Matteo Simone
Lo sport risulta essere un’opportunità per mettersi in gioco, organizzarsi in allenamenti e gare da portare a termine e cercare di ben figurare cercando di ottenere un ottimo risultato personale che possa permettere di salire su un podio, dopo u periodo di allenamenti mirati con costanza e determinazione, da soli o in compagnia, anche al freddo e al gelo o con caldo torrido.
Di seguito Mimma, ultramaratoneta dell’ASD
Corri Castrovillari, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie
domande.
Qual
è stato il tuo percorso per diventare atleta? Ho iniziato a correre per gioco perché
andavo in palestra e non amavo correre i 20minuti di riscaldamento sul tapis
roulant quindi uscivo all'esterno correvo e rientravo per finire
l'allenamento…. Ha iniziato a piacermi sempre di più e ancora corro
dedicandomi negli ultimi anni alle ultramaratone.
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport (allenamento, pre-gara, gara, post-gara?
Quali sono i tuoi pensieri in
allenamento e in gara? Sperimento una
sensazione di benessere e i miei pensieri mentre corro sono sempre
positivi….. Mi immergo nel luogo in cui corro e sento solo il mio respiro e
il rumore dei miei passi.
Cosa
dà e cosa toglie lo sport? La corsa non mi ha tolto nulla anzi mi ha dato moltissimo… Forse
sottrae del tempo libero… Devi andare a letto presto per allenarti, devi
mangiare bene e sano ma ti ripaga immensamente.
Quanta
pazienza, impegno, costanza ci vuole per un Podio?
Per correre un'ultramaratona ci vuole
tantissimo impegno, costanza, allenamenti abbastanza lunghi. Personalmente per
motivi di lavoro esco ad allenarmi alle 4.30 del mattino, mediamente le mie
uscite sono di 20km più il lungo della domenica mai inferiore ai 30km ….
quindi dietro un podio c'è una storia di sacrificio, passione e sogni.
Se c’è una forte passione, si fa di
tutto per coltivarla, si trova spazio e tempo per allenarsi e migliorare,
sperimentando sia benessere che performance e incrementando consapevolezza
delle proprie capacità e caratteristiche, autoefficacia nel riuscire ad alzare
sempre l’asticella quantitativa e qualitativa e si riesce a sviluppare
resilienza, organizzandosi e portando avanti piani e progetti nonostante
imprevisti e avversità.
Come
sei cambiata attraverso lo sport? La corsa mi ha reso più sicura di me e mi fa avere rispetto del mio corpo e
del mio fisico.
Nello
sport chi e cosa hanno contribuito al tuo benessere o performance? Sicuramente il sostegno della mia
famiglia e degli amiconi ha permesso di continuare uno sport quale la corsa
molto duro che impegna molto.
Dove
e come trovi la spinta motivazionale? Mi pongo sempre degli obiettivi per avere la spinta ad allenarmi specie
nei miei orari.....questa spinta può essere rappresentata da una gara che
sognavo di correre o da un risultato chilometrico o di tempo. Ci vuole davvero
molta motivazione per alzarsi alle quattro del mattino anche in pieno inverno
per correre e poi affrontare una giornata di impegni e lavoro.
E’ importante definire obiettivi chiari
e precisi in modo da passare all’azione organizzandosi per raggiungerli e
cercando di non trascurare il minimo dettaglio che potrebbe fare la differenza,
tutto l resto viene dopo essere soddisfatti del proprio allenamento portato a
termine.
Cosa
ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?
Non ho mai pensato di lasciare la corsa, finché sto bene e avrò fiato nei polmoni e forza nelle gambe io correrò.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
Come tutti gli atleti mi sono infortunata
a volte e sono stata ferma anche per diversi mesi e il mio pensiero era sempre
quello di tornare a correre.
Cosa
ti aiuta a non arrenderti negli eventi avversi?
Il mio grande amore per la corsa che mi
accompagna da 22anni mi aiuta sempre a superare i momenti di difficoltà....poi
l'ultramaratoneta ha una grande dote, sa guardare oltre il successo e
l'insuccesso...oltre la fatica, oltre ogni avversità.
La grande passione fa superare qualsiasi
avversità e imprevisto lungo il percorso programmato per trasformare sogni e
realtà, l’ultramaratoneta è abituato a soffrire, è adattato all’avversità, sa
che passa tutto, che bisogna saper attendere ed essere fiduciosi che tutto
torna, tornano le energie, tornano le prestazioni, torna il sole, il nuovo
giorno, il cibo, il riposo e quindi quando si fatica e si soffre non ci sono
problemi, fa parte del mistero della vita, fatta di dolori e piaceri da
conquistare.
