Matteo SIMONE
Lo psicologo dello sport e dell’esercizio fisico interviene per promuovere la pratica dell’esercizio fisico richiesta per prevenire e combattere l’obesità e le malattie correlate alla sedentarietà, aiuta a stimolare la persona a cambiare stile di vita per il suo benessere, smettere di fumare, camminare, andare in bicicletta, insomma attività fisica.
L'intento è collaborare con medici di
famiglia, pediatri, cardiologi, insegnanti per studiare metodi e progetti che
coinvolgono popolazione di bambini, adulti, anziani a fare movimento fisico.
- attuare
progetti per motivare le persone ad intraprendere qualche forma di attività
fisica, favorendo l’autoconsapevolezza dell’individuo;
-
lavorare sul goal setting, cioè contribuire a stabilire obiettivi
condivisi, raggiungibili anche se difficili;
- promuovere l’attività fisica nelle
scuole, negli ambienti di lavoro, negli ospedali, nelle istituzioni;
- fare rete con le diverse figure
professionali soprattutto professionisti dell’educazione come insegnanti ed
educatori;
- allearsi con i medici di famiglia, che
possono incentivare i propri assistiti a fare prevenzione attraverso la pratica
dell’attività fisica;
- stimolare le persone a prendere in mano
le redini della propria vita ed avere un corretto stile di vita che contempla
anche un periodo di attività fisica settimanale;
- lavorare non solo sulle criticità ma
anche sulle risorse, sull’autoefficacia, sulla resilienza.
Lo psicologo dello sport a volte diventa
una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo
staff, tecnici, dirigenti. Lo sport non è tutto rose e fiori, si fatica tanto,
possono capitare infortuni, sconfitte, risultati che non vengono,
incomprensioni con altri atleti della stessa squadra, con l’allenatore, con i
dirigenti.
Lo stato di forma va e viene; con
l’impegno, la passione e la determinazione si riesce a stare in forma il più a
lungo possibile cercando di durare fino all’obiettivo ambito, così come anche
le crisi vanno e vengono e si può cercare di essere pazienti, fiduciosi,
rimodulare lievemente gli obiettivi per rifarsi in momenti migliori.
Di seguito il pensiero di un maratoneta che ha
indossato anche la maglia azzurra, rispetto alla figura dello psicologo dello
sport: “Lo psicologo può avere un effetto importante sull'atleta. Subiamo
carichi di lavoro enormi e spesso viviamo momenti difficili. Può farci vedere
sempre la luce in fondo al tunnel e darci messaggi positivi.”
Di seguito il parere di Alessandra Penna prima forte nuotatrice e notevoli risultati nell’atletica leggera, anche lei intravede la figura dello
psicologo dello sport utile per diversi motivi: “Si credo che ogni squadra
debba avere uno psicologo dello sport soprattutto nei periodi prossimi alle
gare o nei mesi più intensivi di allenamento. Inoltre credo che lo psicologo
serva di più agli allenatori che spesso non sono in grado di capire certi
meccanismi psicologici dell’atleta o dell’atleta inserito nel gruppo. Spesso
inconsapevoli delle loro azioni hanno rovinato moltissimi atleti nella fase
della loro crescita per non essere riusciti a capirli nel modo giusto.”
Lo sport è da promuovere nelle scuole,
negli ambienti di lavoro, negli ospedali, nelle istituzioni, è importante fare
rete con le diverse figure professionali soprattutto professionisti
dell’educazione come insegnanti ed educatori, ma è anche importante allearsi
con i medici di famiglia, che invoglino i propri assistiti a fare prevenzione
attraverso la pratica dell’attività fisica per sperimentare benessere.
Il benessere comprende quello fisico ed
organismico, cioè l’attività fisica che permette di mettere in moto i diversi
apparati circolatori, cardiaco, respiratorio; benessere a livello ormonale, di
smaltimento di tossine.
Il benessere riguarda anche quello
mentale, il permettere di scaricare tensione e stress che possono derivare da
una giornata lavorativa o da altri impegni quotidiani di disbrigo faccende
domestiche o burocratiche, lo sport ti permette di trovare un tempo tutto tuo
dedicato a te stesso da solo o in compagnia per fare qualcosa che diventa
piacevole, ti fa sperimentare sensazioni ed emozioni, anche fatica ed impegno
con determinazione per raggiungere obiettivi e trasformare sogni in realtà.
Benessere relazionale oltre quello fisico
e mentale facendo sport insieme ad altri, condividere esperienze di
allenamento, di gara, fare qualcosa in gruppo, far parte di una squadra, di un
esercito di sportivi che si iscrivono a competizioni da portare a termine
confrontandosi tra di loro e dandosi consigli sui miglior allenamenti, su come
aumentare al performance.
Benessere emotivo, a volte lo sport ti fa
sperimentare di riuscire in qualcosa, ti eleva l’autoefficacia, e tutto ciò si
trasferisce nella quotidianità, nell’ambiente famigliare e lavorativo, senti di
riuscire in qualcosa, di avere delle capacità, risorse, caratteristiche che ti
permettono di fare sport in modo continuativo con passione.
Di seguito un paio di atleti si esprimono a
proposito dello psicologo dello sport:
“Credo sia fondamentale, nell'alto
livello del mio sport fa la differenza. Una o due volte al mese per mantenere e
costruire sicurezze, nei giorni prima e nel giorno della gara.”
“Lavoro con lo
psicologo dello sport da due anni. È sempre utile, ed in alcuni casi
fondamentale. Io ho trovato grande utilità nella sua figura sia in periodo di
allenamenti che in competizione. In competizione capita di giocare 2 partite al
giorno per 2-3 giorni di fila e spegnere e riaccendere la testa, eliminare una
brutta prestazione dalla mente le possibilità di aiuto o supporto sono
infinite.”
Il mondo dello sport include diversi aspetti e tante
sfaccettature, è un mondo assai complesso; infatti si parla di sport
individuali, di squadra, aerobici (di resistenza), anaerobici (di potenza).
Inoltre, contempla l’attività fisica come forma di benessere psico-fisico e di
prevenzione come ad esempio il contrastare l’ipertensione e la colesterolemia.
La psicologia dello sport prevede anche un lavoro
sulla corretta gestione dello stress, si può avere il timore di non riuscire,
si può non credere sulle proprie capacità, si possono temere troppo gli
avversari, di riavere un infortunio; lo stress può anche essere relativo ai
famigliari, ai componenti del team che possono avere pretese, fare pressione,
non apprezzare, non premiare; lo stress può riguardare anche la gestione del
successo, di quello che ne deriva, controlli antidoping, intrusione dei
mass-media, contatti eccessivi degli sponsor, degli amici, richieste di
conferma della prestazione.
Psicologia
dello sport e dell’esercizio fisico. Dal benessere alla prestazione ottimale, Sogno Edizioni, Genova, 2013.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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