Con la pratica sportiva è aumentata l'autostima
Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta
Meglio avere un legame con la corsa che con una sigaretta, la corsa ti fa faticare ma ti rende felice.
Di seguito Carlo
racconta la sua esperienza di atleta cinquantenne che ha cominciato a correre
da poco solo per riuscire a smettere di fumare.
Che
significa per te praticare attività fisica? “Fino al 2012
fumavo almeno un pacchetto di sigarette al giorno. Non ero uno sportivo.
L'attività fisica, e la corsa in particolare mi ha aiutato tantissimo a smettere
di fumare. Praticare attività fisica regolarmente per me significa imparare a
conoscermi meglio, familiarizzare con i miei limiti ma anche visualizzare nuovi
traguardi. Ha anche significato imparare a non aver paura del dolore.”
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?
“Si, dopo la prima maratona, poi dopo che sono riuscito a correrne una
ottenendo il risultato che mi ero prefissato.”
Correre una maratona diventa un’impresa
poi quando ne corri una fatta bene diventa una soddisfazione personale che
corona il periodo di allenamenti, impegno, fatica.
Qual
è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?
“Non lineare. Forse com'è ogni cosa nella vita. Da ragazzo ho avuto modo di
approcciarmi alla corsa grazie a un parente. Poi non ho continuato in modo
costante per via di altri impegni. Per lungo tempo non sono stato uno sportivo
e avevo pure cattive abitudini, come quella di fumare. Ma ho sempre mantenuto
un legame con la corsa, non ho mai smesso di praticarla; andavo quando potevo,
magari una o due volte la settimana, però per almeno un'ora o un'ora e mezza
continuativamente.”
Quali fattori e persone hanno contribuito al benessere e performance
nello sport? “Trovo stimolante il confronto con
altri che condividono la mia passione. Il benessere aumenta aumentando la
positività, crescono le energie positive indispensabili nello sport e nella vita
in genere. Non ho un carattere del tutto solare, e lo sport mi aiuta ad
equilibrare il "buio" e la luce, lo 阴 (yin) e lo 阳 (yang), come dicono i Cinesi.”
Lo sport è bello perché è vario come vari sono gli atleti, lo sport avvicina persone, culture e mondi, quando corri e ti avvicini a qualcuno non sai che lingua parla, da dove viene, cosa fa, gli parli come se fosse tuo amico perché fatica come te e questa diventa la cosa che accomuna, la fatica e l’impegno nel percorrere chilometri e strade per arrivare, per raggiunger l’obiettivo, per terminare, per fare meglio della vota scorsa, per fare meglio di un altro.
Quale esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “Ricordo che sognavo di riuscire a
correre una maratona. Poi tagliare quel traguardo per la prima volta ti cambia
per sempre perché ti rende consapevole di potercela fare.”
Concludere la maratona diventa una meta,
una mattonella che serve a costruire e fortificare la propria personalità, ti
dà una certezza che ce l’hai fatta a fare qualcosa di importante.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Non credo che capiscano. Io vivo solo. In famiglia ho un fratello che partecipa a gare di nuoto master. Diciamo che sa cosa significhi gareggiare, fatte le dovute differenze. "Corre sempre" è quello che direbbe mia madre di me. Chi non lo fa non capisce quanto noi runners amiamo correre.”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Non credo che capiscano. Io vivo solo. In famiglia ho un fratello che partecipa a gare di nuoto master. Diciamo che sa cosa significhi gareggiare, fatte le dovute differenze. "Corre sempre" è quello che direbbe mia madre di me. Chi non lo fa non capisce quanto noi runners amiamo correre.”
E’ vero soprattutto le generazioni
precedenti ti dicono che prendi freddo, che ti ammali, che potrebbe piovere,
che ti stai sciupando troppo. Ma la corsa fortifica fisico, cuore e testa. E’
terapeutica.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“Più che un episodio in particolare mi colpisce che uscendo ad allenarmi per
strada quasi tutti i giorni ci sia molta più gente che mi conosce di quanto
posso immaginare. La strada è un palcoscenico formidabile. A volte mi fanno
ridere i commenti degli sconosciuti. Altre volte ho assistito mio malgrado a
cose non tanto piacevoli.”
