“Si può assaporare completamente una
situazione piacevole , senza dispiacersi quando finisce perché si
comprende che ogni cosa è destinata a passare.”
William
Hart
Non si tratta di un esercizio di
respirazione, bensì di consapevolezza. Lo sforzo non è quello di controllare il
respiro, ma quello di prendere coscienza di come il respiro stesso si
manifesta.
Sforzandoci di fissare l’attenzione sul
respiro impariamo a rimanere nella realtà del momento presente.
Quando ci sediamo tranquilli e fissiamo
l’attenzione sul respiro, senza l’interferenza di alcun pensiero, attiviamo e
manteniamo un salutare stato di autoconsapevolezza.
Questo
istante, il presente, è proprio il più importante. Non possiamo vivere nel
passato, perché se ne è andato. Non possiamo vivere nel futuro, perché ancora
non esiste. Possiamo vivere solo nel presente.
Se siamo inconsapevoli delle nostre
azioni presenti, siamo condannati a ripetere gli errori del passato, e non
potremo mai riuscire a realizzare i nostri sogni nel futuro. Se siamo in grado di sviluppare la capacità
di essere consapevoli del momento presente, possiamo servirci del passato, come
guida, per regolare le nostre azioni future.
Questo è il sentiero del qui e ora,
della consapevolezza del momento presente.
Fissare l’attenzione sul respiro
favorisce lo sviluppo della consapevolezza del momento presente. La giusta
concentrazione consiste nel mantenere questa consapevolezza il più a lungo
possibile, momento dopo momento. Ogni giorno, nel compiere le azioni abituali,
dobbiamo essere concentrati.
La base
della meditazione è concentrare la mente sul respiro e di mandare via pensieri
intrusivi. La tecnica più appropriata per esplorare la realtà interiore è la
consapevolezza della respirazione. (1)
La velocità di respirazione influenza la mente (2) Gli effetti di una riduzione della
velocità di respirazione non si limitano solo al corpo, ma si estendono alla
mente e alle emozioni. Una respirazione lenta, tranquilla, porta compostezza e
un naturale sollievo dalle alterazioni emotive. Controllando e regolando la
respirazione, si ottiene un controllo completo su se stessi, riuscendo a
rimanere mentalmente tranquilli anche di fronte alle emozioni.
Per
questo in Giappone si crede tradizionalmente che lo Zen, in cui il controllo
della respirazione occupa un posto importante, sia una via all’autocontrollo.
La
mancanza di autocontrollo fa si che persone, altrimenti capaci, sotto stress
non siano in grado di fare quello che in condizioni normali sanno fare
benissimo Quando c’è in gioco qualche cosa di importante, chi ha problemi
emozionali di questo tipo si sente i muscoli e la mente tesi, il che impedisce
di agire in modo appropriato.
Nessun
accorgimento cosciente può fare nulla per risolvere questo problema, fuorchè il
controllo della respirazione. Sforzandoci di fissare l’attenzione sul respiro
impariamo a rimanere nella realtà del momento presente. Se sorge un pensiero,
non lo seguiamo, e manteniamo l’attenzione sul respiro. In tal modo,
sviluppiamo la capacità di focalizzare la mente su un determinato oggetto e di
resistere alle distrazioni: due qualità
essenziali per ottenere una corretta concentrazione.
Se non ci riusciamo, riproviamo ancora e
ancora, sorridendo, senza tensione; senza scoraggiarci, continuiamo a ripetere
l’esercizio.
La
parola passan significa “vedere” e si riferisce al tipo ordinario di visione
che abbiamo quando apriamo gli occhi, il termine Vipassana, invece, si
riferisce ad un tipo di visione speciale: l’osservazione della realtà
all’interno di noi stessi, che si raggiunge scegliendo le sensazioni fisiche come oggetto di
attenzione e considerando che ogni sensazione è un fenomeno impermanente, in
continuo mutamento e che qualsiasi cosa abbia la natura del nascere, ha anche
la natura del finire.
Siccome
ogni sensazione è impermanente, se abbiamo sviluppato attaccamento verso una
sensazione piacevole inevitabilmente soffriremo quando essa, per leggge di
natura, svanirà.
La meditazione consiste nel riportare la
mente al momento presente, nel qui-e-ora. Aiuta a sviluppare calma, a
relazionarsi, ad affrontare la sofferenza esistenziale e fisica, a gestire il
dolore.
La base della meditazione è concentrare
la mente sul respiro e di mandare via pensieri intrusivi.
Il lavoro con il respiro attraverso la
meditazione insegna che tutto passa, tutto cambia così come le cose piacevoli
che passano, le vittorie, i record, e che non bisogna reagire alle cose
negative e quindi alle sconfitte, è importante per evitarre di incorrere
nell’impiego di sostanze dopanti.
(3)
(1) William Hart, L’ARTE DI VIVERE, La tecnica di meditazione
Vipassana come insegnata da S.N.Goenka,
Edizioni ARTESTAMPA, 2011, Modena.
(2) HIRAI T., Curarsi con la meditazione zen, Red Edizioni Milano, 2007.
(3) Simone M., O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di
intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni
ARAS, Fano, 2013.
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