La
gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?
Ho fatto molte gare bellissime che mi
hanno segnato emotivamente. Sicuramente la prima maratona quella di Parigi
nel 2011 è stata la gara più emozionante.
Qual
è il resoconto atletico del 2021? Ho avuto un grande anno sportivo. Ho conquistato due titoli Italiani IUTA
di specialità nella 12h a Provaglio di Iseo percorrendo 97km e il titolo di Campionessa Italiana IUTA 100miglia percorrendo 162 km in 22h45min. Ho conquistato diversi podi assoluti e di categoria e per me che sono una neofita nel mondo
delle ultra specie delle lunghissime distanze è un bel risultato.
Davvero un grande anno sportivo per Mimma,
tra i tanti podi spiccano il titolo italiano categoria W40 il 10 aprile 2021 alla 12
ore di Franciacorta e il titolo 100 miglia il 30 settembre 2021 in occasione
della 6 Days UMF Summer Edition - 100 miles.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
La mia famiglia e i miei amici sostengono
e incoraggiano la mia passione perché sanno che la corsa è parte integrante di
me.
Hai
sperimentato l'esperienza del limite nelle tue gare?
In ogni gara si sperimenta un limite
perché si cerca di dare sempre il meglio e qualcosa in più rispetto alle gare
precedenti.
Le
aspettative del 2022? Per
il 2022 intendo continuare la strada intrapresa l'anno scorso cercando di
migliorarmi sulle lunghissime distanze soprattutto quindi dalla 12h in su.
Si cerca sempre più di alzare l’asticella
delle difficoltà con l’aiuto dell’esperienza e della fiducia acquisita nelle
diverse gare dove si partecipa, confrontandosi con altri atleti più esperti.
I
test più̀ attendibili per l'ultramaratona? Gli allenamenti più̀ proficui? Non ho idea di quale test o allenamenti siano più proficui nel mondo dell'ultramaratona, io corro molto a sensazione con passione
in base a come mi sento in quel preciso momento.
Nell’ultramaratona la cosa più
importante è correre tanto, avere la passione della corsa, trovare stimoli e
interessi per correre da soli o in compagnia, per essere pronti a partecipare a
gare lunghissime avendo fatto tanta esperienza.
La
migliore compagnia in allenamento? Nelle mie corde seguo il mio cuore che mi porta ovunque. Amo correre da sola sono una solitaria, anche i lunghissimi li faccio
sempre da sola anche se a volte mi piace uscire in compagnia per godere della
presenza dei miei amici ultra.
Si diventa amici di se stessi e
fiduciosi in se stessi, si scopre sempre più se stessi ma a volte è bello
condividere la fatica con altri e raccontare di gare e avventure trascorse e
progetti di altre gare, a volte considerate bizzarre, da portare a compimento.
Un
messaggio alle donne del mondo? Un messaggio alle donne è di sentirsi libere di essere ciò che desiderano… Quando iniziai a correre, noi donne eravamo pochissime e molto spesso prese in
giro ma io non ho mai mollato.
Cosa
ti ha insegnato la corsa e l’ultramaratona? L'ultramaratona mi ha dato una nuova
consapevolezza di me come donna e come atleta. Mi ha reso più forte,
disciplinata perché ci vuole tanta disciplina per correre dai 50km in su. La
corsa mi ha insegnato a non mollare mai, nemmeno quando non sei al massimo della
forma, a cercare di raggiungere comunque il traguardo. Mi ha insegnato a
stringere i denti e andare avanti sempre, nella corsa come nella vita. Mi ha
insegnato ad andare oltre...oltre me stessa, le mie convinzioni, a mettermi in
gioco e avere sempre rispetto per chi mi corre accanto in gara come nella vita.
Questa è una bellissima testimonianza,
un inno alla corsa, alle donne, alle donne che corrono, alle donne che corrono
accanto.
Un
tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?
Consiglio ai ragazzi di intraprendere un
qualunque sport perché insegna il rispetto per sé stessi e per l'avversario e
il rispetto delle regole.
Ritieni
utile lo psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?
Sicuramente la figura dello psicologo
nello sport è importante perché può essere di aiuto a superare momenti di crisi
e di stanchezza e dare nuovi stimoli.
Una
frase o parola che ti aiuta nelle difficoltà? La frase che mi ripeto nei momenti più
difficili nella corsa è ‘forza Mimma tu puoi tutto ciò che desideri’.
Come
ti vedi tra 50 anni? Fra
50 anni mi vedo ancora correre.
Un’intervista a Mimma è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre”. Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare.
Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio. Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti.
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli.
L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
21163@tiscali.it +393804337230
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