E’ vero quando esci per correre
soprattutto da casa, incontri i condomini, i vicini di casa, l’ottico, il
ferramenta, il meccanico, il benzinaio.
Quali capacità, caratteristiche, qualità possiedi nella pratica
del tuo sport? “Correre a lungo mi rilassa perché sono
uno che dialoga costantemente con se stesso. Non mi annoio, a differenza di
altri non ho bisogno di ascoltare musica, né di altri diversivi. Certe
caratteristiche fisiche mi hanno aiutato quando non ero uno sportivo, come ad
esempio il fatto di non essere mai stato sovrappeso. Ho cominciato tardi, nel
2013, quindi non è che posso aspirare a chissà quali traguardi. Ma trovo
soddisfazione nel migliorarmi continuamente. Poi ho un approccio umile verso
ciò che faccio. Non mi pongo mai come 'colui che sa', ho piuttosto un
atteggiamento 'socratico' nella vita. Mi metto sempre in discussione
e sono consapevole di non sapere. Piuttosto di natura tendo un po’ a
sottovalutarmi, ma lo sport mi aiuta a migliorare anche in questo.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport?
“Benessere fisico e mentale. Un certo equilibrio psico fisico. Poi quella
sensazione di stanchezza mista a benessere dopo una gara o un allenamento.”
Quali
sono le difficoltà, i rischi del tuo sport? “La noia, la routine,
il rischio di focalizzare obiettivi irraggiungibili. In gara non ottenere il
tempo sperato. Non riuscire a salire sul podio, a fronte di tanto impegno uno
si aspetta qualcosa. Non ho qualcuno che mi motivi, ma sono capace di trovare
in me stesso certe risorse. In passato ho approfondito la cultura orientale, e
questo mi aiuta a capire il meccanismo della retroazione. Sono le aspettative
che vanno tenute sotto controllo, non gli obiettivi. A volte mi concentro sugli
aspetti positivi, ad esempio ho cominciato a correre solo da 3-4 anni, eppure
ho ottenuto bei risultati, portando a termine tante maratone e tantissime altre
gare, anche con tempi discreti. Tornando all'età (quasi 50 anni), rischio di
infortunarmi. Cerco di mantenere una certa elasticità e un tono muscolare
facendo un po’ di ginnastica.”
Rischi e difficoltà sono sempre dietro
l’angolo ma c’è sempre una modalità per farvi fronte da soli con proprie
risorse o con l’aiuto di persone esperte o amici.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica dell'attività fisica? “Mancanza di luoghi adatti, vorrei più parchi e più piste ciclabili. Nella zona dove corro sono costretto a fare attenzione alle macchine. Non è il massimo.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica dell'attività fisica? “Mancanza di luoghi adatti, vorrei più parchi e più piste ciclabili. Nella zona dove corro sono costretto a fare attenzione alle macchine. Non è il massimo.”
Cosa
ti fa continuare a fare attività fisica? “La consapevolezza di
quanto bene mi abbia fatto.”
Ritieni lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e in quali
fasi? “Non saprei esattamente in quanto non ho mai avuto
esperienza in merito. Ma certamente credo sia utile in campo motivazionale.”
La gara dove hai dato il meglio o hai sperimentato le
emozioni più belle? “Premetto che tra i miei obiettivi
prossimi c'è quello di superare il limite dei 42 chilometri. Io direi che ogni
maratona mi ha regalato forti emozioni. La prima, fine 2013. Arrivai in 3h29'.
Poi la soddisfazione provata quando sono riuscito a tagliare il traguardo in
3h13' lo scorso ottobre. Ricordo pure quando presi parte per la prima volta a
una gara di 10 km e pensai "se riuscissi a scendere sotto i 4' al km per
me sarebbe un sogno", poi ci sono riuscito, correndo una 10 km in
38'29". Anche nella mezza maratona, la scorsa Roma Ostia l'ho corsa in
1h26'59", non male per un cinquantenne che ha cominciato a correre da
poco solo per riuscire a smettere di fumare.”
