Psicologo,
Psicoterapeuta
Sull’importanza
del momento presente, ho trovato interessante una testimonianza di un paziente
riportata nel libro di Claudio Naranjo, Viaggio di guarigione,
a pag. 123: “Ho capito che poche cose hanno importanza. Non è importante se la macchina
non funziona, se una ragazza non ci ama, se non otteniamo gli incarichi
migliori all’università, se mi dicono che sono omosessuale, se non ho tanti
soldi, o un regno, se i miei genitori moriranno, se la zia Rose è più matta del
solito. Ha solo importanza, forse, essere capaci di respirare profondamente e
sentire il momento, l’adesso, godersi l’aria e quella mosca. Non importa se non
posso andare in Inghilterra, se non sono uno scrittore o un playboy”.
Sembra
essere una illuminazione da parte di un paziente, un tornare al momento
presente, all’importanza del vivere ora con semplicità, con quello che c’è ora,
qui e ora, in questo momento, proprio ora. A volte non apprezziamo appieno
quello che abbiamo, quello che abbiamo conquistato, quello che siamo, a volte
siamo orientati verso il passato o verso il futuro, a volte pensiamo a quello
che eravamo, a quello che avevamo, a quello che vorremmo avere e acome vorremmo
essere, trascurando l’importanza di come siamo e quello che abbiamo ottenuto
fino a questo momento.
Kabat-Zinn
nel suoi testo Dovunque tu vada ci sei già. In cammino
verso la consapevolezz, illustra l’importanza del non fare, di
fermarsi, di sperimentare l’essere: “Un buon modo di interrompere le nostre
occupazioni è passare per un momento alla ‘modalità dell’essere’. Valutate
semplicemente questo momento, senza tentare affatto di cambiarlo. Cosa sta
accadendo? Cosa provate? Cosa vedete? Cosa sentite? Quando ci si ferma,
l’aspetto curioso è che immediatamente si diventa se stessi. Tutto appare più
semplice. In un certo senso è come se foste morti e il mondo continuasse. Se
moriste realmente, tutte le vostre responsabilità e obblighi svanirebbero
d’incanto. Riservandovi alcuni attimi di ‘morte volontaria’ arginando le
pressioni del tempo, finché vivete sarete liberi di ritagliarne una parte per
il presente. ‘Morendo’ ora, in questo modo, in realtà divenite più vivi. Questo
è il vantaggio di fermarsi. La pausa contribuisce a rendere più vivaci, ricche
e articolate le azioni successive, aiuta a inquadrare nella giusta prospettiva
tutte le preoccupazioni e insicurezze. Serve da guida. Più volte nel corso
della giornata, fermatevi, sedetevi. Accettate senza riserve il presente, le
vostre sensazioni. In questi momenti non cercate di cambiare nulla, limitatevi
a respirare e rilassarvi. Respirate, lasciate correre; astenetevi dal voler
produrre qualcosa di diverso in questo momento; mentalmente ed emotivamente lasciate
che questo momento sia esattamente com’è e lasciate a voi stessi la libertà di
essere così come siete. Poi, quando sarete pronti, muovetevi nella direzione
dettata dal cuore, consapevoli e risoluti.”
La
semplicità che ci circonda, il respiro, l’aria, le carezze del vento e delle
persone, quello sono esercizi di consapevolezza, cioè aprire gli occhi, aprire
il cuore, aprire la mente, accogliere senza giudicare, vivere da soli e con gli
altri la vita quotidiana.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
Anche
William Hart, nel suo testo L’arte di vivere,
spiega l’importanza di sedersi e sviluppare l’autoconsapevolezza vivendo nel
qui e ora: “Quando ci sediamo tranquilli e fissiamo l’attenzione sul respiro,
senza l’interferenza di alcun pensiero, attiviamo e manteniamo un salutare
stato di autoconsapevolezza. Questo istante, il presente, è proprio il più
importante. Non possiamo vivere nel passato, perché se ne è andato. Non
possiamo vivere nel futuro, perché ancora non esiste. Possiamo vivere solo nel
presente. Se siamo inconsapevoli delle nostre azioni presenti, siamo condannati
a ripetere gli errori del passato, e non potremo mai riuscire a realizzare i
nostri sogni nel futuro. Se siamo in grado di sviluppare la capacità di essere
consapevoli del momento presente, possiamo servirci del passato, come guida,
per regolare le nostre azioni future. Questo è il sentiero del qui e ora, della
consapevolezza del momento presente. Fissare l’attenzione sul respiro favorisce
lo sviluppo della consapevolezza del momento presente. La giusta concentrazione
consiste nel mantenere questa consapevolezza il più a lungo possibile, momento
dopo momento. Ogni giorno, nel compiere le azioni abituali, dobbiamo essere
concentrati.”
Questo
è il vantaggio di fermarsi, di ascoltare, di apprezzare con semplicità,
esercitando la lentezza, rallentando i ritmi, diminuendo lo stress, alternando
stress e tensione, dinamicità e staticità.
Prendersi
il tempo per ridere, apprezzare i momenti piacevoli e godere delle piccole cose
sono atteggiamenti che influiscono sul cervello e sul sistema nervoso
potenziando le abilità di problem solving e questo, a sua volta, rafforza la
resilienza.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
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