corri” (Forrest Gump)
La maratona oltre ad essere una prestazione sportiva agonistica è
un’esperienza. Percorrere
una maratona non significa solamente cercare di vincere, cercare di fare la
prestazione della vita, cercare di fare il record personale.
Percorrere
una maratona significa anche fare un’esperienza e, cioè, organizzarsi per
partire, per andare in un posto, mettersi d’accordo con gli amici di viaggio,
con gli eventuali amici da incontrare nel luogo della maratona.
Ringrazio il triatleta Massimo
Castellano per le sue cortesi parole: “Anche io ho comprato il libro del profeta dello
sport dott. Matteo Simone, tu cosa aspetti a leggere i libri che racchiudono la
grande esperienza di chi vive lo sport quotidianamente perché ti può aiutare
psicologicamente ad affrontare ogni ostacolo con resilienza e determinazione!”.
L’esperienza
maratona significa sperimentare l’alimentazione pre-gara, preoccuparsi del
tempo atmosferico, pensare all’abbigliamento adatto.
L’esperienza maratona
comprende l’eventuale partecipazione agli eventi collaterali; osservare e fare
attenzione al territorio che si attraversa: colori, abitazioni, corsi d’acqua, gente
lungo il percorso, soprattutto bambini che applaudono e che aspettano che gli
batti il “cinque” con il palmo della mano.
Percorrere la maratona significa, insomma: osservare,
sentire, percepire, giocare, tutto questo è anche maratona, come riporto nel
libro O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello
di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport,
Edizioni ARAS, Fano, 2013, p. 124.
Ci si arriva a step, è importante la gradualità,
l’impegno, l’adattamento progressivo.
Bisogna sapersi monitorare nel corso del
tempo, sapersi testare o farsi testare. E’ importante considerare la
preparazione fisica, la preparazione nutrizionale, la preparazione mentale ma
anche l’autoprotezione e le coccole che comprendono un opportuno recupero e
periodi congrui di riposo, i massaggi.
La preparazione per la maratona richiede
un impegno notevole di tempo e di fatica fisica. Preparare una maratona diventa
un investimento di energie fisiche e di tempo finalizzati alla miglior resa nel
giorno della competizione.
La preparazione va programmata con la
massima accuratezza considerando il proprio potenziale atletico relativo alle
precedenti competizioni e ai precedenti programmi di allenamento.
Va
considerato il periodo di preparazione, estivo o invernale per poter programmare
le uscite di allenamento più lunghe o più faticose.
È auspicabile stilare un programma di
massima di allenamento che comprenda alcuni test importanti di allenamento o di
gara, per valutare il grado di
preparazione e in modo da capire i ritmi da poter sostenere nella
competizione-obiettivo.
La preparazione mentale può curare
diversi aspetti che contribuiscono alla migliore riuscita della prestazione. È importante partire dalla consapevolezza dell’atleta nell’impegno che
si appresta a prendere. Si può invitare l’atleta a considerare le
precedenti preparazioni a competizioni simili considerando i momenti di
difficoltà, di eventuali crisi, di eventuali infortuni, di eventuali rinunce e
pensare a come sono stati affrontati, gestiti e superati.
Si può invitare l’atleta a confrontarsi
con altri atleti che hanno sperimentato una preparazione simile, a persone più
esperte. Si può invitare l’atleta ad immaginare gli allenamenti più
impegnativi, quando si svolgeranno, in quali condizioni atmosferiche, in quali
percorsi, con eventuali amici di allenamento, in quali orari.
Una volta fissato l’obiettivo-maratona,
è importante per l’atleta prestare attenzione ai suoi allenamenti, alle sue
sensazioni, è importante sapersi ascoltare, capire quando, quanto e come si fatica,
come è la respirazione, come sente le gambe, è importante accorgersi di ogni
minimo fastidio e capire a cosa possa essere dovuto, in modo da poter intervenire
in tempo e rimediare per evitare di perdere importanti sedute di allenamento e
compromettere la prestazione-obiettivo.
L’atleta può avere voglia di partecipare
ad una competizione durante il periodo di preparazione, però deve essere
attento a non distrarsi dall’obiettivo previsto, quindi avere un occhio
orientato al presente ed uno al futuro prossimo.
Una maratona oltre ad essere una
competizione atletica è un esercizio fisico prolungato nel tempo che supera le
2 ore e che può protrarsi anche per 6-8 ore, pertanto affrontare/sostenere
questo sforzo prolungato nel tempo comporta una preparazione fisica e mentale,
direi una preparazione totale dell’essere umano che comprende l’alimentazione,
il corretto gesto atletico, una programmazione oculata degli allenamenti per un
congruo periodo di tempo che può essere dai 2 ai 6 mesi a seconda della
preparazione di base, delle caratteristiche, delle ambizioni dell’atleta.
Importante suggerimento è credere in
quello che si fa, essere convinti di quello che si fa. Partire con il freno a
mano tirato e rilasciarlo un po’ per volta, cercare di avere la sensazione di
correre con il freno a mano leggermente sollevato per non bruciare
eccessivamente benzina già dai primi km.
Questi suggerimenti sono
semplicemente delle proposte di piccoli cambiamenti che a qualcuno potrebbe
essere utile, potrebbe fruttare una migliore prestazione.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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