Il
grande impegno e la forte passione, pagano sempre. E’ quello che è avvenuto
alla coppia giovane e promettente di ultrarunner Marcello e Francesca.
Di
seguito alcune parole di gioia da parte di Marcello relativamente all’essere di
interesse dei tecnici IUTA: “Era un mio grande sogno
negli ultimi anni: entrare nelle liste degli atleti di interesse nazionale per
la 24 ore, a cura dell'Area Tecnica IUTA. Poco fa sono state aggiornate sul
sito... dopo Cesano ci speravo... e leggere il mio nome è stato un autentico tuffo
al cuore: una gioia IMMENSA, un'emozione grande! E poi Francesca, per
completare la festa, è passata dal secondo al primo livello nelle liste... ma
che bella doppia notizia! Siamo entrambi contentissimi, evviva!”
Negli
ultimi Campionati Italinai, entrambi hannno dimostrato di essere validissimi
totalizzando insieme 402km nelle 24 ore a disposizione. Soprattutto Francesca
si è dimostrata molto performante arrivanto seconda e quindi diventa Vice
Campione Italiana della specialità.
Di
seguito riporto alcune loro impressioni dichiarate nei giorni successivi alla
gara rispondendo ad alcune mie domande. Sempre tanta disponibilità e gentilezza
da parte loro.
Ciao, com'è andata?
Marcello:
“E’ andata benissimo… è stato un autentico sogno! Sono riuscito a superare i
200 km chiudendo con una ottima e inattesa progressione nell’ultima ora e ho
così raggiunto un obiettivo a cui tenevo tantissimo! Ho anche conquistato la
medaglia di bronzo Fidal della categoria Master, una grandissima soddisfazione!
Ma ancora più brava la mia fidanzata Francesca che ha terminato la gara come
seconda donna con la sbalorditiva performance di 202,370 km… è stata
eccezionale!!! Abbiamo raccolto entrambi i frutti di un grandissimo lavoro
negli ultimi mesi col nostro allenatore comune, Luca Sala, anche lui euforico a
fine gara per il nostro risultato!”
Francesca: “Sono felicissima di essere riuscita a
raggiungere l'obiettivo che con Luca Sala ci eravamo prefissati in questi 6
mesi di preparazione, fatti di tanto tempo trascorso per strada e di
allenamenti impegnativi. Devo dire che non ho vissuto questi mesi come un
sacrificio, anche andare a correre appena tornata dal lavoro e dopo la sveglia
alle 6:30 per fare 20/30 km non mi ha pesato, il sogno da realizzare è troppo
grande e ha la priorità su tutto.”
Marcello: “Meraviglioso. Conoscevo oltre la metà dei partecipanti e ci siamo incitati a vicenda per tutta la gara, davvero una bellissima atmosfera. Parecchi amici sono venuti a tifare sul percorso e persino la bella sorpresa di mio papà e mio cugino presenti nel pomeriggio di sabato! Eccezionale anche il “box” di supporto: gli atleti seguiti da Luca Sala erano tutti vicini come postazione e c’è stato un gruppo strepitoso e molto compatto. Ci ha dato una marcia in più, grazie a tutti!”
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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E’
l’importante lavoro del goal setting, della definizione di obiettivi difficili,
sfidanti ma raggiungibili, è importante la motivazione non solo estrinseca che comprende
i riconoscimenti esterni ma anche la motivazone intrinseca, il vero piacere di
fare qualcosa, inoltre il duro lavoro paga sempre e insieme è meglio, dico sempre
“together is better”, sia con un allenatore che segue i lavori, le gare, sia un
fidanzato che condivide e comprende la forte passione.
Soddisfatti, avete sofferto? Momenti critici, problemi, esigenze
particolari durante la gara? Marcello: “Sono
felicissimo, non poteva andare meglio! Ho corso tutte le 24 ore, le ore
notturne sono state quelle più lente, corse tra i 7 e gli 8 km/h, senza però mai
un cedimento. In queste ore ho corso ingobbito e a testa bassa, riuscivo solo
in questo modo, guardando a terra appena davanti ai miei piedi, ma senza mai
mollare, fermandomi solo al ristoro per uno o due minuti ogni ora. Poi è venuta
l’alba, è sorto di nuovo un bel sole e la mia postura si è raddrizzata: ho
aumentato il passo e l’ultima ora, tra le 11 e mezzogiorno, è stata quella più
veloce della mia gara: sono arrivato appena sotto i 201! Ero totalmente carico
di adrenalina e di felicità! Avevo in testa l’obiettivo dei 200 km e cercavo di
conquistarmelo km dopo km, con una condotta di gara giudiziosa. E ci sono
riuscito!”
