Lo
sport se fatto con equilibrio penso che porti solo benessere
Matteo Simone
Nella mente degli atleti ci sono sempre gare da partecipare, sfide da portare a termine, competizioni allettanti.
Di
seguito, Giampiera Farre (C.B.A. Cinisello Balsamo Atl.) racconta la sua
esperienza rispondendo un po’ di temo fa ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare
atleta? “Arrivo dal nuoto, un giorno decido di
provare a correre, amore a prima vista e da lì non ho più smesso”.
E’
l’esperienza di tanti corridori provare a correre e continuare a vita questa
passione finché si può sperimentando benessere e possibilmente anche
performance con la ricerca de migliori metodi per cercare di migliorare
prestazioni o partecipare e portare a termine gare sempre più impegnative.
La
pratica di uno sport rende sempre più felici e socievoli, scarica la mente,
libera da negatività, ci si sente più ottimisti e propositivi.
Nello sport chi e cosa hanno
contribuito al tuo benessere o performance? “Il mio primo
allenatore e la tanta lettura inerente all’argomento”.
Questa
risposta mi piace, avendo scritto diversi libri sulla psicologia, lo sport, la
corsa, maratone e ultramaratone.
La gara della tua vita dove hai
sperimentato le emozioni più belle? “La mia 1^ maratona
di Milano e la Monza-Resegone, esperienza quasi spirituale in notturna e
rientro all’alba”.
La
maratona risulta essere per tanti una gara molto emozionale, ci arriva a step
con tanta preparazione e voglia di portarla a termine nonostante l’eventuale muro
del maratoneta che si può incontrare verso il 30°-35° km, inoltre gare in
notturna sono molto mistiche e spirituali, esperienze ricche, uniche e intense.
Giampiera
ha corso la maratona di Milano tre volte: la prima volta il 3 aprile 2016 in 3h55’50”,
bell’obiettivo la prima maratona sotto le 4 ore; il 2 aprile 2017 in 3h43’11” e
l’8 aprile 2018, ancora meglio, in 3h38’44”. Inoltre ha corso la Maratona di Berlino nel 2019 in 3h31'14", quindi sembra che per Giampiera il
meglio debba ancora venire e possibilmente scendere sotto le 3h30’ in maratona.
Giampiera,
con la squadra “Negrini Ceramiche – Villasanta”, ha partecipato anche alla 58a
Monza – Resegone 42,195km, con partenza la sera del 23 giugno 2018, correndo la
terza frazione, la più difficile con arrivo all’alba in cima a Capanna Monza a
1173 metri di altitudine, mentre i primi due frazionisti erano Daniele Rotunno e
Antonio Adigrat.
Cosa pensano familiari e amici della
tua attività sportiva?
“Si sono rassegnati, mio marito non mi fa
pesare ma dice che ormai siamo una setta”.
Cosa hai scoperto di te stessa
praticando sport?
“Che riesco ad arrivare agli obiettivi
che mi fisso, tanta testa e resistenza”.
Hai sperimentato l'esperienza del
limite nelle tue gare?
“Il limite l’ho sperimentato all’interno
di una gara, ho deciso di staccare il pettorale, non avevo più voglia di
correre”.
In effetti gli atleti in genere cercano sempre di spingersi oltre, di fare
meglio, e pertanto ci vuole tanta passione, motivazione, allenamento mirato ma soprattutto
tanta testa per non mollare e continuare con impegno e costanza nel raggiungere
mete e obiettivi, cercando di trasformare sogni in realtà.
Cosa sperimenti facendo sport
(allenamento, pre-gara, gara, post-gara? “In allenamento spesso
cerco di non guardare il ‘Garmin’ per tutto l’allenamento cercando di mantenere
il passo costante. Portare il fisico a fare cose impensabili”.
Quali sono i tuoi pensieri in allenamento
e in gara? “Dipende, ma la corsa ha la capacità di
svuotarmi la mente, regalandomi una concentrazione pazzesca”.
La tua gara più estrema o più
difficile? “In pista, gara sui 5000 mt con caldo
pazzesco, portata a termine con Personal Best”.
In
genere si pensa alle gare estreme quelle di ultramaratona come le 100km, ma a
volta le più estreme possono essere anche quelle di fondo o mezzofondo, dove la
pressione del cronometro è elevata così come l’intensità è elevatissima e a
volte si soffre tanto.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti
fa continuare a fare sport?
“Mollare mai, lo sport se fatto con
equilibrio penso che porti solo benessere”.
E’
importante trovare un giusto compromesso nello sport, allenarsi duramente per
migliorare ma senza esagerare, osare ma con attenzione, si può fare tutto ma
con accortezza a se stessi, tutelandosi e volendosi bene.
Ritieni utile lo psicologo nello
sport? “Penso che praticare sport aiuti già
tantissimo a livello psicologico a superare tante difficoltà”.
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Continuando a correre, cambiando la
metodologia e cercando di leggere libri che motivano, applicando poi il tutto
alla quotidianità”.
Questo
sembra essere un ottimo approccio, se qualcosa non va bene, si può continuare
in modo diverso, ci si può documentare, ci si documenta, informa, si chiede a
persone più esperte o professionisti che possono dare consigli utili e
preziosi.
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi
per avvicinarsi allo sport?
È bello in tutte le sue forme”.
Quali sogni hai realizzato e quali
sono da realizzare? Prossimi obiettivi? “Conoscere nuove
città, prossimo obiettivo Chicago Maratona, medaglia Major”.
Le
sei maratone più importanti del mondo sono considerate: Tokyo, Boston, Londra,
Berlino, Chicago e New York. Chi termina le sei major ha diritto a un
certificato speciale e a una medaglia che raccoglie le sue imprese.
Un messaggio alle donne del mondo? “Ritagliatevi anche 10’ di sport tutto per voi”.
Una frase o parola che ti aiuta
nelle difficoltà?
“Corri facile, la fatica è mia amica”.
In
effetti bisogna amicarsi la fatica che sembra essere utile per ottenere grandi
risultati e sperimentare tantissime soddisfazioni.
Ti ispiri a qualcuno? “Il grande Mennea”.
Come ti vedi a 50 anni? “Manca solo 1 anno, mi vedo come oggi, gareggiare in un’altra categoria,
magari un po’ meno forte”.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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