mercoledì 26 ottobre 2022

Péter Toldi, ultrarunner: Devo lavorare e fare tanti sacrifici per avere successo

I have to work and do a lot of sacrifices in order to success 
Matteo SIMONE  


Péter
Toldi
è un ultramaratoneta ungherese che partecipa anche a gare di più giorni. 

Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Peter attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Finora ho provato molti sport. Ho iniziato con il nuoto nella mia infanzia (10). Poi ho giocato a pallanuoto (12). Poi ho iniziato gli sport equestri (12-23). Ho iniziato a correre all'età di 23 anni. Da allora ho camminato e scalato montagne diverse volte. 
Quando ti sei sentito un campione nello sport? Solo quando sono sicuro di aver fatto di tutto per il successo. 
Nello sport, cosa e chi contribuisce alla tua performance? Parlo di corsa. Nessuno ha creduto in me. Né un allenatore, né la mia famiglia, quindi ho dovuto fare tutto da solo. 

Cosa pensano familiari, amici, colleghi del tuo sport? Fino a quando non ho raggiunto i miei primi successi, tutti si sono opposti (tranne: mia sorella e la mia seconda moglie). Da quando i risultati sono stati migliori, tutti sono orgogliosi di me. 

Peter ha raggiunto grandissimi risultati vincendo anche alcune gare di ultramaratona. Il 9 settembre 2017, ha vinto la “OptiVita 24h (HUN)”, totalizzando 215,830 km e precedendo i connazionali Istvan Dörnyei 188,618 km e Tamas Bodis 184,290 km. 
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva?
Divertente: a maggio ho battuto il record della corsa di Dolihos in Grecia. I punti di ristoro non erano stati organizzati finché non li ho raggiunti. Io e il mio supporterabbiamo risolto il problema, ma alla fine gli organizzatori mi hanno rimproverato, perché ero troppo veloce e quindi non hanno organizzato il mio ristoro…  
Triste: in casa Ungheria, un contadino mi ha quasi investito con la sua macchina durante l'allenamento perché ha avuto una brutta giornata e si era innervosito... 

Il 20-22 maggio 2022, Peter ha vinto la “Dolihos Ultra Race Delphi - Olympia (GRE) 255km trail”, stabilendo il record del percorso di circa 3 ore in 33h42’06”, il precedente record era detenuto dallo spagnolo Eusebio Bochons 36h33’07” ottenuto il 28-30 aprile 2017. 
Quali abilità, risorse, caratteristiche hai nel tuo sport? Sono un corridore di distanza ultra. Lavoro/corro da solo. Non sono veloce come i miei compagni di sport, quindi devo essere più intelligente e più forte di loro! 
Quali sono le difficoltà ei rischi nella pratica del tuo sport? Cosa e chi ti ostacola? La più grande difficoltà è il fattore tempo. Ovviamente ho un lavoro civile e mi ci vuole molto tempo. Per fare sport, rubo sempre tempo dalle mie ore di sonno e potrebbe essere così difficile! Penso che il rischio più grande sia questo e dopo, ovviamente, gli infortuni da sovrallenamento. 
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Secondo me uno psicologo potrebbe aiutare prima delle grandi gare e dopo i fallimenti. 
L'evento sportivo dove hai vissuto le emozioni più belle? In Grecia e Austria. Durante l'“Authentic Phidippides”, la corsa Dolihos, l’”Olymipan Race” e la “Grossglockner Ultratrail”! Amo la campagna e la montagna! 

A Peter piace tantissimo soprattutto gareggiare in Grecia, tra le sue gare più importanti ha concluso la “Spartathlon (GRE) 246km”, due volte: il 28-29 settembre 2018 in 29h17’33” e il 27-28 settembre 2019 in 28h46’30”.  
La tua situazione sportiva più difficile? È stata durante l'ultramaraton Milano-Sanremo. Uno dei miei adduttori si è infortunato. Odio prendere antidolorifici ma non riuscivo a muovere la gamba destra in avanti e avevo solo 50 km indietro. 
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Per lo più sono crisi mentali. In questo caso cerco di distrarre i miei pensieri, il modo migliore è non pensare a niente! In queste occasioni la caffeina è una mia grande sostenitrice! 