Francesca: “E' stata una gara con tantissimi
partecipanti, tutti motivati a raggiungere lo stesso obiettivo e c'erano
diverse atlete molto più esperte di me in questa disciplina. Non era facile
andare a podio, nella prima parte di gara ero quinta ma poi con l'arrivo del
tramonto sono salita di posizioni, stavo bene ed è da lì che ho sperato di
arrivare a podio, il recupero di posizioni mi ha dato tanta forza. La notte
l'ho affrontata abbastanza bene, non ho sofferto il sonno come durante la 24
ore di Montecarlo ma come allora ho avuto due episodi di vomito dovuti alla
fatica, questa cosa purtroppo la temo sempre ed è un inconveniente che mi è
capitato in tutte e tre le 24 ore che ho fatto. Il riso in bianco e le patate
lesse mi hanno aiutato tanto a riprendermi dopo, cosa che mi ricorderò anche
per le gare future.”
Più fai
bene e più aumenta l’autoefficacia, più rimangono in memoria i ricordi positivi
e più diventi resilienti, più riesci a superare eventuali momenti o periodi
bui. Si può ancora perfezionare, si può ancora far meglio, si impara sempre,
c’è ancora tanta strada da fare per conoscersi meglio e per lavorare su
inconvenienti spiacevoli per accoglierli meglio, prevenirli o temerli meno.
Avevate abbigliamento e integrazione idonei?
Marcello:
“Si impara sempre dagli errori e stavolta ho rimediato a quello fatto nella 24h
di Montecarlo dello scorso novembre, in cui ero vestito leggero e con il vento
del mare poi stetti male durante la notte. A Cesano invece ho messo la
maglietta a maniche lunghe già al tramonto e poi ho aggiunto la maglia termica
un paio di ore dopo, ben prima della notte. Vestito così e con i guantini alle
mani sono arrivato fino alla 24ma ora, senza avere alcun problema né di freddo
notturno, né poi di caldo diurno! Ma in ogni caso avevamo di tutto nelle borse
e sui tavoli del “box”, sia di vestiario che di alimentazione, per cui non mi è
mancato nulla.”
Francesca:
“Mi ero portata diversi tipi
di abbigliamento per affrontare l'abbassamento della temperatura durante la
notte e poi finire la mattina con la temperatura di nuovo mite, da questo punto
di vista è andato tutto bene. Anche per quanto riguarda l'alimentazione il
ristoro di gara era fornitissimo. Tuttavia mi ero portata, da lasciare al
ristoro personale, frutta secca, patatine, anacardi e noccioline, gallette di
riso, wafer, cioccolata...ma ho riportato a casa gran parte delle cose.”
Pensieri, sensazioni, emozioni, prima, durante, dopo la gara?
Marcello:
“Sentivo una grandissima attesa: io e Francesca preparavamo questa gara da 6
mesi, non vedevo l’ora di correrla! Durante la gara, oltre alla concentrazione
e ai continui calcoli sulle proiezioni dei km (con cui passo gran parte delle
gare, ho la passione per i numeri), ho avuto grande serenità, contentezza e
allegria, era un bellissimo clima di festa. E passando dal “box”, coach Luca
aveva sempre una parola e un incitamento, giro dopo giro, per tutte le 24h… non
potrò mai ringraziarlo abbastanza! Dopo la gara per me e Francesca c’è stata
grande soddisfazione e tanta gioia. Una giornata che resterà indelebile nei
nostri cuori!”
Francesca: “I giorni prima della gara per non emozionarmi
troppo cercavo di non pensare alla gioia che avrei provato se fossi riuscita a
percorrere 200 km, "bisogna farli e non è facile", pensavo. Durante
la gara ho alternato momenti in cui sono stata concentrata con l'obiettivo ben
fissato in testa a momenti in cui mi chiedevo come stesse Marcello perchè non
ci stavamo incontrando mai in gara e, per consolazione, pensavo alle cose che
mi fanno stare bene: a mio nipote Francesco e alla mia famiglia, alle mie più
care/i amiche/i e colleghe/i di lavoro con cui passo metà della mia giornata al
Dipartimento di Salute Mentale della Valdichiana Aretina (Sonia, Paola;
Barbara; Paola, Marco; Luca) e che sono sicura, mi stavano facendo il tifo da
casa, ai profumi della natura, al profumo che immaginavo potessero avere i
fiori che vedevo nell'erba e negli alberi del parco, ai gatti che sono gli
animali che più adoro. Dopo la gara immensa gioia e gratificazione per quello che
ero riuscita a fare, ormai ‘non era più speranza di poter gioire ma realtà!’.
