Mi piacerebbe tanto scendere sotto il muro delle 2h30 in maratona
Matteo SIMONE
Per amare la fatica bisogna avere tanta passione e aver sperimentato situazioni e momenti ricchi di soddisfazione, entusiasmo, gioia, competenza.
Questo può succedere praticando uno sport come l’atletica dove si fatica da soli o in compagnia ma poi si raccolgono risultati e frutti preziosi.
Di seguito Michael racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Come hai gestito il periodo del covid? “Il periodo Covid-19 è stato difficile credo un po' per tutti, ho lavorato fino a quando si è potuto poi sono rimasto a casa dal lavoro anche io, ho approfittato per dedicarmi meglio ai miei allenamenti, sfruttando il riposo che lavorando purtroppo non ho, o meglio ne ho poco! Non ho mai smesso di allenarmi, ho variato un po' i programmi di allenamento ma ogni giorno ero in strada a fare km sempre nel rispetto dei decreti! Avevo iniziato la stagione bene con due personali uno sui 10Km e uno sulla mezza, volevo continuare a svolgere bene il lavoro!”.
La situazione dovuta al Covid ha messo a dura prova tante persone, Michael è riuscito a trovare delle strategie per andare avanti, per distrarsi, per coltivare il suo hobby nonostante tutto, organizzandosi e accettando quello che poteva fare in quel periodo con fiducia e pazienza che gli permettono di raggiungere risultati ambiziosi.
Per continuare ad allenarti seriamente come hai tenuto alta la motivazione? “La motivazione non nego che magari qualche giorno mi mancava, specie perché non si aveva un obbiettivo a breve termine, però devo dire che non ho mollato pensando che comunque l'allenamento svolto in questo periodo prima o dopo sarebbe tornato utile, ho sfruttato anche qualche ‘virtual run’ per avere uno stimolo in più durante gli allenamenti.”
Quando ogni sogno e ogni obiettivo risulta lontanissimo è molto difficile impegnarsi duramente giorno dopo giorno, bisogna trovare dentro di sé la voglia di fare bene nonostante la mancanza di gare che possano confermare i progressi ottenuti.
Come ne sei uscito fuori? “Devo dire che non l'ho particolarmente sofferto questo periodo, le mie giornate erano comunque sempre piene tra allenamenti casa e famiglia, il tempo volava! Poi, sicuramente, avere una mente sportiva in questo particolare momento ha aiutato perché lo sport, comunque, ci insegna a fare dei sacrifici un po' come ci è stato chiesto in questo periodo”.
La mente sportiva è più preparata ad adattarsi alle situazioni, a trovare soluzioni, a cercare vie di fughe. Soprattutto chi ha sperimentato la maratona, sa come gestire anche le difficoltà nella vita quotidiana, come si affronta il muro della maratona così si può affrontare il muro della pandemia, accettando, studiando, ripartendo, rallentando, ma comunque andando avanti passo dopo passo in maratona, giorno dopo giorno nella vita quotidiana.
Sei più motivato, entusiasta, affaticato? “Si sono motivato ed entusiasta, affaticato si, però è la fatica che ti fa stare bene! Ho notato miglioramenti nella mia condizione fisica, tutto questo mi dà la carica per poter fare meglio”.
Quando finisce un problema, una difficoltà, un lavoro importante, si può sentire la fatica ma anche la liberazione, vi è la consapevolezza che la fatica è valsa la pena, è stata produttiva e risolutiva, si torna a respirare, a vivere con la testa alta, il petto in fuori, la postura eretta e la voglia di continuare a fare bene.
Sei ancora pronto per una best performance su distanze superiori a 5 km? “Se sono pronto questo lo scopriremo in gara, però posso dire di essere preparato, infatti al 5000mt di Losanna sono riuscito a fare il mio personale, vorrei anche ritoccare il personale fatto ad inizio stagione sui 10 Km, vedremo se ci sarà l'occasione”.
È da qualche anno che Michael è alla ricerca di miglioramenti personali nelle sue gare dai 5km alla maratona e perché no anche in gare di mezzofondo come 3.000 metri, oramai Michael sa come allenarsi, sa come faticare, sa come esultare, si tratta solo di continuare a seguire i suoi obiettivi e impegnarsi con il sostegno di famiglia, amici, conoscenti e fan.
Famiglia e amici in che modo si interessano a te e ti supportano? “Famiglia ed amici mi chiedono spesso di come vanno i miei allenamenti e quali sono i miei obbiettivi, mi supportano perché loro credono in me, a volte più loro di me stesso e questo è importante”.
A volte lo sport diventa un vantaggio reciproco tra atleta e persone che seguono e sostengono, entrambe le parti ne traggono un vantaggio, l’atleta si sente supportato e anche più sereno, chi supporta sa che è una risorsa importante per l'atleta e cerca di far squadra e di aiutarlo nel migliore dei modi, entrambe le parti ne beneficiano.
Hai in mente eventuali prossime gare e/o eventi importanti? “Mi piacerebbe correre una maratona in autunno, sarei dovuto essere ai nastri di partenza di NY quest'anno ma purtroppo non sarà così vista l'emergenza sanitaria! Vedremo come si evolverà la situazione e se si potrà correre la distanza regina anche quest'anno”.