Il 27-29 aprile 2019, si è classificato al 3° posto alla “6^ UltraMilano-Sanremo 285 km in 32h30’, preceduto dal ceco Petr Valek 32h18’ e dal vincitore Matteo Ceroni 31h13’. 
Si mettono in conto crisi fisiche o mentali e bisogna saper come gestirle, avere strategie per superare ogni ostacolo che possono esserci nei lunghi percorsi di gare di ultramaratona. 
Cosa hai scoperto di te e degli altri nella pratica dello sport? È un grande cliché, ma è vero che nulla è impossibile. Ovviamente devo lavorare e fare tanti sacrifici per avere successo, ma ne vale la pena! 
Quali allenamenti mentali usi? Prima di tutto: odio le sorprese. Quindi mi preparo anche mentalmente come meglio posso! Cerco di memorizzare l'intero percorso per sentirmi al sicuro durante la corsa. Simulo più volte nella mia mente diverse situazioni di crisi, sconfitte, ecc. In queste situazioni supero sempre queste crisi, quindi nella vita reale ho diversi piani per gestirle. 

Sembra essere l’esperienza e l’approccio di tanti ultramaratoneti, di prepararsi a gare di ultramaratona considerate estreme, sfidanti, difficili ma non impossibili se si documenta e prepara bene fisicamente e mentalmente. 
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? 2022: Authentis Phidippides Run; 2023: Hell Race- Himalayas. 

Peter ha già portato a termine una grande impresa il 19-23 novembre 2021, classificandosi al 2° posto alla "6th Authentic Phidippides Run Athens-Sparta-Athens 490 km (GRE) impiegando 2 giorni 19h54’12”, preceduto solo dal vincitore per un paio di ore Lukasz Sagan 2 giorni 17h53’20”. 
La 'Hell Race- Himalayas' è una gara che non avevo mai sentito palare. Nell’ambito della “Great Himalayan Running Festival” si può scegliere la Hell-00-135 miglia - 217.261km, 8030 metri D+, tempo limite totale: 48 ore oppure la Hell Ultra 480km, 10000 metri D+, tempo limite totale: 120 ore. 
Il 3 luglio 2023, successivamente a questa intervista, Péter è stato il primo e l'unico uomo a portare a termine la prima edizione della Hell-00-135 in 38h06’11”.
 
Il 23 giugno 2024 Péter Toldi ha vinto la Hell Race 480km, stabilendo un nuovo record del percorso in 104h33’30”, precedendo Ram Jat 105h39’30”. . 
Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Cerco di farlo come un professionista. Vivere bene, mangiare bene e concentrarmi su me stesso. Ogni gara è una grande festa per me. Come Natale! 

Per tanti ultramaratoneti la gara è un grande giorno di festa e di sfida, di incontri ma anche di presenza e attenzione, non sottovalutando ogni aspetto che può essere fondamentale, dallo studio del percorso per cercare di non perdersi, all’alimentazione che sia adeguata alle energie fisiche alla vestizione. 
Quali sono gli ingredienti del successo? Fiducia, tranquillità e concentrazione. 

Si può fare tutto e anche bene, soprattutto se si è sereni e in pace con se stessi e gli altri, soprattutto se si è focalizzati, centrati e attenti a ciò a cui si può andare in contro facendosi trovare preparati a ogni evenienza lungo le tante ore di corsa fino al traguardo. 
Cosa ti racconteresti quando eri più giovane?
Non cambierei nulla. Per essere l'uomo che sono, ho bisogno di tutto dal mio passato. 

