Ho una lista infinita di obiettivi futuri che non finiranno
mai
Matteo
SIMONE
Allan Hovda è un triatleta che ha iniziato a sperimentarsi nel triathlon ottenendo grandi successi dandosi obiettivi e cercando di trasformarli in realtà senza stress ma con un approccio di scoperta e benessere oltre che di performance.
Il
27 aprile 2019, ha concluso l’Ironman Texas in 8h20’45 con record dell'Ironman
norvegese (precedente 8:26:20).
Il
20-21 novembre 2021, ha vinto la “Bislett 24-Hour Indoor Challenge (NOR)”,
totalizzando 264,887 km.
Di
seguito, approfondiamo la conoscenza di Allan attraverso risposte ad alcune mie
domande.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport? Ho sempre fatto sport, ma a un livello basso. Ho fatto di
tutto: calcio, scacchi, pallavolo e kickboxing. All'età di 22 anni ho visto un
video di Norseman e mi sono ispirato.
Hårek
Stranheim, l’organizzatore la descrisse con queste parole: "Voglio
creare una gara completamente diversa, farne un viaggio attraverso la natura
più bella della Norvegia, lasciare che l'esperienza sia più importante del
tempo di arrivo e lasciare che i partecipanti condividano la loro esperienza
con la famiglia e gli amici che gli daranno supporto. Voglio che la gara
finisca in cima a una montagna, per rendere il triathlon Ironman più duro del
pianeta terra”.
Il
percorso si snoda dal fiordo al livello del mare nell'Hardangerfjord,
attraversando l'altopiano montuoso dell'Hardangervidda e finendo sulla cima
rocciosa di Gaustatoppen, a 1.850 m sul livello del mare. Norseman è
considerato un viaggio attraverso alcuni dei paesaggi più spettacolari della
Norvegia. Il dislivello totale è di 5.000 metri. L'acqua è fredda, pulita e
leggermente salata. Il tempo può essere da bellissimo a bufera di neve.
L'8
agosto 2009, Allan Hovda partecipa alla Norseman Xtreme Triathlon, impiegandoci
14h00’18” e classificandosi al 44° posto, 3 ore dietro il vincitore. Il 3
agosto 2013, si classifica al 3° posto al
Norseman Xtreme Triathlon. Ha vinto tre volte il Norseman Xtreme Triathlon: il
2 agosto 2014 in 10h52’07”, l’1 agosto 2015 e il 4 agosto 2018.
Ha
vinto tre vote il Lofoten Triathlon: il 29 agosto 2015, il 21 agosto 2016 e il
19 agosto 2017.
Nello sport, cosa e chi contribuisce
alla tua performance?
Principalmente il mio allenatore per aver
impostato il mio programma di allenamento. Poi la mia famiglia per il supporto.
Cosa pensano familiari e amici della
tua attività sportiva?
Pensano che io sia matto, ma generalmente
sono di supporto. Naturalmente, le vacanze possono essere impegnative poiché
molto raramente posso prendere una vacanza adeguata dall'allenamento.
E’
importante per l’atleta avere un allenatore che conosca le sue potenzialità e
possa stilare un programma di allenamento che possa tirar fuori il meglio di
lui stimolandolo a fare sempre meglio con passione e motivazione. Importante
anche un clima sereno familiare che comprenda e sostenga l’atleta nei suoi duri
allenamenti e gare da affrontare molto impegnative.
Quali abilità, risorse,
caratteristiche possiedi nel tuo sport? Dal punto di vista
delle abilità non sono il triatleta perfetto con capacità mediocri di nuoto e di
abilità tecniche di guida in bicicletta. La mia più grande risorsa è
probabilmente la mia passione per l'allenamento, lo stile di vita e le gare.
Oltre alla grinta e alla volontà di utilizzare molto tempo per apportare
miglioramenti. Sono anche abbastanza strategico, analitico ma in grado di
pensare fuori dagli schemi per trovare soluzioni.
Per
eccellere in sport di endurance ci vuole tanta passione e motivazione ad
allenarsi e partecipare a sfide e gare impegnative e difficili, mettendosi in
gioco con capacità resilienti di gestione crisi e difficoltà.
Quali sono le difficoltà ei rischi
nella pratica del tuo sport? Il rischio principale
(per come la vedo io) è il burnout. Ciò si ottiene facilmente con il
sovrallenamento, il recupero insufficiente e il rifornimento insufficiente.
In
effetti il duro lavoro in allenamento può portare ad affaticamento e super
affaticamento che necessita di sufficiente recupero e integrazione alimentare
adeguato.
Trovi utile lo psicologo nel tuo
sport? Non così tanto, almeno non ancora.
La tua situazione sportiva più
difficile? Il mio punto debole, la partenza del nuoto.
Quali allenamenti mentali utilizzi? Visualizzazione
di situazioni e tecniche specifiche. Simulo anche situazioni di gara nei miei
allenamenti e faccio piani mentali su come affrontare le sfide che si
presentano.