Il problema covid continua a interessare la nostra nazione e il resto del mondo, in Italia la vedo dura far partire una maratona, ma meglio non farsi trovare sprovveduti, in Italia o da qualche altra parte ove fosse possibile si potrebbe provare il colpaccio di una bella prestazione in maratona.
Cosa diresti a Michael di 10 anni fa? “Vorrei che il Michael di 10 anni fa avesse trovato subito il suo percorso sportivo indirizzato verso l'atletica per capire se avessi potuto raggiungere tempi migliori, però non rimpiango il passato fa tutto parte della propria crescita personale, ogni momento della nostra vita serve per crescere e per formarsi il carattere”.
Si cresce, si cambia, ma è anche importante avere la consapevolezza di dove si è partiti, dove si è arrivati e come, e come si vuol procedere, passato, presente e futuro è un tutt'uno che aiuta a focalizzarsi in questo momento procedendo con basi solide e idee chiare.
Quanto conta il sostegno di famiglia, amici e dei tuoi fan e come contraccambi? “Il supporto della famiglia secondo me è fondamentale ed anche degli amici, se loro capiscono perché fai tutti i sacrifici per allenarti e per raggiungere determinati risultati, seppur non da top runner, tutto viene più facile, allenarsi a mente libera è fondamentale per raggiungere gli obbiettivi prefissati! Come contraccambio con i fan? No dai, io non ho i fan, ho degli amici che mi vogliono bene! I fan li hanno Yeman Crippa, Eyob Faniel, Giovanna Epis, Valeria Straneo, ecc. ecc. Io sono solo un amatore che ama l'atletica!”.
Amare qualcosa è molto bello, non solo persone, ma anche una passione che aiuta a sentirsi vivi e interessati alla ricerca di miglioramenti personali, ed è importante circondarsi di persone che apprezzano quello che si fa, che siano di aiuto sia nei momenti di riuscita e vittoria che nei momenti di sconfitta e infortuni.
Ora su cosa ti focalizzi? Forza, resistenza, tecnica? “Ora gli allenamenti per fortuna sono tornati alla normalità in tutti i sensi, quindi lavoriamo su tutti i fronti, senza tralasciare nulla”.
Cosa stai sognando questo periodo? “Cosa sogno? “Avendo fatto 1h10'44" sulla mezza maratona mi piacerebbe tanto scendere sotto il muro delle 2h30 in maratona, non sarà cosa facile ma con impegno allenamento e determinazione voglio provarci, il mio allenatore ci crede, e dice che posso farlo, un altro sogno è correre i 5000 sotto i 15', per me sarebbe un gran risultato”.
Successivamente a questa intervista, alla mezza maratona di Trecate Michael si è piazzano al 7° posto in 1h10'10" con Personal Best. Michael ha in mente un gran bel “goal setting”, tanti importanti obiettivi da raggiungere un po’ per volta con l’aiuto del suo allenatore che lo guida e lo supporta per la realizzazione di questi sogni che Michael sta dimostrando che è possibile trasformare in realtà con determinazione, impegno, serenità.
Quanto e come soffri e gioisci negli allenamenti e gare? “Negli allenamenti si soffre sempre e tanto però quando la fatica è condivisa e l'allenamento viene chiuso con i tempi giusti da tenere, la motivazione e l'umore rimangono alti. In gara è la stessa cosa, quando siamo ai nastri di partenza si sa che bisognerà soffrire per raggiungere il risultato che ci siamo prefissati, però dopo si potrà gioire con il proprio allenatore, i propri compagni e la propria famiglia”.
Michael conosce molto bene la fatica che anche se lo fa soffrire è riuscita a essere anche sua amica, la sua ombra che lo accompagna in allenamenti e gare ricordandogli che ce la può fare con dolore e sofferenza che non sono per sempre ma solo fino a fine allenamento e gara poi si allontanano lasciandolo a contatto solo con la sua gioia e immensa soddisfazione da condividere con le persone care come l’allenatore, famiglia, amici, fan.
A quale campione del passato o del presente ti senti più vicino? “Ho tanti campioni che mi danno l'ispirazione, uno vicino al mio sport è sicuramente Eliud Kipchoge ma a parte lui è proprio il loro spirito di come affrontato ogni sessione di allenamento che mi affascina. Ho la fortuna anche di avere dei compagni di allenamento da cui prendere spunto di come sanno affrontare ogni sessione di allenamento e di come sanno spostare il limite sempre un po' più in là, uno di questi campioni che stimo molto ed è sicuramente un esempio da seguire nonché una persona eccezionale e fresco Campione Italiano di Maratona è Renè Cunèaz!”.
Anche Michael sicuramente è di ispirazione per qualche atleta più giovane, o meno forte di lui, ognuno ha i suoi fan, ognuno è idolo per qualcun altro, certo Michael si ispira ad atleti fortissimi che diventano fari per lui e anche fonte di autoefficacia elevata come il recordman Kipchoge e il fortissimo maratoneta campione di Italia Renè che più volte ha dimostrato il suo valore andando vicino alla maglia azzurra.
Un'intervista a Michael è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre”. Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio. Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti.
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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