Lo sport unisce tutti, la fatica
accomuna il gruppo
Matteo
SIMONE 21163@tiscali.it
Lo sport aiuta a porsi obiettivi e a lavorare duramente con impegno, costanza e passione per poterli raggiungere.
Di
seguito, approfondiamo la conoscenza di Veronica attraverso risposte ad alcune
mie domande.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport? Senza alcun allenamento specifico, ho partecipato alle
gare organizzate dal liceo per i 100 metri e 100 ostacoli. Ero molto veloce e anche
la mia muscolatura parlava chiaro. Mi sono sempre dedicata molto allo studio, quindi
il tempo per praticare sport era limitato ma mi dava molte soddisfazioni per
cui, appena potevo, andavo a correre senza puntare a obiettivi.
Nella
vita è importante trovare equilibri tra doveri e passioni, cercare di trovare
tempo e spazio da dedicare a studio, lavoro, famiglia e passioni.
Quando
ti sei sentita campionessa nello sport? Quando ho iniziato a vedere i miei risultati senza
paragonarli a quelli degli altri, cioè sin da subito. Lo sport può avere sempre
un’anima competitiva ma allo stesso tempo deve unire. Se abbiamo un obiettivo o
un limite da superare lo dobbiamo fare verso noi stessi, lì diventi campione e
raggiungi anche dei bei risultati.
E’ importante confrontarsi con gli altri e cercare
sfide per mettersi in gioco e capire a che punto si è, ma è anche molto
importante sfidare se stessi e cercare di raggiungere obiettivi sfidanti.
Nello
sport cosa e chi contribuisce alla tua performance? Sono testarda, se le cose non le
faccio fatte per bene, non sono contenta. La mia ambizione è migliorarmi.
Cosa
pensano familiari, amici e colleghi della tua attività sportiva? Mia mamma ha sempre visto lo
sport come qualcosa di inutile. Questo mi spingeva ancora di più a fare sport,
vado sempre controcorrente. Al mio ragazzo piace venire a sostenermi nelle gare
perché sa che poi sono felice, quando corro penso che c’è lui all’arrivo.
E’
importante essere compresi e sostenuti, soprattutto tra gli amici più cari e in
famiglia, soprattutto dal proprio partner.
Un
episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? Quando ero al liceo sono caduta
al primo ostacolo, vedendo le avversarie proseguire nelle loro falcate…mi sono
rialzata, ho ripreso a correre e a saltare tutti gli ostacoli e arrivai
prima.
Questo sembra essere un buon esempio di resilienza
da avere sempre a memoria per le prossime occasioni in cui ci si sente poco
fiduciosi o insicuri.
Quali
capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Saper usare la testa e la
coscienza.
Nella
pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Cosa e chi ti
ostacola? Il
tempo, gli impegni lavorativi e di casa, come qualsiasi atleta lavoratore. Se
non si ascolta bene il proprio corpo e non ci si fa seguire da un tecnico
specializzato e che sia dedito all’ascolto, si rischiano brutti infortuni.
Come
hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? È stata dura, ti alleni sodo per
mesi e poi arriva la gara tanto attesa, la stagione outdoor e devi rinunciare
alle gare. Sono stata ferma per mesi a causa di una sciatica e non è stato
facile. Sono anni ormai che so ascoltare i primi segnali del mio corpo.
E’ importante conoscersi bene e sapere quando poter
spingere e quando c’è bisogno di recuperare, così come è importante essere
guidati e consigliati da persone competenti, esperte e sensibili.
Per
quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Aiutare l’atleta a livello
mentale è fondamentale. La corsa, se svolta a un livello competitivo, richiede
molta stanchezza fisica e qualche rinuncia.
L'evento
sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Gli 800 mt in pista.
La
tua situazione sportiva più difficile? Quando ho avuto una forte sciatica dovuta a una
discopatia degenerativa precoce che mi ha allontanato dalle competizioni. Ho
sofferto sia a livello fisico che mentale.
Per praticare sport, cercando di ottenere ottimi
risultati, bisogna essere sereni e focalizzati in quello che bisogna fare e in
quello che si vuole ottenere.
Cosa
hai scoperto di te stessa e degli altri nella pratica dello sport? Ho scoperto che lo sport unisce
tutti, la fatica accomuna il gruppo. C’è chi vede anche solo la gara di paese
come una gara competitiva da “mondiale”, ci rido sopra, io intanto mi
diverto.
Quali
sono gli ingredienti del successo? Credere in sé stessi, mai fare confronti e paragoni, così
non si perde il proprio “io” e lo si coltiva. Non provare mai invidia per i
risultati raggiunti da altri e a cui aspiriamo. Se vuoi qualcosa, lavora sodo
che puoi farcela anche tu, se non meglio!
Lo sport è un’ottima opportunità per fare qualcosa
insieme, credendoci e condividendo gioie e fatiche.
Prossimi
obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Continuare ad allenare i miei attuali atleti che stimo
tanto come persone, mi sento davvero fortunata perché sono tutti delle persone brave,
buone, intelligenti e sono loro che mi danno la forza. Non lo sanno, ma sono
loro che nutrono me.
La vita è fatta di reciprocità e di cicli, si
diventa atleti grazie ad allenatori e poi l’atleta acquisisce esperienza e vuol
trasmettere lezioni apprese ad altri.
Come
vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Devo essere sincera? Sono tesa e nervosa da morire. Nel
post -gara euforica.
Cosa
diresti a te stessa quando eri più giovane? Non saprei… Sono arrivata a un periodo della mia vita
che anche i miei errori mi hanno aiutata a crescere e a diventare la persona
che sono adesso. Quindi non cambierei nulla ma voglio sempre auto analizzarmi e
migliorare la vita con me stessa e con gli altri.
A
quale personaggio ti ispiri? A nessuno, ammiro molti personaggi e atleti ma sono
focalizzata su me stessa, solo così posso migliorarmi come persona, coach e atleta.
380-4337230
- 21163@tiscali.it
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