In un’intervista a cura di Massimiliano di Montigny alla maratoneta Nazionale Anna INCERTI, alla
domanda: “Cosa significa per te
Doping?”, così risponde Anna:
“Significa essere il primo dei perdenti;
significa non avere abbastanza autostima da affrontarsi; significa non avere il
fegato di provare ad affrontare una sfida; significa aver paura di tutto;
significa il non rispetto delle regole. Ho sempre disprezzato chi ha avuto
sentenze di positività per un motivo ancor più serio: come può una persona non
rispettare il proprio corpo per soldi, quando guardandoti in giro, ci sono
persone che hanno malattie drammatiche… e queste non domandano i farmaci per correre
più forte…”
È già stato scritto molto
sull’argomento e l’obiettivo del mio testo: “Doping. Il cancro dello sport” è quello di riassumere le
conoscenze più attuali della ricerca scientifica.
Il
lavoro inizia con l’analisi storica e l’esame delle caratteristiche di queste
sostanze. Si passa, quindi, a considerare la reale diffusione nel mondo dello
sport, gli effetti nocivi di questi farmaci e le motivazioni che stanno alla
base di questo fenomeno. Tali motivazioni spaziano dalla ricerca di un miglioramento
delle prestazioni sportive, agli aspetti puramente estetici e di riduzione di
grasso nei bodybuilders.
La
considerazione che si deve fare è che oggi nella gara sportiva si è arrivati a
un agonismo così spinto, a interessi economici così grossi che l’atleta cerca
ogni mezzo per migliorare la sua prestazione. Anzi, l’atleta riporta di
sentirsi “costretto” a fare questo perché i tifosi pretendono risultati, i
giornali criticano le scarse prestazioni e gli allenatori spingono affinché
venga raggiunto un rendimento sempre maggiore.
Come
dice l'amico collega Gaetano Buonaiuto: "Il fenomeno del doping è
insidioso e accattivante allo stesso tempo: come un vaso di Pandora, esso
rappresenta la promessa di “miracolosi” risultati, impossibili da raggiungere
senza un aiuto esterno. I limiti che si vogliono a tutti i costi superare non
rappresentano solo e soltanto quelli fisici. Spesso i primi limiti che si
oltrepassano sono quelli mentali, psicologici, morali e spirituali. In una
società complessa e sofisticata come la nostra, sotto il bombardamento costante
dei mass-media, costruiamo l’immagine ideale cui vorremmo tutti assomigliare:
successo e vanità sembrano vuoti e pesanti golem che hanno la capacità di
schiacciare le nostre fragilità e debolezze dello spirito."
Capitolo
1. Storia
del consumo di droga e delle pratiche di doping nello sport. Sostanze e metodi
dopanti. Elenco di riferimento di classi di sostanze farmacologiche vietate e
di metodi di doping vietati.
Capitolo
2. Diffusione
del doping nel mondo professionistico e amatoriale e tra le varie discipline
sportive. Motivazioni e giustificazioni riferite. Le cause del doping secondo
la Commissione Antidoping del CONI.
Capitolo
3. Insoddisfazione per il proprio corpo e uso di sostanze dopanti. L’ideale
del corpo femminile e maschile. Insoddisfazione per il corpo e comportamenti
nocivi nel controllo del peso.
Capitolo
4. Messaggi contro il doping. Progetto “Purosangue”
per dire un NO forte al doping. Osservatorio Nazionale sul Bullismo e Doping.
Palestra sicura.
Presentazione
dell’autore di Isabel Fernandez, Introduzione di
Gaetano Buonaiuto.
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Nessun commento:
Posta un commento