È importante ogni tanto fare il punto della situazione, capire dove si è e come si è in questo momento, da dove si è partiti, cosa di buono o di non buono si è fatto nel passato per apprendere dagli errori e/o sconfitte ma anche per farsi coraggio e aver fiducia dai successi e capire da qui, in questo momento verso dove vogliamo andare e in che modo, per avere un piano e programmi di avvicinamento a nostre mete, obiettivi, sogni da trasformare in realtà. 
A quale personaggio ti ispiri? Nessuno è perfetto. Ho i miei idoli separatamente per gli aspetti della mia vita, ma la mia famiglia è la mia più grande ispirazione. 

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 
 
Péter Toldi: I have to work and do a lot of sacrifices in order to success 
Devo lavorare e fare tanti sacrifici per avere successo 
Matteo SIMONE 
 

What was your path in sport? I have tried a lot of sports till now. I started with swimming in my childhood (10). Than I played waterpolo (12). Than I started equestrian sports (12-23). I started running in the age of 23. Since than I hiked and climbed mountains several times. 
When did you feel like a champion in sport? Just only when I’m safe that I have done everything for success. 
In sport, what and who contributes to your performance? I talk about running. Nobody believed in me. Neither a coach, neither my family, so I had to do everything on my own. 
What do family, friends, colleagues think about your sporting activity? Until I reached my first successes everybody opposed it (except: my sister and my second wife). Since the results have been better everybody is proud to me. 
A curious, funny, sad, bizarre episode of your sporting activity? Funny: in May I broke the course record of the Doliho Race in Greece. This fact results that the refreshment points haven’t been built until I reached them. Me and my supporter solved the problem, but in the finish the organizers told off me, because I was too fast so they coldn’t organize my refreshingSad: at home Hungary, a farmer almost hit me with his car during training because he had a bad day and got nervous 

What skills, resources, characteristics do you have in your sport? I’m an ultra distance runner. I work/run alone. I’m not so fast as my sportmates so I must be smarter and toughter then they are! 
What are the difficulties and risks in the practice of your sport? What and who hinders you? The biggest difficulty is time factor. Of course I have a civil job and it takes me a lot of time. In order to the sport I always steal time from my sleeping hours and it could be so hard! I think the biggest risk is this and after it of course injuries of overtraining. 
For which aspects and phases do you consider the psychologist useful in your sport? In my opinion a psychologist could help before the big races and after the failures. 

The sporting event where did you experience the most beautiful emotions? In Greece and Austria. During the Authentic Phidippides, the Dolihos and the Olymipan Race and the Grossglockner Ultratrail! I love the countryside and the mountains! 
Your most difficult sporting situation? It was during Milano-Sanremo ultramaraton. One of my adductors got wounded. I hate taking pain killers but I couldn’t move my right leg forward and I had just only 50 km back. 
How did you face, manage, overcome any crises, defeats, injuries? Mostly they are mental crises. In this case I try to distract my thoughts or the best way is not to think anything! In these times caffeine is a huge supporter of mine! 

What have you discovered about yourself and others in the practice of sport? It’s a huge cliché, but it’s true that nothing is impossible. Of course I have to work and do a lot of sacrifices in order to success but it’s worth! 
What mental workouts do you use? First of all: I hate surprises. So I prepare in a mental way too as well as I can! I try to memorize the whole route to feel safe during the run. I play several situations several times in my mind about crises, defeats, etc. In these situations I always overcome from these crises so in the true life I have several plans to manage them. 
Dreams realized and to be realized? 2022: Authentis Phidippides Run; 2023: Hell race- Himalayas. 
How do you live the pre-race, the race and the post-race? I try to make it like a professional. Live well, eat well and concentrate to myself. Every race is a big holiday for me. Like Christmas! 

What are the ingredients of success? Confidence, peace of mind and concentration. 

What would you tell yourself when you were younger? I woludn’t change anything. To be the man who I am, I need everything from my past. 

Which character are you inspired by? Nobody is perfect. I have my idols separately the aspects of my life, but my family is my biggest inspiration. 

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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