Se vuoi essere un ultramaratoneta devi sapere prima competere con te stesso
La pratica dell’ultramaratona è una vera messa alla prova, bisogna sapersi allenare duramente e con costanza e impegno trovando spazi e tempi nell’arco della giornata che va dalle 00.00 alle 24.00 cercando di incastrare impegni familiari e lavorativi e cercando un equilibrio nel fare le cose e nello stare con se stessi e con le persone importanti della propria vita.
Di seguito, Romualdo Pisano, F.O. Running Team Sedena A.S.D., racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Quanta pazienza, impegno, costanza ci vuole per preparare un'ultramaratona? Sicuramente non è semplice preparare una qualsiasi lunga distanza...più la gara è lunga e più è il tempo che devi stare fuori casa ad allenarti, almeno per me, certo la cosa sembra logica e facile da farsi ma in realtà ci sono vari fattori che devi riuscire ad allineare..ci sono giorni dove non hai il tempo per poterti allenare e allora pensi che forse è meglio non presentarsi in gara perché potresti avere compromesso il tutto… sembra di dover sempre competere con qualcuno ma se vuoi essere un ultramaratoneta devi sapere prima competere con te stesso...anzi forse solo con quello.
Dove e come trovi la spinta motivazionale? Sicuramente dentro di me...sono abituato a correre senza musica e su circuito. Correre per tanti km e quindi per tante ore dopo poco o dopo molto a seconda delle giornate ti ritrovi a chiederti "ma perché continuo a girare come un criceto?” è in quel preciso istante che entra in gioco la "testa"...ma soprattutto quella parte di te o se vuoi quella capacità che deve fare da anello comunicante tra testa e gambe… quando preparai la ultra Milano Sanremo mi promisi di fare il meno possibile delle gare durante la preparazione proprio per sperimentare il correre da solo e per tante ore...avere delle crisi, superarle da solo...e continuare a correre.
Per preparare ultramaratone, bisogna essere integri di fisico e di testa, bisogna vere le carte in regola per far fronte ad allenamenti lunghi e faticosi, andando sempre avanti con andatura veloce ma non troppo, conoscendosi il più possibile, sapendo ascoltare i messaggi corporei di stanchezza, fame, sete, caldo, freddo, prevenendo anzi tali messaggi per fare in modo che tutto vada per il meglio senza bisogno di intervenire per tamponare criticità ed esigenze urgenti.
Cosa ti aiuta a non arrenderti negli eventi avversi? Pensare alla mia famiglia… tutto parte da lì… è "il mio centro"....spesso mi prendono in giro perché continuo a girare intorno alle case e a me viene da sorridere...in gara è diverso...mi stacco dal mondo con la mente con l'idea di dimostrare a mia moglie e ai miei figli che ce la posso fare a raggiungere un determinato traguardo/obiettivo, al di là del risultato finale...E soprattutto di trasmettere a Manuel e Matilda che spesso sono i miei assistenti in gara a non mollare mai anche nei momenti più difficili.
È importante non perdere di vista i bisogni e le esigenze primarie come la famiglia e il lavoro ma soprattutto se stessi, a volte sfugge di mano il controllo di se stessi, ci si fa prendere dall’entusiasmo, dalla voglia di alzare l’asticella delle difficoltà, dalla voglia di primeggiare ed eccellere, ma avere i piedi a terra aiuta a centrarsi nel momento presente e ad avere sotto controllo impulsi e istinti restando vigili e padroni di se stessi, sperimentando benessere e anche performance.
Qual è il resoconto atletico del 2021? Sicuramente non è stato dei più brillanti ma porto a casa vittorie e podi ed un titolo italiano...ho avuto anche due gare dove purtroppo sono "inciampato"...la 6 ore ultrafranciacorta e la 100km di Torino ...fa parte del gioco ma in entrambi i casi dopo circa un mese ho vinto la 6 ore di Cinisello balsamo prima, e a luglio la Hybla Major 40 km…
Cosa c'è dietro un'ultramaratona? Difficilissimo dare una spiegazione "logica" a cosa si nasconde davvero dietro la preparazione di gare di questa portata...dopo circa sei anni che ormai bazzico nell'ambiente non so dare una risposta ben precisa… posso solo affermare che correre un'ultra è correre utilizzando solo ed esclusivamente la mente… è quella la forza interiore.