Francesca
e Marcello conoscono bene la loro condizione, conoscono le proprie capacità e i
propri limiti, erano abbastanza sicuri di poter fare bene ma si tratta di gare
lunghissime e faticosissime dove il minimo imprevisto può compromettere
l’intera prestazione. In questo tipo di gare bisogna avere un approccio attentivo
ma anche distrattivo, bisogna focalizzarsi sul momento presente, sul gesto
atletico, sull’obiettivo da portare a termine, ma ogni tanto bisogna distrarsi per
non sentire la fatica, una sorta di fuga dalla sofferenza. Inoltre non sono
importanti solo i muscoli ma anche i sensi che si nutrono di colori e odori. Questo è il fantastico e bizzarro mondo
degli ultrarunner, si fatica insieme e si condividono dolori e gioie, tutto
passa, si impara sempre qualcosa e si cerca di fare sempre meglio le volte
successive.
Avete scoperto ancora qualcosa di nuovo in voi stessi, negli altri
atleti?
Marcello:
“Ho avuto la conferma di amare particolarmente questo tipo di gare,
specialmente in giornate così belle e di essere molto cocciuto quando voglio
conquistare un obiettivo. Spero di migliorare ancora nelle 24h e di togliermi
altre soddisfazioni, continuando a divertirmi correndo!”
Francesca: “Sono riuscita a migliorarmi ancora dopo quei
180 km fatti a Novembre e la cosa non era così scontata. So' di essere
determinata e di accettare consigli, due aspetti del mio carattere positivi. Ho
respirato di nuovo il clima di solidarietà tipica delle ultra-maratone. C'era
anche tanta competizione positiva e più che legittima per questo appuntamento
così importante. Sapevo che era l'occasione giusta per "rubare con gli
occhi" l'approccio alla gara delle atlete più esperte di me e così è
stato. Ho ammirato Lorena Brusamento per la sua tecnica di corsa e ho avuto
modo in gara di parlarci un po', una grande atleta e una grande donna. La stimo
tanto come Sonia Lutterotti e Ilaria Fossati, due atlete Nazionali più grandi
di me che a noi più giovani e meno esperte hanno tanto da trasmettere. In gara
c'erano anche atlete più giovani di me, che hanno ottenuto lodevoli risultati.”
Nelle gare
di endurance, in genere ci si vuole bene, si fa il tifo l’uno per l’altro, non
è come gli altri sport dove a volte si evitano gli sguardi, o ci si guarda in cagnesco,
anche se la gara è gara, e comunque si vuole primeggiare rispetto all’altro, si
vuole ambire a un posto in nazionale. Possiamo dire che si tratta di un
movimento ultra in crescita e che comunque sembra che ci sia una squadra, la
voglia di far bene da parte di giovani e meno giovani, ognuno può dare un
apporto suo.
Organizzata bene la gara, pacco gara, percorso, ristori, premiazioni?
Marcello:
“La gara è stata organizzata in modo fantastico, il team di organizzatori e
volontari è stato magnifico e ci ha incitato ininterrottamente a gran voce per
24 ore: grandiosi. Il percorso (che temevo molto in caso di pioggia poiché
c’era un tratto erboso e detesto il fango) col sole è stato perfetto, i ristori
erano ok, belle e ricche le premiazioni.”
Francesca: “Gara organizzata benissimo, la migliore delle
tre 24 ore che ho fatto finora. Percorso scorrevole, ottimi ristori (anche con
pasti caldi come patate lesse, zuppa di zucca e riso in bianco) e premiazioni
molto gratificanti.”
Queste
sono le gare che vogliamo, che ci fanno venire la voglia di partecipare, di
stare in piedi le 24 ore per non perderci ogni momento dell’esperienza.
Tifo, sostegno, famiglia, amici, com'era?
