giovedì 23 marzo 2017

Aspetti Psicologici nello Sport

Matteo SIMONE

La Psicologia dello Sport (PdS) si è sviluppata nel mondo dello sport a partire dalla seconda metà degli anni ’60.

Durante un congresso di Medicina dello Sport decisero di organizzare il primo congresso mondiale di Psicologia dello Sport a Roma nel 1965 dove parteciparono circa 400 studiosi provenienti da 27 nazioni.
In tale occasione venne fondata la prima Società Internazionale di Psicologia dello Sport, l’International Society of Sport Psychology (ISSP), Ferruccio Antonelli ne fu eletto presidente.
L'intervento psicologico deve essere orientato a: tarare gli obiettivi, raggiungere la motivazione, apprendere a controllare le emozioni e l'ansia, focalizzare l'attenzione, migliorare la consapevolezza di sé, incrementare la fiducia in se stessi, sviluppare le attività immaginative.
Incrementate nell’atleta: attenzione, concentrazione, motivazione, gestione stress ansia.
Un obiettivo deve possedere diverse caratteristiche: precisione, l’obiettivo deve essere chiaro; motivazione, l’obiettivo deve generare benefici per la persona che lo persegue.
Cosa c’è di così importante nel raggiungimento di questo obiettivo? 
Descrizione in termini multisensoriali. Quanto più i tuoi sensi sono coinvolti nella descrizione precisa dell’obiettivo tanto più ti sentirai motivato, e più facile sarà attingere alle tue risorse interne per perseguire le mete desiderate.
Obiettivi sfidanti ma raggiungibili, individuare risorse, qualità, caratteristiche per raggiungere tali obiettivi. Siamo tutti in grado di perseguire i nostri sogni e raggiungere obiettivi significativi.
Immaginarsi avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto: come ti vedi avendo già raggiunto l’obiettivo? Dove? Come ti senti? Cosa hai fatto? Chi ti ha aiutato? Come hai iniziato? Da dove sei partito? Quali difficoltà hai incontrato? Come le hai superate?

Gli obiettivi devono essere stimolanti, difficili ma raggiungibili. «Se immaginate ripetutamente e coscienziosamente di raggiungere un obiettivo, le vostre possibilità reali di successo aumenteranno notevolmente» (Arnold Lazarus, L’occhio della mente, Astrolabio, Roma, 1989, pag. 50.

Fissare obiettivi raggiungibili e progressivamente più ambiziosi aumenta l’autoefficacia dell’atleta.
Obiettivi prossimi sono più efficaci nel dirigere l’azione, obiettivi difficili sono meglio di obiettivi modesti. Fai un programma mentale dei tuoi prossimi obiettivi, in ordine prioritario e temporale e come raggiungerli? Cosa sei disposto a fare, a rinunciare, a sacrificare? Cosa devi fare per raggiungere i tuoi obiettivi? Qual è il costo? Ne vale la pena?
Il paesaggio degli obiettivi (Cantaro F., Guastalla G., Il segreto della PNL, Sonda, 2009, p. 109)
"L’obiettivo e la “progettazione” fanno parte del vivere nel tempo dell’essere umano, che si muove sulla linea passato-presente-futuro. e che guarda a un futuro, di cui non esiste ancora nessuna certezza, da un presente pieno di disegni possibili. 
Un progetto si muove dentro di noi come possibilità, come un sogno da realizzare, come un desiderio, una spinta. La mente riesce a organizzare comportamenti in funzione del raggiungimento dell’obiettivo stesso.
Obiettivi ben definiti e stimolanti accrescono e mantengono la motivazione. Qual è il percorso per raggiungere l’obiettivo? Quali capacità e competenze, mi occorrono per raggiungere l’obiettivo?
Possiedo tutte le capacità e competenze che mi occorrono? Cosa devo migliorare? Qual è la prima cosa che posso fare oggi per avvicinarmi all’obiettivo? Che prezzo sono disposto a pagare?
Autoefficacia e prestazione sportiva
L’autoefficacia è la convinzione della propria capacità di raggiungere un certo livello di prestazione.
La self efficacy è la convinzione di possedere le capacità che consentono di raggiungere i risultati prefissati. L’autoefficacia viene definita dallo psicologo Albert Bandura come “la fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico”.
Affrontare con successo una situazione è la via più proficua per acquisire un forte senso di efficacia.
L’acquisizione di un solido senso di efficacia richiede il superamento di ostacoli per cui è necessaria la perseveranza nell’impegno.
Vedere persone simili a sé che raggiungono i propri obiettivi incrementa nell’osservatore la convinzione di possedere anch’egli le capacità necessarie a riuscire in situazioni analoghe.
Le persone che sono state convinte verbalmente hanno più probabilità di attivare un impegno maggiore e più prolungato.
Le persone dotate di un buon senso di efficacia considerano il proprio stato di attivazione emotiva come qualcosa che facilita l’azione dando energia, mentre quelle sfiduciate vivono la stessa attivazione come debilitante.
Le persone con un alto senso di autoefficacia:
- percepiscono le difficoltà come sfide; si impegnano a fondo; perseverano nei tentativi di raggiungere un obiettivo; 
- gli sforzi e l’impegno sono più energici;
gli sforzi sono mantenuti più a lungo anche di fronte ad ostacoli e a esperienze negative; 
- non hanno ripensamenti; sono intraprendenti e si comportano in maniera sicura; 
- riescono ad ottenere risultati positivi nelle situazioni che va ad affrontare; 
- riescono ad ottenere risultati positivi nelle situazioni che va ad affrontare; 
- hanno bassi livelli di stress; sono poco vulnerabili alla depressione; 
- visualizzano mentalmente, con più facilità immagini in cui si vedono vincenti.
Le persone con un basso senso di autoefficacia:
- sottostimano potenzialità ed opportunità; esagerano le difficoltà; 
- riducono il loro impegno e rinunciano facilmente di fronte alle difficoltà; 
- tendono a evitare attività difficili; 
- sono lenti a recuperare il senso di autoefficacia in seguito ai fallimenti.
Come rafforzare le convinzioni di autoefficacia di riuscita? 
Ricorda un evento, episodio, prestazione, dove sei riuscito. Quali erano le sensazioni? Cosa ha contribuito alla tua riuscita? Quali tue caratteristiche sono state determinanti? Chi ha contribuito al tuo successo?
L’esperienza diretta di successo in compiti di crescente difficoltà è certamente la fonte principale delle convinzioni di autoefficacia.
Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia dell’atleta.
Le motivazioni si dividono in: estrinseche e intrinseche.
Motivi dominanti che si trovano alla base della scelta di praticare una disciplina sportiva: il divertimento, il desiderio di stare con gli amici o di farsene di nuovi (l’affiliazione), miglioramento delle abilità sportive (competenza), affrontare situazioni eccitanti per tentare di superarle, mantenimento della forma fisica.
Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013, EAN: 9788896378991

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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