A volte ci si accorge che si corre facile e per tanto tempo, per tanti chilometri, la corsa diventa un’attrazione, uno svago, un modo per stare da soli con se stessi, o in compagnia, per fare viaggi scoprendo luoghi, persone, mondi ma soprattutto se stessi.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Marco (Calcaterrra Sport ASD), attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentito campione nello sport? Quando ho cominciato a capire che superavo alcuni limiti e ho capito che spesso i limiti li pone l’essere umano.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho cominciato con calcio da piccolo raggiungendo buoni livelli: poi dopo i 30 anni calcetto e successivamente a causa di un infortunio al ginocchio mi son dato al podismo. Altra mia passione è la subacquea, che in qualche modo ha delle analogie con l’Utramaratona quale avventura e no limits.
La tua situazione sportiva più difficile? Aver abbandonato calcio definitivamente.
Nella vita si fanno continue scelte e rinunce, si cambia con il tempo si scoprono cose nuove, personale, luoghi, si decide cosa fare, cosa mantenere, cosa cambiare, cosa trasformare.Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Non credo, ho un carattere forte e mi so autogestire.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni, COVID? Sempre allenandomi …la corsa è stato per me un grosso svago che mi ha aiutato molto anche durante il COVID. La ripresa post covid è stata la maratona di Firenze 2021, importante appuntamento dopo il lungo periodo di stop del podismo dovuto alla pandemia globale.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Tanto sacrificio considerando che non hai più i recuperi di prima: alimentazione e stretching fanno la differenza.
Se una cosa piace e fa star bene, si trova tempo, spazio e luoghi per praticarla e continuare a coltivarla, progettando e scegliendo nella giornata e nella settimana occasioni e opportunità per allenarsi o partecipare a gare. Un'esperienza che ti dà la convinzione di potercela fare? Aver concluso gare di una certa rilevanza sia per il tempo che per la distanza percorsa.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? 100 Meilen di Berlino (161 km).
Tra le gare a cui ha partecipato Marco vi sono il 28-29.05.2016, la 100km conclusa in 13h03’28” e il 16-17.08.2014 la 100 Meilen Berlin (100mi) in 23h03’08”.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? Che sono un po’ fuori di testa, ma mi riconoscono i meriti e l’ambizione, nonché la tenacia di non mollare mai.
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? Ce ne sono tanti ma forse due in particolare ci sarebbero che spiccano: mangiare una piadina con mortadella, bere brodo di pollo alla 100km del Passatore e l’altro mangiare una patata lessa e bere una birra al 95° km della 100 miglia di Berlino😊. Anche l’esperienza di essere uno dei divertenti Pacemakers della Marathon Truppen mi riempie di gioia soprattutto quando si riesce a far fare il PB agli atleti che decidono di seguirti dall’inizio della gara.
Le gare di ultramaratona sono non solo fatica e performance ma anche benessere e lunghi viaggi dove ci si mette in gioco, si sperimenta, si costruiscono relazioni, si osa, si soffre. Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Non mollare mai, l’obiettivo è saper rispettare la pianificazione sia in gara che negli allenamenti.
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Be le difficoltà son rappresentate dall’appagamento, il nemico numero 1 dopo anni che corri; il dover correre quando non hai voglia ma si gestisce facilmente …non si va; in realtà accade quando la testa non riesce a controllare il fisico. I rischi sono gli infortuni e i tempi di recupero.
Cosa e chi ti ostacola nella pratica dello sport? Gli infortuni a volte. Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport? Riuscire ad andare oltre e non abbattermi mai, così nello sport, come nella vita.
La pratica di una disciplina sportiva di endurance come l’ultramaratona insegna a non mollare, a resistere fino alla fine organizzandosi e trovando modalità per gestire crisi, muri e barriere, si impara a essere fiduciosi, pazienti, tolleranti, a fidarsi di se stessi, a focalizzarsi sul momento presente, un passo alla volta, un metro alla volta, un chilometro per volta accorgendosi che si avanza e che qualcosa cambia, passa la crisi, resta la fatica ma arrivano energie e motivazioni che spingono avanti fino al traguardo.
Utilizzi allenamenti mentali? Metodi di respirazione e/o visualizzazioni? No, leggo articoli e riviste anche per l’alimentazione e medicina.
Un messaggio per invogliare uomini, donne e ragazzi a praticare sport? Dico sempre che gli Sport devono aiutare soprattutto mentalmente l’essere umano e che se riesci a stare bene con te stesso stai bene con gli altri. Ognuno si sceglie il proprio sport, l’importante è scendere dal divano.
In effetti si può star comodi e fermi sul divano ma se si decidere di scendere e uscire fuori nel mondo ci si accorge che la vita è ricca, intensa e che regala sensazioni ed emozioni intense e uniche, faticando ma tornando a casa soddisfatti e ricchi dentro.
Ti ispiri a qualcuno? A me stesso……non è facile diventare un Ultrarunner e ne sono davvero fiero.
Una parola o una frase che ti aiuta nei momenti difficili? Impossible is nothing.
L’ultramaratona insegna che si può provare tutto, organizzandosi, preparandosi, documentandosi, confrontandosi, provando e riprovando.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Prossima edizione del Passatore 2022 e convincermi a ripetere Berlino 100 Meilen. La passione spesso mi porta anche a partecipare come testimonial ad appuntamenti importanti a scopo benefico come "End Polio Now" in occasione della maratona di Roma.
Ci dovrei essere anch’io alla prossima edizione del Passatore visto che sono iscritto dal 2020 e che è stata annullata per due anni di seguito e mi sa che sia la prima mia 100km e che la prima 100km di Marco risulta essere il Passatore del 2013.
Cosa c'è prima, durante e dopo una gara? Ancora ad oggi mi emoziono e sento la gara a prescindere dalla distanza. Prima c’è la preparazione, durante c’è la determinazione di arrivare all’obiettivo, dopo c’è il risultato e l’analisi dello stesso. Ma sempre tanta gioia di esser stato sul nastro di partenza.
Dietro una gara c’è tanto, ci sono periodi di preparazione e allenamento, informandosi sul luogo, il percorso; durante c’è la fatica e il divertimento, pensieri e dubbi, amicizie e incontri e dopo è una vera gioia di solito per aver completato ancora una volta una gara che sia corta e veloce o lunga e lenta.
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