Recensione a cura di Stefano Severoni
Il nuovo libro di Matteo Simone s’intitola Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno in realtà.
L’autore nell’introduzione spiega che l’intento di tale volume è di esplicitare le competenze dello psicologo, il quale può contribuire al raggiungimento di obiettivi sfidanti, difficili ma non impossibili e soprattutto cercare di trasformare il sogno olimpico in realtà.
Nel testo sono riportate numerose interessanti interviste a vari atleti che hanno partecipato o che hanno cercato di partecipare ai Giochi Olimpici. Il lavoro psicologico si è focalizzato sulla risoluzione di eventi disturbanti con desensibilizzazione attraverso la terapia EMDR e il lavoro sulla performance con installazione di risorse.
Il testo si compone di cinque capitoli: 1) Definizione degli obiettivi (goal setting). 2) Aspetti mentali per incrementare la performance. 3) Trasformare sogni in realtà. 4) Le farfalle della ginnastica ritmica. 5) Resilienza per gestire e superare momenti e periodi difficili.
Il lettore può conoscere così le esperienze di atleti di numerose discipline sportive: ginnastica ritmica, arrampicata, asta, badminton, corsa ad ostacoli, ginnastica artistica, corsa, canoa, beach volley, ecc., anche diverse tra di loro, ma nelle quali atleti e atlete cercano di trasformare i loro sogni in realtà, grazie alla loro passione, all’impegno, alla resilienza, ecc. Lo psicologo allora potrà offrire il suo contributo di metodi e strumenti affinché gli atleti possano realizzazione i loro obiettivi. Come rileva la dott.ssa Sonia De Leonardis nella prefazione «è interessante rilevare dalle risposte alle domande delle interviste che Matteo conduce, che sia proprio la componente mentale a essere importante proprio per chi pratica sport».
In sostanza per raggiungere traguardi sfidanti, non contano solo le qualità fisiche dell’atleta, la preparazione fisica, ma soprattutto la sua motivazione e la preparazione mentale, ove un esperto psicologo può aiutare proficuamente l’atleta. E allora la pratica sportiva potrà essere altamente formativa e contribuire al raggiungimento sì di mete ambizioni, ma altresì alla serenità dell’atleta stesso.
STEFANO SEVERONI
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