La
minima distrazione può essere fatale per una performance
Dott.
Matteo Simone
La pratica di uno sport richiede una forte passione e motivazione e una focalizzazione al punto che a volte si entra nel cosiddetto ‘flow’, una sorta di trance agonistica dove tutto funziona bene.
Di
seguito approfondiamo la conoscenza di Marianna
attraverso risposte ad alcune mie domande.
Cosa
hai scoperto di te praticando sport?
Praticando sport mi sono riconosciuta come una persona molto svincolata dal
giudizio altrui. In quanto atleta, la tua prestazione è sempre sotto gli occhi
di tutti e soggetta al giudizio anche di chi non è estremamente competente in
materia. Imparare a farsi scivolare certe cose da dosso è fondamentale.
La pratica di uno sport diventa una
grande palestra di vita, si impara a gestirsi meglio, a essere più maturi e
autonomi.
Cosa
e chi ti aiuta nello sport? I
miei genitori mi hanno sicuramente aiutata. Due sportivi doc, mi hanno spronata
e incoraggiata, lì dove magari due persone ‘comuni’ mi avrebbero invitata a
desistere.
C’è
qualcuno che ti incoraggia o ti scoraggia nella tua attività sportiva? I miei genitori, sono sempre stati
un supporto.
Ti
ispiri a qualcuno? Ci
sono diverse persone che per me sono fonte di ispirazione, ma magari
appartengono ad ambiti diversi. A ogni modo i miei genitori, a livello sportivo
e professionale, per me sono sempre stati un modello di passione e valori sani;
persone alle quali mi piacerebbe assomigliare.
Risulta ottimo inserire lo sport nella
vita della persona soprattutto da piccoli, oltre allo studio e all’educazione
familiare, per approfondire la conoscenza di se stessi, apprendere regole e
competere con altri cercando dentro di sé risorse, qualità, caratteristiche da
potenziare e possibilmente affidandosi a un bravo allenatore che possa guidare,
allenare, sostenere.
Pensi
che lo psicologo sia utile nello sport? Penso
che lo psicologo sia fondamentale, nello sport come nella vita. La realtà che
viviamo è sempre filtrata dalla nostra soggettività e dai nostri stati d’animo.
Imparare a gestire emozioni e pensieri credo sia fondamentale per ottenere
risultati.
Pensieri
positivi e negativi durante la partita?
Crescendo ho cercato di tenere a bada qualsiasi tipo di pensiero durante una
gara. Ho cercato di entrare sempre in trance agonistica. Perché la minima
distrazione può essere fatale per una performance.
Importante sapersi focalizzare
soprattutto in gara e mettere da parte qualsiasi distrazione non utile al
momento, compreso eventuali pensieri negativi e dubbi che potrebbero ostacolare
e sabotare l’atleta nella sua ricerca di performance individuale o collettiva.
Cosa
provi prima, durante, dopo una partita? Prima
di una partita sono sicuramente tesa ed estremamente concentrata. Per diversi
anni sono stata attenta a rispettare i miei ‘rituali pre-gara’ che erano sacri
e non modificabili. Durante la partita ci sono varie emozioni che entrano in
gioco, dall’adrenalina, all’ansia. Dopo dipende dal risultato.
C’è un mondo dietro una gara o una
partita, si tirano le somme mettendosi in gioco e facendo esperienza,
apprendendo da ogni esperienza, per capire se si è lavorato bene nel periodo
precedente la gara, se le aspettative corrispondo a quello che si riesce a fare
in campo, nella realtà.
Hai
sperimentato i tuoi limiti nel tuo sport?
Certo, sia mentali che fisici. Purtroppo quando poi incorri in infortuni quelli
fisici diventano sempre più invalicabili.
Nell’ambito sportivo si cerca sempre di
alzare l’asticella con allenamenti più impegnativi e difficili in modo da
presentarsi in gara nella miglior condizione possibile, cercando si spingersi
sempre oltre ma con attenzione, osando e senza strafare per rimanere incolumi e
durare a lungo.
La
tua partita più difficile?
Mmm, non ne saprei evidenziare una. Ogni partita è un piccolo mondo a sé, e
spesso la difficoltà non è dettata neanche tanto dall’avversario, quanto dalla
condizione nella quale ci si arriva alla gara.
Prossimi
obiettivi a breve, medio, lungo termine? L’obiettivo
supremo che mi ha accompagnato più di tutti è sempre stato quello di rimanere
fedele a me stessa.
Risulta essere fondamentale essere in
contatti con se stessi, capire propri bisogni ed esigenze e mobilitare le
energie per soddisfarli e per trasformare eventuali sogni in realtà.
Cosa
dà e cosa toglie lo sport? Lo
spot dà e toglie tanto. Ti toglie la possibilità di vivere una vita ‘normale’, finisci per non avere più un posto fisso, per
girare continuamente di anno in anno, di non essere più legata a niente, e
questo a volte toglie sicurezze. Allo stesso tempo ti regala indipendenza,
consapevolezza e una serie di valori che difficilmente riesci a fare tuoi
quando non pratichi un’attività sportiva.
La pratica di uno sport ad alti livelli da molte soddisfazioni per poter fare un lavoro che piace e appassiona ma per tutto c’è il risvolto della medaglia, lo spostarsi continuamente di città in città cambiando squadra e partecipando a partite ma è bene sviluppare la consapevolezza di ciò che si sta facendo e per quanto tempo potrebbe durare ed essere pronti a rimodulare tutto e disposti a ogni possibile cambiamento.
Cosa
ti spinge a fare sport? Sicuramente
la passione, ma a un certo punto diventa un lavoro.
Gli
allenamenti più importanti?
Tutti gli allenamenti sono importanti. È fondamentale essere presenti al 100%
in ogni istante.
Tanti gli ingredienti del successo a
iniziare dal talento la forte passione, impegno costante ma soprattutto essere
sempre nel ‘qui e ora’ e non perdere di vista cosa e chi abbiamo intorno.
Una
parola o una frase che ti aiuta nei momenti difficili? Perfer et obdura.
‘Perfer et obdura’ è una frase latina
che significa ‘sopporta e sii forte’ o ‘sopporta e sii resistente’. È spesso
completata da ‘dolor hic tibi proderit olim’, che significa ‘questo dolore ti
sarà utile un giorno’. La frase completa ‘Perfer et obdura, dolor hic tibi
proderit olim’ è attribuita a Ovidio e riflette la capacità di resistere alle
avversità e trarre forza dalle esperienze dolorose. La frase invita alla
resilienza e alla perseveranza, suggerendo che il dolore e le difficoltà
possono contribuire alla crescita personale e al raggiungimento di obiettivi
futuri.
In
che modo lo sport ti aiuta nella vita quotidiana? Mi ha aiutata ad affrontare le
situazioni difficili in modo diverso, più consapevole e più forte
psicologicamente.
Cosa
c'è oltre lo sport?
Oltre lo sport c’è un mondo intero, così come ogni persona di 28 anni. Sicuramente
la voglia di scoprire il mondo, di conoscere nuove culture, la volontà di
mettersi in gioco e scoprire cosa la vita avrà in serbo per me.
Dott.
Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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