Piano piano Romulado si è affacciato nell’ambiente dell’ultramaratona e oltre a bazzicarlo è diventato molto esperto nella preparazione alle gare, mettendo in conto che oltre al fisico bisogna allenare la mente a stare sul pezzo chilometro dopo chilometro, giro dopo giro, focalizzandosi sull’obiettivo prestabilito e ciò gli ha permesso di ottenere prestazioni eccellenti, spesso a podio e anche qualche vittoria.
Il 16 maggio 2021 ha vinto la 1^ Cinisello Balsamo Running Festival 6h corsa su strada, totalizzando 73.188 km. Il 17 luglio 2021 ha vinto la Hybla Major 40km, con partenza da Palazzolo Acreide e arrivo nel borgo marinaro di Avola, in 2h41’28” precedendo Ernesto Ciravegna 2h54’57”.
Gli allenamenti più proficui? La migliore compagnia in allenamento? Dopo la maratona di Reggio Emilia di dicembre ho capito che correre veloce non mi diverte...mi piace partire e stare fuori 2-3 ore senza essere più schiavo dell'orologio…correre a sensazione...e probabilmente è quello che farò quest'anno...e sempre da solo visto che facendo i turni incastro gli allenamenti in base ai miei orari… spesso sul tapis roulant in garage.
Bisogna sapersi organizzare sempre in base a quello che c’è nel periodo presente, cercando di portare avanti piani e programmi per raggiungere mete e obiettivi sfidanti sempre con entusiasmo, passione, motivazione.
Cosa ti ha insegnato la corsa e l'ultramaratona? Il trucco è resistere… è diventato un po' il mio motto...lessi un libro un paio di anni fa che mi fu regalato dal mio amico ultra Fulvio Moneghini che narrava dell'impresa di Carlo Airoldi...in quelle pagine ho capito che arrivare in fondo spesso o quasi sempre deve essere l'unico obiettivo… anche se poi il risultato non coincide con le nostre aspettative...Ma per me l'ultramaratona è: Plus-Ultra...andare oltre i propri limiti.
L’esperienza completata e portata a termine è sempre ricca di insegnamenti utili qualsiasi sia il risultato, positivo o negativo, vittoria o sconfitta.
Aspettative del 2022? Da pochi giorni è iniziato un nuovo anno ma personalmente sto ancora valutando quali saranno obiettivi e progetti per questo 2022 dal punto di vista delle gare. Diciamo che essendo ancora in piena pandemia il timore è quello di preparare una gara e vedersela rimandare… quest'anno mi piacerebbe "allungare" le distanze: 12 ore, 24 ore con almeno 230km e.... chissà la Nove Colli, mi piace sempre affermare che non so ancora cosa fare da grande ma in realtà per potersi dedicare alla preparazione di queste distanze è necessario avere a disposizione tanto tempo...ma vedrò nel corso dell'anno come procede la situazione… potrebbe essere invece che mi dedicherò alle 6ore, la mia gara come la definisco ormai…
Ciao Matteo… per me è sempre un piacere poter rispondere alle tue domande...ritengo sia comunque un modo per far capire a chi non corre o a chi non si è mai avvicinato al mondo delle ultramaratone cosa ci spinge a correre km su km ..in realtà è strana già in partenza questa cosa perché noi scegliamo la strada più lunga, quella che richiede più sacrifici...non che le distanze brevi siano una passeggiata non intendo assolutamente questo…
Oramai Romualdo si può definire uno specialista della 6 ore, sa correre come un “criceto”, in questi anni con la partecipazione a tante gare di 6 ore e tanti allenamenti ha sviluppato tanta forza mentale per impostare bene il ritmo di gara e non arrendersi fino alla fine dello scadere delle 6 ore totalizzando più di 70km. E poi l’appetito vien mangiando, perché non provare gare più lunghe, raddoppiare chilometraggio? Perché non provare gare lunghissime della durata di un giorno? Tempo al tempo, si decide al momento cosa volere e poter fare e ci si prepara a puntino per non soffrire ma per fare una buona prestazione.
Un’intervista a Romualdo è riportata nel mio libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html
Romualdo è menzionato nel mio libro Cosa spinge le persone a fare sport?
Prefazione di Isa Magli
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788825528275
Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse discipline sportive e indaga sulle motivazioni che spingono le persone a fare sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare e per migliorarsi.
Capitolo I Aspetti psicologi che motivano a fare sport Capitolo II Raggiungere mete e obiettivi
Capitolo III Superare le crisi
Capitolo IV Sport di squadra
http://www.aracneeditrice.it/pdf/9788825528275.pdf
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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