L'evento che porterò
sempre nel cuore è la 100 km del passatore
Matteo Simone
Foto di Luca Bonanni |
Decidere di preparare e partecipare a una gara di corsa a piedi della lunghezza di 100km è davvero una grande sfida, una dura prova con se stessi.
Di seguito, Maria Grazia (A.S.D. Team
Atletica Uisp) racconta la sua esperienza sportiva rispondendo ad alcune mie
domande.
Qual è stato il tuo percorso nello
sport? Ho iniziato a correre solo 5 anni fa, fino ad allora
camminavo, correre era qualcosa che non mi passava neanche per la mente ma un
giorno per gioco ho iniziato e devo dire che mi ha cambiato la vita.
La pratica dello sport, a volte, davvero
cambia la vita, si scopre qualcosa che piace, appassiona, fa star bene.
Quando ti sei sentita campionessa nello
sport? Mi sento sempre una campionessa ogni volta che
taglio il traguardo, ogni volta che mi metto in gioco superando i miei limiti.
Foto di Luca Bonanni |
Quando si scopre qualcosa che piace, si
cerca di tenersela stretta, di coltivarla, di approfondire la conoscenza e le
competenze.
Un episodio curioso, divertente, triste,
bizzarro della tua attività sportiva? In ogni gara che
faccio c'è qualcosa di curioso, di divertente ma mai triste.
Quali capacità, risorse, caratteristiche
possiedi nel tuo sport? La mia caratteristica è avere
una grande resistenza mentale scoperta iniziando a fare le ultra.
A volte gli atleti cercano sempre di
spingersi oltre, di provare a far meglio e di più, di alzare gradualmente
lievemente l’asticella, dimostrando di essere disposti a mettersi in gioco
apprendendo dall’esperienza.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e
i rischi? Cosa e chi ti ostacola? Nella corsa non ho
mai trovato difficoltà, è ovvio che il corpo ha bisogno anche di riposo
altrimenti si rischia di farsi male. Per gli ostacoli, nessuno e niente fermerà
mai questo amore.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo
sport? Correre è una medicina per il corpo e per la
mente, non credo serva altro.
L'evento sportivo dove hai sperimentato
le emozioni più belle? L'evento che porterò sempre nel
cuore, per le mille emozioni provate, è la 100 km del Passatore.
La 100km è un’esperienza mistica, una
prova con se stessi, un viaggio dentro e fuori di sé, un attraversamento di
luoghi, paesi, sensazioni ed emozioni intense.
La tua situazione sportiva più
difficile? Non ho mai avuto situazioni difficili anche se
la 100 km è una dura prova con se stessi e con i propri limiti.
Come hai gestito eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? Per le crisi faccio sempre leva sulla
testa, per le lunghe distanze è fondamentale …infortuni mai avuti.
Più è difficile la sfida e più bisogna
utilizzare strategie mentali per aiutare il fisico a non arrendersi, a
perdurare nello sforzo e nella fatica, avanzando fino al traguardo.
Quali allenamenti mentali utilizzi?
Non c'è una tecnica, la mente la alleni solo correndo e spingendoti oltre.
Sogni realizzati e incompiuti?
Fino a ora ho realizzato tutto quello che desideravo.
Come vivi il pre-gara, gara e post-gara?
Il pre-gara è la parte più bella, le emozioni l'adrenalina, gli amici e la
voglia di mettersi in gioco sempre …nei post-gara la felicità prende sempre
il sopravvento su tutto.
Quali sono gli ingredienti del successo? Metterci sempre l'amore e la passione poi
il resto viene da sé.
Si può fare tutto se c’è motivazione,
passione, intenzione, consapevolezza delle proprie risorse, capacità, limiti.
Cosa diresti a te stessa quando eri più
giovane? Ho scoperto lo sport tardi, se tornassi indietro
sicuramente a me stessa direi: vai e fai sport perché lo sport è vita.
A quale personaggio ti ispiri?
Non mi ispiro a nessuno io, sono io e cerco di fare sempre del mio meglio
per dare il massimo, poi è ovvio la mia è una passione non un lavoro 😉.
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