In
effetti sono buone pratiche le visualizzazioni di parti di gare che si devono
affrontare e simulazioni in allenamento per arrivare pronti e preparati il
giorno della gara, con più sicurezza. E’ interessante leggere il blog di Allan https://triallan.com/konkurranseplan/ dove spiega i suoi obiettivi in
gara e poi confronta i risultati ottenuti apprendendo sempre dall’esperienza e
puntando non solo alla performance ma anche al benessere percepito durante la
gara apprezzando eventuali paesaggi e scenari naturali.
Prossimi obiettivi? Sogni da
realizzare?
Ho una lista infinita di obiettivi futuri
che non finiranno mai. Ecco perché voglio fare gare di triathlon e
ultradistanza fino a quando non avrò almeno 80 anni. Nel prossimo futuro voglio
vincere una gara locale di Backyard Ultra, finire tra i primi 10 a Roth ed
esibirmi di nuovo bene a Norseman. Voglio anche ampliare le mie esperienze con
diverse gare di triathlon.
Allan
ha davanti a sé ancora tanti anni di allenamenti e gare estreme da portare a
termini e/o da vincere, tra le quali le seguenti:
-
una
gara di Backyard Ultra che è una forma di gara di ultramaratona in cui i
concorrenti devono correre consecutivamente la distanza di 6.706 metri in meno
di un'ora. La gara finisce quando rimane un solo corridore vincitore e unico
arrivato. Non c'è una durata o un tempo predeterminato e la gara continua
finché più corridori possono completare il giro entro un'ora.
-
Il
DATEV Challenge Roth, il più grande evento di triathlon a lunga distanza del
mondo, diventata da tempo una leggenda: il famoso festival di triathlon nella
metropoli europea del triathlon di Roth si svolge da più di tre decenni (prima
edizione: 1984). L'incredibile miglior tempo mondiale stabilito da Jan Frodeno
a Roth nel 2016 è di 7h35’39”.
Per
quanto riguarda il triathlon di Norseman, Allan la conosce benissimo da quasi
15 anni, quando ha partecipato per la prima volta fino a vincerla ben tre volte
e molte alte volte piazzato al secondo o terzo posto. L’ultima edizione dello
scorso agosto, valida quale campionato del mondo triathlon estremo, è stata
vinta dal norvegese Jon Saeveras Breivold con il nuovo primato della gara di
9h23’28” (migliorando di oltre mezz’ora il crono precedente) precedendo altri
due norvegesi: Kristian Grue e Allan Hovda. Tra le donne ha vinto la britannica
Eilidh Prise in 11:47:49 precedendo la norvegese Kaja Bergwitz-Larsen e l’altra
britannica Hannah Saitch. Il primo italiano è stato Francesco Mirando in
11h36’7”.
Quali
sono gli ingredienti del successo? Il successo può essere definito in diversi modi. La mia
metrica del successo è principalmente una combinazione di felicità e significato
nella vita. Con questa metrica in mente, credo che ciò che è necessario sia
quanto segue: passione, etica del lavoro, visione a lungo termine ma anche
essere un essere umano gentile e compassionevole.
Davvero
una dichiarazione di successo nello sport e nella vita che non ha a che fare
ocn la competizione ma della pura essenza del vivere bene, in pace con se
stesso e con gli altri, apprezzando ogni momento nella vita e nello sport.
Ringrazio
Allan per la sua semplicità e gentilezza nel rispondere alle mie domande utili
per capire il senso dello sport oltre la performance.
Matteo
Simone 3804337230- 21163@tiscali.it
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Allan Hovda: I have an endless list of future
goals which never will be finished
Ironman (8h20’45”, record
norvegese), ultrarunner (24h 264,887km)
Matteo
SIMONE
What was your path in sport? I
always did sport, but on a low level. Doing everything from soccer, chess,
volleyball and kickboxing. At the age of 22 I saw a video from Norseman and got
inspired.
In sport, what and who contributes
to your performance?
Primarily my coach for setting up my
training program. Then my family for support.
What do family and friends think
about your sporting activity? They think I am mad,
but generally supportive. Of course, vacations can be challenging as I can very
rarely take proper vacation from training.
What skills, resources,
characteristics do you possess in your sport? From a skill
perspective I am not the perfect triathlete with mediocre swim and technical
bike riding skills. My biggest resource is probably my passion for the
training, lifestyle and racing. In addition to grit and willingness to use very
long time to make improvements. I am also fairly strategical, analytical yet
able to think outside the box to find solutions.
What are the difficulties and risks
in the practice of your sport? The main risk (as I
see it) is burnout. That is easily achieved by overtraining, under-recover and
under-fueling.
Your most difficult sporting
situation? My weakness, the swim start.
What mental workouts do you use? Visualizing
specific situations and techniques. Also practice race situations in my
training and making mental plans on how to cope with the challenges that arise.
Next goals? Dreams to be realized? I
have an endless list of future goals which never will be finished. Thats why I
want to do triathlon and ultra-distance races until I am at least 80 years old.
In the near future I want to win a local Backyard Ultra race, finish top 10 at
Roth and perform well at Norseman again. I also want to expand my experiences
with different triathlon races.
What
are the ingredients of success? Success can be defined in different ways. My metric of
success is primarily a combination of happiness and meaning in life. With that
metric in mind, I believe that what is needed is the following: passion,
work-ethic, long-term view but also be a kind and compassionate human
being.
Matteo
Simone 3804337230- 21163@tiscali.it
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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