martedì 11 ottobre 2022

Maria Grazia Capodiferro: La 100 km è una dura prova con se stessi

 L'evento che porterò sempre nel cuore è la 100 km del passatore
Matteo Simone
 

Foto di Luca Bonanni

Decidere di preparare e partecipare a una gara di corsa a piedi della lunghezza di 100km è davvero una grande sfida, una dura prova con se stessi.

Di seguito, Maria Grazia (A.S.D. Team Atletica Uisp) racconta la sua esperienza sportiva rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho iniziato a correre solo 5 anni fa, fino ad allora camminavo, correre era qualcosa che non mi passava neanche per la mente ma un giorno per gioco ho iniziato e devo dire che mi ha cambiato la vita.
 
La pratica dello sport, a volte, davvero cambia la vita, si scopre qualcosa che piace, appassiona, fa star bene.
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? Mi sento sempre una campionessa ogni volta che taglio il traguardo, ogni volta che mi metto in gioco superando i miei limiti.
Foto di Luca Bonanni
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva?
Spesso mi dicono che sono "pazza" ma credo sia una pazzia sana da cui non voglio guarire.
 
Quando si scopre qualcosa che piace, si cerca di tenersela stretta, di coltivarla, di approfondire la conoscenza e le competenze.
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? In ogni gara che faccio c'è qualcosa di curioso, di divertente ma mai triste.
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? La mia caratteristica è avere una grande resistenza mentale scoperta iniziando a fare le ultra.
 
A volte gli atleti cercano sempre di spingersi oltre, di provare a far meglio e di più, di alzare gradualmente lievemente l’asticella, dimostrando di essere disposti a mettersi in gioco apprendendo dall’esperienza.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Cosa e chi ti ostacola? Nella corsa non ho mai trovato difficoltà, è ovvio che il corpo ha bisogno anche di riposo altrimenti si rischia di farsi male. Per gli ostacoli, nessuno e niente fermerà mai questo amore.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Correre è una medicina per il corpo e per la mente, non credo serva altro.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? L'evento che porterò sempre nel cuore, per le mille emozioni provate, è la 100 km del Passatore.

La 100km è un’esperienza mistica, una prova con se stessi, un viaggio dentro e fuori di sé, un attraversamento di luoghi, paesi, sensazioni ed emozioni intense.
La tua situazione sportiva più difficile? Non ho mai avuto situazioni difficili anche se la 100 km è una dura prova con se stessi e con i propri limiti.
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Per le crisi faccio sempre leva sulla testa, per le lunghe distanze è fondamentale infortuni mai avuti.
 
Più è difficile la sfida e più bisogna utilizzare strategie mentali per aiutare il fisico a non arrendersi, a perdurare nello sforzo e nella fatica, avanzando fino al traguardo.
Quali allenamenti mentali utilizzi? Non c'è una tecnica, la mente la alleni solo correndo e spingendoti oltre.
Sogni realizzati e incompiuti? Fino a ora ho realizzato tutto quello che desideravo.
Come vivi il pre-gara, gara e post-gara? Il pre-gara è la parte più bella, le emozioni l'adrenalina, gli amici e la voglia di mettersi in gioco sempre nei post-gara la felicità prende sempre il sopravvento su tutto.
Quali sono gli ingredienti del successo?
  Metterci sempre l'amore e la passione poi il resto viene da sé.
 
Si può fare tutto se c’è motivazione, passione, intenzione, consapevolezza delle proprie risorse, capacità, limiti.
Cosa diresti a te stessa quando eri più giovane? Ho scoperto lo sport tardi, se tornassi indietro sicuramente a me stessa direi: vai e fai sport perché lo sport è vita.
A quale personaggio ti ispiri? Non mi ispiro a nessuno io, sono io e cerco di fare sempre del mio meglio per dare il massimo, poi è ovvio la mia è una passione non un lavoro 😉.
 

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