Sono
un buon amatore che si diverte per adesso e cerca sempre di migliorarsi
Matteo
SIMONE
Domenica 16 ottobre 2022, ha avuto luogo la Gran Fondo “La Medievale”, gara ciclistica di 105km con partenza da Tivoli sul Ponte Gregoriano e arrivo a San Polo dei Cavalieri.
Il
vincitore è stato Pasquale Di Lorenzo (Rokka Bike) in 2h57’34” che ha preceduto
Romolo Gentile (ASD Amici Di Marco) 2h58’23” e Marco Bernardinetti (ASD Nuova
Ciclisti Forano) 2h58’54”.
Tra
le donne ha vinto Fabia Romana Costantini (ASD Team Bike Palombara Sabina) in
3h31’19” che ha preceduto Daniela Cecchetti (ASD GM Bike) 3h33’46” e Valeria
Zappacosta (Team Diemme Sport) 3h34’29”.
La
gara è valida anche quale Campionato Aeronautica Militare e il vincitore è
stato Giorgio Scialabba (Polisportiva Aeronautica) in 3h05’04”, completano il
podio Giovanni Novelli (Polisportiva Aeronautica) 3h10’14” ed Emanuele Ciaraglia
(ASD GM Bike) 3h10’50”.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza del vincitore assoluto Pasquale Di Lorenzo attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport? Ho iniziato da ragazzino ad andare in bici, ho sempre
avuto la passione. All'età di 16 anni mi padre mi comprò la prima MTB
"buona", con la quale cominciai a praticare più assiduamente la
mountain bike. All'età di 17 anni la prima gara, ma non potevo allenarmi perché
abitando a Napoli uscivo solo nel week end a San Salvatore Telesino (BN) dai
nonni.
A
18 anni mi comprai il primo rullo per potermi allenare anche a casa a Napoli, e
cominciai a pedalare un po' di più. Ma alle gare venivo sempre e comunque
doppiato, allora capii che dovevo allenarmi come facevano tutti in strada anche
in settimana, e all'inizio fu una battaglia con i miei genitori che giustamente
avevano paura di mandarmi fuori in bici per le strade di Napoli, ma la mia
passione era troppo forte e allora vinsi la battaglia con loro.
A
19 anni vinsi la mia prima gara di MTB a Zungoli (AV) la ricordo come fosse
ieri, un'emozione incredibile per me arrivare avanti ad atleti che fino ad un
paio di anni prima li vedevo solo alla partenza ed erano per me qualcosa di
inarrivabile. Dai 19 ai 23 anni ho cominciato ad avere problemi al ginocchio destro,
per cui ogni anno ero costretto a mollare e riprendere, calvario di terapie
medici e quant’altro, ma non riuscivo a risolvere il problema finché non trovai
finalmente un ortopedico che riuscii a capire la problematica mi operò e
risolsi i miei problemi, intanto però avevo buttato 4 anni della mia "vita
ciclistica" forse i migliori.
A
24 anni "per sbaglio" dopo avermi visto in un allenamento su strada
il DS della Vejus Donato Polvere mi propose di provare a fare l'Élite su
strada, accettai e feci quasi due anni, ma non avevo esperienza e maturità per
affrontare quella categoria per cui ebbi scarsi risultati. Dopo un calvario di
due anni circa causa chi era Élite non poteva tornare a fare l'amatore, ho
ripreso quello che è stato sempre il mio mondo, ovvero quello amatoriale delle
GF su strada e in MTB. E ho alimentato la mia passione sull'allenamento e
sull'alimentazione, arrivando posso dire a un ottimo livello di conoscenza,
cosa che mi ha permesso nel tempo di raggiungere una buona performance in bici.
Io amo molto di più la scienza dell'allenamento che le gare, per quello ho un
rapporto di Odio/Amore, perché fondamentalmente soffrire non mi piace, ma
dall'altro lato la voglia di misurarmi con me stesso vince sempre.
Una
bella testimonianza e storia di riuscita nello sport nonostante tanti ostacoli
culturali, ambientali e infortuni. SE la passione è alta si supera tutto e si
riescono a fare cose straordinarie.
Quando
ti sei sentito campione nello sport? Non mi sento campione, i campioni sono altri, io sono un
buon amatore che si diverte per adesso e cerca sempre di migliorarsi.
Intanto
alcune vittorie sono venute, la prima non si scorda mai e l’ultima una bella
prova di forza in salita.
Nello
sport cosa e chi contribuisce alla tua performance? Contribuisce soprattutto la mia
testa, è quella la mia marcia in più, sono determinato e costante. Poi ho un
allenatore che mi segue, per il quale ho infinita stima.
La
testa è il motore principale per ogni sport, bisogna saper fare le cose
gradualmente e progressivamente, bisogna saper aspettare ed essere fiduciosi
nell’agire nel momento più opportuno. Importante è essere seguiti da persone
specialiste, competenti e professionali che sappiano individuare talento e
risorse e potenziarli.
Cosa
pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? Pensano "ma chi te lo fa
fare", delle volte lo penso anche io, ma poi guardo a cosa mi ha regalato
la bici come esperienze, luoghi e persone conosciute, e allora ho la mia
risposta. Mi ha regalato Vita.
Vero,
qualsiasi fatica fatta con passione, poi è ripagata con gli interessi in
termini di sensazioni, emozioni, esperienze, amicizie.
Quali
capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Capacità di non mollare, e di
imparare dagli errori che vedo sempre come una grande opportunità di crescita,
quando li si riesce ad analizzare a fondo.
