Come
in tanti altri sport anche per l’ultramaratona si vuol puntare sui giovanissimi
e a Cesano Boscone si è disputato il Campionato Italiano della specialità di
corsa a piedi di 24 ore e per ambire a una convocazione in Nazionale per
partecipare ai prossimi campionati mondiali a Belfast.
Il
vincitore assoluto è stato l’espertissimo e veterano Fausto Parigi categoria
M50 che è riuscito a totalizzare 230 km nel corso delle 24 ore a disposizione tra
le ore 12.00 di sabato 11 marzo e le ore 12.00 di domenica 12 marzo.
Il
secondo posto è stato conquistato da Tiziano Marchesi categoria M45, più giovane
di qualche anno che ha totalizzato 224km e quindi 6 km in meno del vincitore,
mentre al terzo posto si piazza Michele Notarangelo, categoria M40, ancora più
giovane che riesce a percorrere un totale di 216 km e quindi 14km in meno del
vincitore.
Nonostante
abbiano superato i 200km, rimangono giù dal podio il giovanissimo ma
promettente Matteo Colombo, classe ‘84, che potrebbe comunque essersi
guadagnato la convocazione in Nazionale per i prossimi mondiali a Belfast su
questa specialità e Marcello Spreafico, categoria M35. Notevole anche la
prestazione dell’ultra sessantenne Pavan Giuliano che vince la sua categoria
M65 totalizzando 169,01km.
Per
quanto riguarda le donne, la più forte si conferma Lorena Brusamento totalizzando
210 km, seconda si classifica la giovanissima ma esperta e promettente delle
lunghe distanze Francesca Innocenti che totalizza 202 km, mentre al terzo posto
la più esperta e la più veterana Sonia Lutterotti che riesce comunque a
totalizzare 195 km. Giù dal podio si classifica Sara Lavarini con 188km.
E’
possibile approfondire la conoscenza di Matteo Colombo nel
libro dal titolo "Ultramaratoneti e gare
estreme", Prospettiva Editrice, Civitavecchia, Collana: Sport
& Benessere, 2016.
Matteo Colombo,
un atleta amante della montagna, dei sentieri, delle ultra trail e ultra sky
marathon, una sorta di superman della corsa capace di correre in libertà nei
boschi, sentieri e montagne alla ricerca di sensazioni particolari, per
sperimentare sempre nuove emozioni ed alla caccia della pura adrenalina che va
in circolo e ti permette di andare avanti instancabilmente.
Riporto
di seguito alcune risposte di Matteo Colombo ad un mio questionario.
Cosa ti spinge a spostare
sempre più in avanti i limiti fisici? “Non sposto in
avanti nessun limite fisico… corro tanto perché mi piace e più corro più il mio
corpo, la mia mente ed il mio spirito stanno bene e sono in pace con il mondo.”
Se ti avvicini
all’ultramaratona è difficile poi staccarsi, è come una droga, una dipendenza,
ti va di sperimentare sensazioni particolari, ti fa
trovare in situazioni difficili dalle quali ne vuoi uscire ma per ritornarci
sempre.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “E’ sempre
stata mia abitudine non andare mai a ridosso del mio limite estremo … cerco
sempre di conservare quel 5% delle mie energie per poi sfruttarlo appieno nel
recupero post-ultra e per potermi allenare anche nei giorni seguenti alla mia
gara.”
Matteo è molto
oculato, calcolatore, previdente, cerca di non osare, di non strafare e sa
rispettare i momenti di recupero.
Quali i meccanismi psicologici ritieni ti aiutano a
partecipare a gare estreme? “La mente umana
è già di suo un abisso da scoprire, se poi cerchiamo di capirla durante la
corsa di lunga distanza, la questione si fa molto molto complicata!!! Ti posso
dire che quando sono nelle situazioni di difficoltà (crisi di stanchezza, fame,
sonno ecc…) la mia mente elabora e pensa a dei rinforzi positivi e/o negativi
tale per cui il mio corpo riesce a superare la crisi reagendo alla difficoltà.
Quando invece sono in una situazione di relax e calma cerco il più possibile di
sgomberare i pensieri, distendo la mente e godo delle bellezze e delle
magnificenze di Madre Natura.”
Cosa hai scoperto del tuo
carattere nel diventare ultramaratoneta? “Ho scoperto di avere una bella capa dura, di
avere un fisico che è predisposto a questa tipologia di imprese e ho imparato a
gestire e a controllare le mie emozioni e miei stati d’animo soprattutto nei
momenti di difficoltà e debolezza… per me correre significa anche migliorarmi
in qualità di persona nel mio quotidiano e nella mia vita privata, lavorativa,
sociale, famigliare ecc… “
Come è cambiata la tua
vita famigliare, lavorativa? “Mi alleno
tutti i giorni e anche quando lavoro ‘mi alleno’ (insegno corsi di aerobica,
step e Total Body nelle palestre della zona in cui vivo!!!) Correre è diventato
uno stile di vita, una bella abitudine giornaliera!!! Ovviamente cerco sempre
di ponderare bene le mie energie senza strafare…Correre fa bene al mio corpo,
al mio spirito, alla mia mente… e rinforza il mio carattere… cerco sempre di
vivere alla giornata senza trascurare nessun aspetto importante della mia vita
privata. E’ giusto e doveroso dare spazio ed attenzioni a tutto ciò e a chi è
parte integrante della mia vita!!!”
Ai fini del certificato
per attività agonistica, fai indagini più accurate? Quali? “Due volte
all’anno sono monitorato e testato in Aeronautica militare all’Istituto di
Medicina Legale Angelo Mosso a Milano dove sono sottoposto a test cardiologico
incrementale e massimale e ad ecocardiografia.”
L’ultramaratona
è impegnativa, è faticosa, comporta anche un investimento in termini di tempo,
ma se c’è la passione, non ti ferma più nessuno, con il cuore, la testa e le
gambe vai ovunque.
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