La tua gara più difficile? “Paradossalmente
quella dove avevo riposto maggiori aspettative. Nel 2015, maratona di Valencia,
in Spagna. Forse per il caldo, forse perché ci sono arrivato stanco. Avevo
corso troppe gare poco prima. Ricordo una 33 km con parecchia salita in
Toscana, la Firenze Reggello. Credevo di aver recuperato, invece no. Alla fine
credo che tagliai il traguardo in 3h35' un po' troppo per i miei tempi abituali;
ma portare a termine una maratona è sempre un’impresa, è sempre bello.”
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
“Grazie a quel mondo interiore che ho sempre conservato intatto. Io sento che
ho bisogno di correre a prescindere da qualsiasi gara e da qualsiasi risultato.”
Un messaggio rivolto ai
ragazzi per avvicinarli allo sport? “Ogni scelta comporta la perdita di
qualcosa. Fare sport è la sola scelta della quale non vi pentirete mai.”
Un messaggio per sconsigliare il doping? “La
sola droga salutare che esiste è la corsa. Penso che occorra approfondire il
problema dell'autostima. Io ho avuto modo di approfondire la cultura orientale
per passione personale. Nella vita ho viaggiato molto in estremo oriente. Cerco
di liberare la mente dalle aspettative. Secondo il taoismo quando sei rilassato
sei te stesso. Quando sei in tensione sei quello che vorresti essere, o che
vorresti far credere agli altri di essere. La pratica sportiva, sempre secondo
la concezione orientale, non differisce da un percorso filosofico. E' un’occasione
per migliorare se stessi. Se si ricorre al doping questa occasione viene
buttata al vento.”
Cosa
hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?
“Che sono più tenace di quanto potessi pensare, con la pratica sportiva è
aumentata l'autostima. Porsi degli obiettivi e riuscire a ottenerli è utile a
comprendere le proprie capacità. Ma ho scoperto pure a fare i conti con i miei
limiti.”
Lo sport incrementa autoconsapevolezza
delle proprie capacità ma anche dei propri limiti, superare obiettivi
gradualmente incrementa l’autoefficacia che risulta utile anche nella
quotidianità.
Hai
un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno?
“Si moltissimi modelli, campioni del passato. Mi viene in mente quello che
diceva Mennea: 'Se tornassi indietro rifarei tutto. Anzi, mi allenerei di
più, perché non ci sono altri segreti.' O anche quando spiegava
l'importanza del fallimento nella vita come nello sport, dicendo che andava
preso come trampolino di lancio per migliorarsi. Naturalmente ci sono i
campioni di oggi, primo fra tutti Giorgio Calcaterra. Poi le persone che ho
avuto la fortuna di conoscere come Aldo Zaino, categoria M80, un esempio per
tutti.
Nella società podistica di cui faccio parte c'è un campione assoluto
della mia categoria, Antonio Gallone che è un modello di riferimento. Non
tanto per uguagliare i suoi tempi che sono inarrivabili per noi 'comuni
mortali', quanto nel vedere la passione che mette nel fare quello che fa,
ma anche la sua calma, la sua tranquillità. Per lui l'importante è continuare a
divertirsi.”
Una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci e impegnarti?
“C'è una cosa che mi disse un amico che fa parte del mio stesso gruppo
sportivo, dopo la primissima gara sociale agli inizi del 2014: 'Neanche tu sai esattamente fino a dove puoi arrivare'. E' una cosa
bella da dire perché è un invito a superarsi continuamente. La sola battaglia
che intraprendo volentieri è quella con me stesso per cercare di fare meglio.”
Sogni realizzati e da realizzare?
“Ho realizzato il sogno di correre maratone. Poi quello di farlo migliorando i
miei tempi. Ho fatto lo stesso per le altre distanze. Adesso sogno di correre
un'ultramaratona, una 50km per iniziare.”
Questa intervista risale a marzo 2017, nel frattempo Carlo ha trasformato in realtà il suo sogno di correre una ultra maratona a iniziare dall’Ultramaratona del Gran Sasso 50km che ha corso per ben tre volte, facendo sempre meglio fino a classificarsi primo categoria M50 (30.07.2017 - 4h48’17”, 28.07.2019 - 4h24’16”, 25.07.2021 - 4h14’58”).
Un’intervista a Carlo è riportata nel mio libro “Correre con la Mente. Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni. Perché correre?”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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