In
effetti, la pratica di uno sport diventa una grande opportunità di conoscenza
di se stessi attraverso prove ed errori, cercando sfide e il raggiungimento di
obiettivi sfidanti, applicandosi con impegno costante e apprendendo sempre da
qualsiasi esperienza, studiando l’accaduto e facendone tesoro per le prossime
volte.
Nella
pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Difficoltà è trovare il tempo tra lavoro
e impegni vari, rischi soprattutto la strada e le macchine rappresentano una
grande rischio, nonché le situazioni gara soprattutto in bici da corsa possono
essere molto pericolose.
Bisogna
trovare un sano equilibrio tra lavoro, sport, relazioni, studio e saper trovare
spazi e tempi per allenarsi in sicurezza.
Per
quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per l'aspetto della
concentrazione e soprattutto per la capacità di sopportare il dolore, credo sia
fondamentale, quella va allenata e fa la differenza, sono convinto che il
fisico sopporta quasi tutto, ma è la testa che bisogna convincere a farlo.
Un
lavoro mentale sarebbe parallelo e complementare a quello fisico, immaginare,
visualizzare, ancorarsi a situazioni da affrontare, a successi aiuta a essere
più sicuri e determinati in allenamento e/o in gara, soprattutto nei momenti
critici, dove si può decidere la vittoria.
L'evento
sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Credo la “Sellaronda Hero” si
attraversano scenari da favola che rimangono impressi per sempre nella mente.
La
“Südtirol Sellaronda Hero” è una gara ciclistica di lunga distanza in mountain
bike (marathon) che si svolge in Trentino-Alto Adige e Veneto lungo le strade
delle 4 valli dolomitiche (Val Gardena, Arabba, Alta Badia, Val di Fassa) e
prevede due percorsi: 86 km e 4500 metri di dislivello e 60 km e 3.200 metri di
dislivello.
La
tua situazione sportiva più difficile? Non poter correre liberamente le "gran fondo" su strada
dopo la mia parentesi tra gli Elite, mi sentivo vittima di un'ingiustizia, il
mio mondo era quello, l'agonista l'ho fatto "per caso".
Come
hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Testa basse e andare avanti,
procedendo a piccoli passi anche nei momenti più brutti.
A
volte ci sono situazioni che non possiamo controllare e le dobbiamo subire,
bisogna essere pazienti e fiduciosi e capire cosa si può fare nel frattempo,
riorganizzandosi e cercando un piano B provvisorio.
Cosa
hai scoperto di te stesso e degli altri nella pratica dello sport? Di me stesso ho scoperto che amo
la libertà, ho bisogno di evadere dalla routine giornaliera e la bici,
soprattutto la mtb mi consente dopo una giornata di lavoro di riappacificarmi
con la natura, semplicemente scalando una montagna e godendo del paesaggio.
Prossimi
obiettivi? Non ho
obiettivi precisi, se non quello di allenarmi cercare di andare forte e
scegliere le gare che al momento ritengo più belle o interessanti, alla fine
quello che rimarrà è l'esperienza e il luogo visitato, proprio per quello
faccio questo sport, la gara è una scusa per viaggiare e conoscere luoghi che
altrimenti non vedrei mai.
Per
tanti questo è il vantaggio dello sport, evasione pura dallo stress quotidiano
dovuto al lavoro e/o altro. Uno stare con se stessi, faticando ma godendo
territorio e paesaggi, da soli o in compagnia.
Come
vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Il giorno prima abbastanza tranquillamente, la parte più
brutta per me è la partenza e l'attesa in griglia dove realizzo che mi
aspetterà tanta sofferenza, infatti spesso desidero di essere altrove… magari
nel letto.
La
sofferenza e la fatica da fare in gara possono far paura e mettere ansia ma poi
si affronta con forze, energie e risorse che si è dimostrato di avere in
allenamenti duri e impegnativi. In griglia si possono fare esercizi di
respirazione addominale e di focalizzazione che aiutano a non consumare troppe
energie.
Quali
sono gli ingredienti del successo? Impegno, costanza, fatica, imparare dagli errori, non
ascoltare gli altri ma credere in se stessi.
Cosa
diresti a te stesso quando eri più giovane? Gli racconterei tante cose, gli eviterei tanti ma tanti
errori, così sicuramente avrebbe raccolto soddisfazioni da giovane, io tante
cose le ho capite da autodidatta in "tarda età" sportiva.
A
quale personaggio ti ispiri? Direi nessuno in particolare, ammiro molto però gli
atleti vincenti sia su strada che in fuoristrada, è quello che ho sempre voluto
dimostrare. (Van Aert, Van der Poel) ammiro tantissimo le donne che fanno
questo sport, come Paoline Ferrand-Prevot, Annemiek Van Vleuten, Jolanda Neff.
In ambito amatoriale sono pochi gli atleti che vincono in entrambe le
discipline, in questo gli stradisti sono un po' "snobboni" sono
convinti di praticare uno "sport superiore"; "Eh vinci in MTB,
lì il livello è basso" dicono; convinto che non è così ho sempre
desiderato smentirli e ci sono riuscito spesso… E aggiungo che le gare di MTB
il 99% delle volte sono più dure di quelle su strada, e se non hai motore (e
manico) non potrai mai vincerle, mentre su strada puoi fare il furbo,
nasconderti e magari se hai lo spunto veloce e la furbizia vinci comunque.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Libri:
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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