Devi adattare tutto il corpo ai km
che devi affrontare
Matteo SIMONE
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L’ultramaratona prevede tante ore di allenamento per pianificare e programmare gare sempre più sfidanti dal punto di vista qualitativo e quantitativo, si cerca di alzare sempre più l’asticella dopo la maratona, la 50km, la 6 ore, la 12 ore, la 100 km, la 24 ore e poi si cerca di raddoppiare la distanza come gare di 200 e più chilometri.
Di seguito Michele (Sei Sport – Bedifferentbeultra) racconta
al sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Cosa
c’è dietro una ultramaratona? Dietro un'ultramaratona c'è sempre la voglia di metterti alla prova,
una sfida da iniziare e portare a termine. Un viaggio interiore che ti permette
di conoscerti a fondo e valutare i tuoi limiti, magari spingerti oltre come di
recente ho fatto.
In effetti, di recente Michele si è
spinto veramente oltre portando a termine nei giorni tra il 22 e il 24 ottobre
2021 la 3^ Race Across Apulia (RAA), 287km di corsa su strada.
Quanta
pazienza, impegno, costanza ci vuole per preparare una ultramaratona?
E' ovvio che un'ultramaratona non si
improvvisa (mai emulare), devi trovare le motivazioni (soggettive) sul perché
vorresti andare oltre i 42,195 km.
Pazienza tanta, i risultati in allenamento
non vanno mai cercati in tempi brevi in quanto devi adattare tutto il corpo ai
km che devi affrontare quindi prestare attenzione al passo da impostare,
abbigliamento, alimentazione, scarpe e le sedute settimanali. Le mie uscite
sono 3-4 volte a settimana percorrendo almeno dai 25-30 km, non sono tanti ma
tutto è vincolato dai vari impegni lavorativi e famigliari.
L’ultramaratona non si improvvisa,
bisogna essere pronti non solo alla partenza di una gara ma anche durante tutto
il lunghissimo percorso per affrontare, gestire, superare i vari imprevisti che
ti vengono a trovare per avvisarti che stai facendo qualcosa di grande, di
sfidante, di difficile, di pericoloso e quindi più ci si allena e più si è
pronti a gestire tutto.
Dove
e come trovi la spinta motivazionale? Le motivazioni sono tante ma primeggia sicuramente la curiosità, la
voglia di realizzare qualcosa di straordinario, metterti in gioco, entrare in
un mondo del tutto diverso dai classici 10-21 km (che ovviamente meritano il
massimo rispetto), in pratica cercavo nuove sfide.
L’ultramaratona incuriosisce, ad alcuni
viene voglia di mettersi in gioco, di osare, di provare a sperimentarsi oltre
l’ordinario.
Cosa
ti aiuta a non arrenderti negli eventi avversi?
Mi aiuta tantissimo l'autostima, credo
fortemente che l'impegno preso vada portato a termine (attenzione, non costi
quel che costi) perché è facile pensare adesso mi fermo o mi ritiro, cioè ci
devono essere fattori talmente rilevanti che potrebbero portarmi a tale
decisione.
Ci si abitua a non mollare, a portare a
termine propri progetti e obiettivi ma bisogna conoscersi bene e comprendere
qual è l’eventuale costo da pagare se non si è attenti a riconoscere la
veridicità dei messaggi del proprio corpo e della propria mente, a volte sono
fasulli e sabotatori, altre volte sono corretti e andrebbero ascoltati.
Qual
è il resoconto atletico del 2021? Il 2021 è stato fantastico, 12 ultramatone, tra queste mi resteranno il
traguardo delle 100 km e poco più raggiunti per ben due volte alla 12 ore di
Provaglio d'Iseo e Lavello, il personale realizzato nella 24 ore di Cinisello Balsamo
con più di 167 km e per ultimo la Race Across Apulia 287 S.E. finalmente
completata e l'abbraccio tanto sognato alla statua di Rodolfo Valentino, sogno
che si è potuto realizzare grazie alla fantastica crew composta da Mimma
Caramia, Cristina Petruzzelli e Nicola Barone (grazie grazie grazie). Ho concluso la RAA in 51h e 45m. Il tempo limite era di 52 ore, se fossi riuscito a concluderla in 48 ore avrei vinto la fibbia. Pazienza, mi godo comunque il 3° posto assoluto. Purtroppo da Bari in poi c'è stato un po' di calo ma felicissimo comunque dell'impresa.
Davvero un grande anno per Michele che ho incontrato in un paio di gare: la 6 ore di Matera e la 6 ore di Roma. È riuscito a portare a termine il suo sogno anche grazie alla sua crew, è riuscito a fare un paio di gare di 12 ore battendo il limite dei 100km, insomma premiato per la sua tenacia, passione, impegno, determinazione, coraggio.
Cosa
hai in mente entro fine anno? Sabato 18 dicembre, come ultima gara, ho partecipato alla 24 ore di
Lavello che purtroppo non è stato un granché come risultato in quanto la gara è
stata condizionata dall'aria e vento gelidi portando a casa solo poco più di
137 km. Non nascondo che ho sofferto tantissimo il freddo e ho avuto numerosissimi
colpi di sonno fino alle prime ore del giorno. Spero con questa gara di rientrare
tra i primi 20 della classifica nazionale IUTA.
Non tutte le ciambelle vengono con il buco, si fa esperienza, ci si mette in gioco e a volte le condizioni fisiche o atmosferiche non sono al massimo e si torna a casa sconfitti e desolati, ma si va avanti in cerca di nuovi obiettivi e ritrovando stimoli per continuare ad allenarsi.
Le
aspettative del 2022? Per
il 2022 ho in mente di iscrivermi alla 100 km di Porto Recanati, alla Ultra
Milano Sanremo (su questa ci sarebbero tante cose da valutare, speriamo) e
raggiungere il totale di 100 gare tra maratona e ultra (fatte 90).
Tutto calcolato e tutto sotto controllo per Michele, con tanti obiettivi e programmi stimolanti.
Gli
allenamenti più proficui? Credo che tutte le uscite che
faccio siano utili, può capitare che allungo con i km e sicuramente hanno i
loro vantaggi.
Ogni allenamento è una mattonella per
costruire la performance e avere la sicurezza di presentarsi allo start con la
consapevolezza di aver fatto i compiti a casa e quindi di poter affrontare la
gara con fiducia e resilienza.
La
migliore compagnia in allenamento? Mi alleno sempre da solo perché amo il silenzio. Non ascolto musica perché
mi distrae in senso negativo, in quanto voglio percepire qualsiasi cosa mi
circonda.
Per tanti ultrarunner la miglior
compagnia è se stessi, perché è difficile far coincidere gli impegni di
allenamento che durano a volte anche più ore.
Cosa
ti ha insegnato la corsa e l’ultramaratona? La corsa e l'ultramaratona in particolare ti
insegnano ad affrontare con più determinazione le difficoltà che la vita ti
prospetta; l'umiltà; rispetto per il prossimo (cosa non facile); rispetto per
l'avversario; ad ascoltare.
L’ultramaratona risulta essere un grande
insegnamento di vita per ottenere qualcosa faticando e rispettando se stessi e
gli altri, e se si riesce nello sport perché non riuscire in altri ambiti della
vita?
Una roccia Michele, sempre in campo a gareggiare in competizioni durissime e lunghissime.
Un'intervista a Michele è riportata nel libro "Il piacere di correre oltre". Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
Michele è menzionato nel libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
Psicologo, Psicoterapeuta,
Terapeuta EMDR
Libri: http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
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