La dedico al Club Super Marathon per l’impegno e la passione
Si è svolta a Orta la “10 Marathons in 10 days” che prevede gare per 10 giorni della distanza di 10km, 21km, maratona e 50km.
Stefano Emma è tra i pochi che hanno scelto la 50km da correre per 10 giorni e il risultato è stato eccezionale. La 50 km più veloce di Emma l’ha corsa in 3h19’ che è anche il nuovo record della manifestazione.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Emma attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come ti integravi in gara e tra le gare? Principalmente cercavo di idratarmi a ogni punto di ristoro che incontravo che, anche se minimizzato dai regolamenti Anti-COVID , è sempre stato impeccabile.
Avevi a disposizione massaggi o altri metodi di recupero tra le gare? No sono partito senza il mio fidato staff ma approfittavo dei pomeriggi liberi per riposare e fare qualche bagno nel lago fresco come crioterapia.
Per Emma questa sfida 10 x 50 km sembra essere stata solamente un modo per svagarsi faticando e allenandosi per le prossime gare obiettivo. Un allenamento molto sfidante che richiede una forza e resistenza fisica e mentale e soprattutto un sano recupero tra una gara e l’altra per ripristinare le scorte di glicogeno ma anche le scorte mentali di motivazione per rimettersi in gioco correndo contro se stesso.
Il giorno dopo l'ultima 50km non avevi voglia di farne un'altra? No.
Hai annotato qualcosa di queste gare? Tempi, sensazioni, criticità? No, sono andato molto a sensazione e cercavo di regolarmi senza pensare da un giorno con l’altro.
Per Emma l’importante era correre bene e stare sul pezzo portando a conclusione ogni giorno la sua gara riuscendo ad avere un ottimo recupero che gli permetteva di essere ogni giorno sulla linea di partenza pronto a ripetersi ogni giorno costantemente e quasi con la stessa intensità. Sembra essere un ottimo modo per allenarsi a gare più lunghe per ben figurare ottenendo prestazioni eccellenti in campo internazionale possibilmente rappresentando l’Italia con la maglia azzurra.
Nel finale cosa porti a casa di questa esperienza? Porto a casa tante amicizie nuove e storie di persone vere che amano correre e la consapevolezza di essere stato capace di correre per 10 giorni 50km.
Un vero banco di prova per Stefano, 10 giorni per 50 km al giorno con tempi eccezionali e con i piedi per terra, senza sentirsi né un Dio, né un mostro, ma semplicemente uno che ama lo sport, ama correre, ama stare con le persone che si mettono in gioco divertendosi e faticando.
Quali colori, odori, suoni ti sono rimasti impressi? I sorrisi e le incitazioni delle persone di tutti i runner e di tutto lo staff.
Le gare di ultramaratona risultano essere grandi festival del running, soprattutto la 10 giorni a Orta che capita in un periodo dove gli atleti possono prendere giorni di ferie e passare una vacanza con famiglia e amici facendo sport e apprezzando ciò che offre l’ambiente naturale, oltre a ciò che offrono gli organizzatori.
Dedichi a qualcuno questa prestazione? La dedico al Club Super Marathon per l’impegno e la passione di tutti coloro che hanno fatto parte di questa bella esperienza.
Questa sembra essere una bella ricompensa per gli organizzatori che ci mettono tanto impegno e passione per cercare di fare le cose fatte bene e accontentare sia gli atleti che gli accompagnatori, soprattutto il club dei supermaratoneti che coccola e tutela i maratoneti di tutta Italia sostenendoli e stimolandoli a girare l’Italia e il mondo in cerca di gare a cui partecipare faticando ma allo stesso tempo divertendosi.
Quali sono stati i commenti della moglie, famiglia, colleghi di lavoro, amici? Ci sentivamo tutti giorni e hanno vissuto la mia avventura da lontano. Erano felici di sentirmi e mi incoraggiavano a non mollare.
In questi ultimi anni Stefano sta facendo molto bene nel campo delle ultramaratone ottenendo record ed essendo un atleta osservato e corteggiato dai tecnici e responsabili della nazionale italiana di ultramaratona.
Quali sono le tue consapevolezze e obiettivi ora? Ora mi riposo e mi preparo mentalmente per la 100 km in Olanda.
In effetti dopo questo bel carico di lavoro ora è importante lavorare anche mentalmente per ben figurare in un campionato del mondo di 100km.
Cosa dice il tuo allenatore? È contento e pronto a continuare a lavorare con me sull’ultima parte di preparazione.
Dietro un grande atleta c’è sempre un grande allenatore che osserva, si informa, chiede delle prestazioni del suo atleta per verificare i progressi, lo stato di forma e apportare eventuali modifiche al percorso di allenamento e test che porta all’eccellenza e alla peak performance.
Un’intervista a Stefano è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre” (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport).
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli.
L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
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