domenica 3 agosto 2025

Marianna Ferrara, pallavolo: Ho cercato di entrare sempre in trance agonistica

La minima distrazione può essere fatale per una performance
Dott. Matteo Simone
 

La pratica di uno sport richiede una forte passione e motivazione e una focalizzazione al punto che a volte si entra nel cosiddetto ‘flow’, una sorta di trance agonistica dove tutto funziona bene.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Marianna attraverso risposte ad alcune mie domande.
Cosa hai scoperto di te praticando sport? Praticando sport mi sono riconosciuta come una persona molto svincolata dal giudizio altrui. In quanto atleta, la tua prestazione è sempre sotto gli occhi di tutti e soggetta al giudizio anche di chi non è estremamente competente in materia. Imparare a farsi scivolare certe cose da dosso è fondamentale.

La pratica di uno sport diventa una grande palestra di vita, si impara a gestirsi meglio, a essere più maturi e autonomi.
Cosa e chi ti aiuta nello sport? I miei genitori mi hanno sicuramente aiutata. Due sportivi doc, mi hanno spronata e incoraggiata, lì dove magari due persone ‘comuni’ mi avrebbero invitata a desistere.
C’è qualcuno che ti incoraggia o ti scoraggia nella tua attività sportiva? I miei genitori, sono sempre stati un supporto.
Ti ispiri a qualcuno? Ci sono diverse persone che per me sono fonte di ispirazione, ma magari appartengono ad ambiti diversi. A ogni modo i miei genitori, a livello sportivo e professionale, per me sono sempre stati un modello di passione e valori sani; persone alle quali mi piacerebbe assomigliare.

Risulta ottimo inserire lo sport nella vita della persona soprattutto da piccoli, oltre allo studio e all’educazione familiare, per approfondire la conoscenza di se stessi, apprendere regole e competere con altri cercando dentro di sé risorse, qualità, caratteristiche da potenziare e possibilmente affidandosi a un bravo allenatore che possa guidare, allenare, sostenere.
Pensi che lo psicologo sia utile nello sport? Penso che lo psicologo sia fondamentale, nello sport come nella vita. La realtà che viviamo è sempre filtrata dalla nostra soggettività e dai nostri stati d’animo. Imparare a gestire emozioni e pensieri credo sia fondamentale per ottenere risultati.
Pensieri positivi e negativi durante la partita? Crescendo ho cercato di tenere a bada qualsiasi tipo di pensiero durante una gara. Ho cercato di entrare sempre in trance agonistica. Perché la minima distrazione può essere fatale per una performance.

Importante sapersi focalizzare soprattutto in gara e mettere da parte qualsiasi distrazione non utile al momento, compreso eventuali pensieri negativi e dubbi che potrebbero ostacolare e sabotare l’atleta nella sua ricerca di performance individuale o collettiva.
Cosa provi prima, durante, dopo una partita? Prima di una partita sono sicuramente tesa ed estremamente concentrata. Per diversi anni sono stata attenta a rispettare i miei ‘rituali pre-gara’ che erano sacri e non modificabili. Durante la partita ci sono varie emozioni che entrano in gioco, dall’adrenalina, all’ansia. Dopo dipende dal risultato.

C’è un mondo dietro una gara o una partita, si tirano le somme mettendosi in gioco e facendo esperienza, apprendendo da ogni esperienza, per capire se si è lavorato bene nel periodo precedente la gara, se le aspettative corrispondo a quello che si riesce a fare in campo, nella realtà.
Hai sperimentato i tuoi limiti nel tuo sport? Certo, sia mentali che fisici. Purtroppo quando poi incorri in infortuni quelli fisici diventano sempre più invalicabili.

Nell’ambito sportivo si cerca sempre di alzare l’asticella con allenamenti più impegnativi e difficili in modo da presentarsi in gara nella miglior condizione possibile, cercando si spingersi sempre oltre ma con attenzione, osando e senza strafare per rimanere incolumi e durare a lungo.
La tua partita più difficile? Mmm, non ne saprei evidenziare una. Ogni partita è un piccolo mondo a sé, e spesso la difficoltà non è dettata neanche tanto dall’avversario, quanto dalla condizione nella quale ci si arriva alla gara.
Prossimi obiettivi a breve, medio, lungo termine? L’obiettivo supremo che mi ha accompagnato più di tutti è sempre stato quello di rimanere fedele a me stessa.

Risulta essere fondamentale essere in contatti con se stessi, capire propri bisogni ed esigenze e mobilitare le energie per soddisfarli e per trasformare eventuali sogni in realtà.
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Lo spot dà e toglie tanto. Ti toglie la possibilità di vivere una vita ‘normale’,  finisci per non avere più un posto fisso, per girare continuamente di anno in anno, di non essere più legata a niente, e questo a volte toglie sicurezze. Allo stesso tempo ti regala indipendenza, consapevolezza e una serie di valori che difficilmente riesci a fare tuoi quando non pratichi un’attività sportiva.

La pratica di uno sport ad alti livelli da molte soddisfazioni per poter fare un lavoro che piace e appassiona ma per tutto c’è il risvolto della medaglia, lo spostarsi continuamente di città in città cambiando squadra e partecipando a partite ma è bene sviluppare la consapevolezza di ciò che si sta facendo e per quanto tempo potrebbe durare ed essere pronti a rimodulare tutto e disposti a ogni possibile cambiamento.
Quali sono gli ingredienti del successo?
Costanza, determinazione e talento.
Cosa ti spinge a fare sport? Sicuramente la passione, ma a un certo punto diventa un lavoro.
Gli allenamenti più importanti? Tutti gli allenamenti sono importanti. È fondamentale essere presenti al 100% in ogni istante.

Tanti gli ingredienti del successo a iniziare dal talento la forte passione, impegno costante ma soprattutto essere sempre nel ‘qui e ora’ e non perdere di vista cosa e chi abbiamo intorno.
Una parola o una frase che ti aiuta nei momenti difficili? Perfer et obdura.

‘Perfer et obdura’ è una frase latina che significa ‘sopporta e sii forte’ o ‘sopporta e sii resistente’. È spesso completata da ‘dolor hic tibi proderit olim’, che significa ‘questo dolore ti sarà utile un giorno’. La frase completa ‘Perfer et obdura, dolor hic tibi proderit olim’ è attribuita a Ovidio e riflette la capacità di resistere alle avversità e trarre forza dalle esperienze dolorose. La frase invita alla resilienza e alla perseveranza, suggerendo che il dolore e le difficoltà possono contribuire alla crescita personale e al raggiungimento di obiettivi futuri.
In che modo lo sport ti aiuta nella vita quotidiana?
Mi ha aiutata ad affrontare le situazioni difficili in modo diverso, più consapevole e più forte psicologicamente.
Cosa c'è oltre lo sport? Oltre lo sport c’è un mondo intero, così come ogni persona di 28 anni. Sicuramente la voglia di scoprire il mondo, di conoscere nuove culture, la volontà di mettersi in gioco e scoprire cosa la vita avrà in serbo per me.

Dott. Matteo Simone
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo

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