martedì 21 luglio 2020

Claire Teuwissen: Mi sono dedicata al trail a 44 anni, dopo due protesi alle anche

Non ho mai mollato l’attività fisica perché è solo gioia per me e adoro la montagna
Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta

Non c’è un momento migliore per dedicarsi a uno sport, non c’è un’età per dedicarsi al trail, non c’è una condizione migliore per partecipare a gare di ultra trail.  
Non c’è un momento migliore per dedicarsi a uno sport, non c’è un’età per dedicarsi al trail, non c’è una condizione migliore per partecipare a gare di ultra trail. 
Si è sempre in tempo a mettersi in gioco con passione e volontà, con proprie modalità e tempi di percorrenza. 
Di seguito Claire del team “Born To Run”, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande di alcuni anni fa.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? Si, quando ho finito il mio primo trail di 38 km”.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell’attività fisica? 8 anni di danza classica ad alto livello e poi ginocchio ‘spaccato’ e dunque ho smesso ma ho sempre continuato a fare sci alpinismo e tante gite in montagne e mi sono dedicata al trail a 44 anni dopo due protesi alle anche (il più lungo fino adesso è stato l’80 km dell’Adamello)”.

Questa intervista risale a gennaio 2017, successivamente il 18-19 agosto 2017 Claire ha portato la “Long Tour des 4 Massifs" (UT4M) di 95km trail. 
Ci sono fasi e tempi per fare qualcosa e altri momenti per fare altro che appassiona e fa sperimentare benessere nonostante la fatica, nonostante le difficoltà.
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere? Gli allenamenti in montagna”.
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere? Mio marito, appassionato di ultra trail e di corsa”.

Il marito di Claire, Yves Waroquier dello stesso team “Born To Run” ha portato a termine tante gare di ultratrail, tra le più dure: il 'Tor des Géants - 330 km Endurance Trail' della Valle d'Aosta, l’Adamello Ultra Trail 180 km, La Grande Corsa Bianca (ITA) 160km. 
La montagna è bella e appassiona le persone a immergersi nella natura raggiungendo luoghi lontani e difficili partecipando a gare considerate estreme della durata di più giorni.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? Ho sempre finito tutti i trail, anche se quasi sempre ultima perché devo un po’ stare attenta in discesa per le mie protesi”.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Che sono coraggiosa”.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? Durante l’Adamello mi sono ritrovata in una discesa spaventosa all’una del mattino con una ragazza e un ragazzo italiano, siamo caduti parecchie volte ma che ridere, la ragazza mi ha detto: 'ma tu hai fatto 1000 km per subire questo?'.

Claire appare davvero molto resiliente e coraggiosa, nonostante le sue difficoltà dovute alle protesi si impegna partecipando a gare lunghissime considerate estreme e le porta a termine senza fretta ma godendosi l’esperienza di fatica e di relazioni con le persone che si incontrano durante i lunghi percorsi.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? Che ho un ‘mentale’ proprio forte”.
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? Direi il ‘mentale’ e la resistenza (sono lentissima ma non mollo mai)”.

Soprattutto nelle gare di ultra trail ci vuole un aspetto mentale molto solido per andare avanti lungo percorsi difficili e scomodi, dove si rischia di cadere o perdersi.
Che significa per te praticare attività fisica? Un benessere straordinario per il corpo e la mente e non annoiarsi mai, grande amicizia con altri appassionati (sempre nuovi obiettivi)”.
Quali sensazioni sperimenti facendo attività fisica? La felicità, la grandissima fatica, la soddisfazione dell’arrivo”.

Lo sport non è solo fatica ma è vivere l’esperienza qualunque essa sia dove è possibile apprendere tanto, dove vi è la consapevolezza che si può fare tutto con passione ed entusiasmo, dove è possibile rendersi conto che una volta arrivati si è felici, si gioisce, si è soddisfatti e si ringrazia se stessi per aver avuto il coraggio di affrontare la paura e la fatica.
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi prestare attenzione nel tuo sport? Devo stare attenta a non cadere in modo brutale per le protesi, dunque in discesa sono molto prudente e dunque lenta perciò ‘combatto’ sempre con i cancelli orari e dunque è molto stressante”.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica dell’attività fisica? Le protesi e il fatto che in Belgio non abbiamo le montagne per allenarci, dunque facciamo avanti e indietro su delle salite di massimo 140 m”.

Per ogni impedimento si può trovare sempre almeno una soluzione per coltivare propri interessi e portare avanti proprie passioni.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Non ho mai mollato l’attività fisica perché è solo gioia per me e adoro la montagna”.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi all’attività fisica? La gioia di sentire il corpo bello e sano, la gioia di condividere con gli altri una passione comune”.

Sono tanti i vantaggi dello sport, soprattutto uno sport in montagna a contatto con la natura. 
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?
Si, per la forza mentale e per quando si è infortunati e bisogna smettere per un certo tempo lo sport”.
Sogni realizzati e da realizzare? L’80 km dell’Adamello, l’ascensione del Gran Paradiso poco dopo l’operazione delle protesi e da realizzare: da due anni che tento il 120 km del GRP (Grand raid des Pyrénées) ma il cancello mi ferma a, più o meno, 100 km (siccome sono troppo lenta, non riesco a riposare neanche per 10' e  dopo 30 ore di corsa, crollo letteralmente ma non mollo. Quest'anno ho preso un 'coach' per provare a essere un po' più veloce è nel 2021 ci riprovo di nuovo😀(ero inscritta quest'anno ma la corsa è stata annullata per covid), grazie mille, Claire".

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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