Marcello: “Meraviglioso. Conoscevo oltre la metà dei partecipanti e ci siamo incitati a vicenda per tutta la gara, davvero una bellissima atmosfera. Parecchi amici sono venuti a tifare sul percorso e persino la bella sorpresa di mio papà e mio cugino presenti nel pomeriggio di sabato! Eccezionale anche il “box” di supporto: gli atleti seguiti da Luca Sala erano tutti vicini come postazione e c’è stato un gruppo strepitoso e molto compatto. Ci ha dato una marcia in più, grazie a tutti!”
Francesca: “Tifo immenso che ci ha accompagnato per tutte
le ore di gara. Grazie ai ragazzi dell'organizzazione che hanno disposto anche
lanterne nei tratti meno illuminati. Ci incitavano ad ogni passaggio
chiamandoci per nome, è stato molto emozionante!”
Il
popolo degli ultrarunner sta crescendo sia come partecipanti atleti, sia come
supporter e sia come allenatori sempre più disposti ad allenare e occuparsi di
questo settore a volte trascurato. “Together is much better”, insieme è
molto meglio, si tratta di uno sport individuale ma diversamente da altri sport
dove c’è più competizione, forse anche un po’ più di cattiveria, nelle
ultramaratone tutti fanno il tifo per tutti, si scherza, ci si incoraggia a
vicenda, si condivide alimenti ed equipagggiamenti, diventa un giorno ed
un’occasione di festa per tutti.
Cambia qualcosa dopo questa prova? Sponsor, eventuali possibili
convocazioni?
Marcello:
“Al momento non ho mai avuto nessuno sponsor. Magari continuando così qualcuno
si farà avanti! E con questa gara spero di conquistare (o di avvicinarmi ancora
un po’) alle liste degli atleti seguiti dalla nazionale, ci tengo tanto, ce la
sto mettendo tutta!”
Francesca:
“Sponsor no. Non sono il tipo
di andarmeli a cercare e la nostra è una specialità poco nota, non credo ne
avrò. Spero tanto con i 202,3 km percorsi di essere convocata per il Mondiale
che si svolgerà a Belfast il prossimo 1° Luglio.”
Davvero
meritata la convocazione sia per aver ottenuto di vice campionessa Italiana,
sia per la prestazione chilometrica totalizzata, sia come giovane atleta capace
di crescere. I
tecnici della Nazionale sono molto attenti soprattutto ai più giovani anche
nello sport di endurance che sta diventando prettamente per persone molto
mature ed esperte.
Prossime gare, obiettivi sogni da realizzare?
Marcello:
“Continuo ad inseguire il sogno della nazionale, ed è una grande gioia per me
vedere lì Francesca. Io deciderò con coach Luca il programma dei prossimi mesi,
ad aprile farò (su mia richiesta) la 12 ore Franciacorta all’Iseo, che è
campionato italiano. La 12 ore è una gara che mi piace molto e di solito mi dà
soddisfazioni. Poi vedremo cosa fare successivamente, adesso però io e
Francesca ci godiamo qualche giorno di riposo dopo questa bella impresa di
Cesano Boscone!”
Francesca: “Farò con il mio fidanzato Marcello la 12 ore
Franciacorta al lago d'Iseo ad Aprile e dopo non so'. Programmo in genere non
più di una gara per volta, preferisco vedere sempre come riesco a recuperare,
essendo tutte gare molto impegnative per il fisico. Il mio sogno è quello di
poter indossare la Maglia Azzurra, se dovesse accadere quello sarà il giorno
più bello della mia vita.”
Francesca
parla sempre del suo fidanzato anch’egli ultrarunner molto bravo così come Marcello
è molto fiero di avere una fidanzata bravissima da supportare. Buona idea l’alternanza impegno e
riposo, meritatissimo e utilissimo per ricominciare alla grande con freschezza
e voglia di fare bene.
E’
possibile approfondire il mondo degli ultrarunner nei
seguenti libri:
- "Ultramaratoneti e gare
estreme", Prospettiva Editrice, Civitavecchia, 2016. https://www.ibs.it/ultramaratoneti-gare-estreme-libro-matteo-simone/e/9788874189441
- “Ultramaratoneta.
Un'analisi interminabile”, D. Baranzini, M. Simone, Aras Edizioni, 2016.
- https://www.ibs.it/ultramaratoneta-analisi-interminabile-libro-vari/e/9788898615872380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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