Dott. Matteo Simone
La pratica di uno sport, soprattutto lo sport di endurance, aiuta a capire il valore della resilienza, non mollando ma perseguendo propri sogni, mete, obiettivi nonostante crisi, avversità, rialzandosi sempre e andando avanti rafforzati con risorse residue.
Di
seguito approfondiamo la conoscenza di Francesca
attraverso risposte ad alcune mie domande.
Cosa
hai scoperto di te praticando sport? Ho scoperto di non avere paura delle difficoltà, di essere
una persona che non si arrende. Lo sport mi ha insegnato la disciplina e che
senza impegno, sacrifici, pazienza e molta umiltà non si ottengono risultati.
Lo sport aiuta a conoscersi meglio,
a fissare obietti, mete e sogni da poter raggiungere credendoci, impegnandosi
costantemente e non mollando ai primi problemi.
Cosa
e chi ti aiuta nello sport? Sicuramente
la testa mi aiuta molto, sono di natura ostinata e non mollo facilmente. Faccio
tesoro degli insegnamenti di mio padre (che non c'è più); mi ripeteva sempre: ‘cadi
100 volte ma rialzati 101’.
Sicuramente poi un ruolo fondamentale lo hanno le
persone che mi sono accanto che mi sostengono e supportano.
Più si fa fatica e più si apprende e
ci si rafforza sentendosi più sicuri le prossime volte nell’affrontare
situazioni più difficili ma non impossibili da gestire e superare.
Pensieri
positivi e negativi durante allenamenti e gare? Pensieri positivi tanti, correre in allenamento o in gara mi
da un senso di libertà e pace, è il momento in cui riesco a rimettere in ordine
tutto. Ci sono e ci sono stati momenti di difficoltà, specialmente da quando ho
scoperto di soffrire del neuroma di Morton su entrambi i piedi che mi limita
ancora molto, ci sono allenamenti duri in giornate no o gare che mi hanno messo
molto alla prova, ma non pensieri negativi.
Bisogna trovare tanta passione e
motivazione nelle cose che si fanno per continuare a inseguire mete e sogni
nonostante qualsiasi avversità lungo il percorso ritenuta sempre superabile o
gestibile.
Cosa
provi prima, durante, dopo una gara? Il
pre-gara è un momento di pura emozione, un misto di euforia e tensione (ma
quella buona), mi godo l'atmosfera, un' energia bella e positiva.
Durante le
gare cerco sempre di mantenere la concentrazione, di ascoltare il mio corpo e i
miei pensieri, assecondando quelli positivi. Le vivo come un momento di
riflessione e di rigenerazione. La fine di una gara è un mix di emozioni, sento
l'adrenalina alla vista del gonfiabile che allontana la stanchezza e i dolori,
soddisfazione per il raggiungimento di un risultato e, allo stesso tempo una
sorta di malinconia per la fine di un viaggio.
Le gare risultano sempre ottime
opportunità per mettersi in gioco e sperimentare sensazioni ed emozioni uniche
e intense prima, durante e dopo.
Hai
sperimentato il limite nel tuo sport? Siamo
noi a imporci dei limiti, quindi non ancora; ovviamente con il tempo gli
obiettivi possono cambiare e i limiti devono essere riparametrati, però mi piace
spostarli sempre un po' più in avanti.
Prossimi
obiettivi a breve, medio, lungo termine? Nel brevissimo alcune gare di allenamento
per poi da settembre sperare di migliorare davvero le mie prestazioni magari
spostando ancora un po' avanti il limite.
Si cerca sempre di trovare piacere e soddisfazioni in ciò che si fa provando ad alzare sempre un po’ l’asticella per capire fino a dove si può arrivare sempre meglio con consapevolezza, fiducia e resilienza.
La
tua gara più difficile? Penso
che ogni gara sia a sé. Ho scoperto che, soprattutto nelle ‘Ultra’ ci sono
delle variabili non prevedibili. Non ne ricordo una in particolare, forse
perché mi piace faticare e mettermi continuamente alla prova.
Pensi
che lo psicologo sia utile nello sport? Nello sport in generale e nella corsa in
particolare credo sia importante riuscire ad avere un buon equilibrio mentale e
questo dipende molto da noi stessi. Il sostegno psicologico penso sia molto
utile in particolare nell'affrontare situazioni o periodi di difficoltà, come a
esempio la ripresa dopo un infortunio o quando cerchiamo nello sport una ‘riabilitazione’
personale.
Ti
ispiri a qualcuno? A
nessuno in particolare ma cerco di imparare sempre qualcosa da chi ha più
esperienza di me, questo vale nello sport ma anche nella vita in generale.
Cosa
dà e cosa toglie lo sport? Lo
sport mi da la possibilità di mettermi alla prova, di dimostrare a me stessa
che con impegno, umiltà e passione sono in grado di raggiungere i miei
obiettivi. Credo che lo sport non tolga nulla, anzi esattamente il contrario,
ma ovviamente senza impegno e sacrifici non si possono pretendere risultati.
Gli
allenamenti più importanti? Ogni
allenamento ha una sua importanza, sotto molteplici aspetti; che sia una
allenamento pre-gara o un allenamento di recupero post.
Cosa
ti spinge a correre ultramaratone? Mi
spinge il desiderio di sfidare me stessa e di sognare in grande.
Una
parola o una frase che ti aiuta nei momenti difficili?
Una volta mi è stato detto: ‘Se
vuoi puoi’; questa frase la porto con me sempre.
C’è
qualcuno che ti incoraggia o ti scoraggia nella tua attività sportiva?
Credo che l'incoraggiamento fondamentale
debba arrivare da noi stessi; oltre a questo ho la fortuna di avere un grande
supporto dalle persone che mi sono accanto.
In
che modo lo sport ti aiuta nella vita quotidiana?
Ho sempre fatto sport, per me è ossigeno,
è tempo che dedico a me stessa; è una cura naturale e parte fondamentale della
mia vita quotidiana.
La pratica di uno sport risulta
essere un’attività fondamentale e indispensabile nella vita di una persona per
prendersi cura di sé nel fisico e nella mente, cercare di avere uno stile di
vita teso al benessere.
Cosa
c'è oltre lo sport? Non
direi oltre ma piuttosto cosa c'è insieme allo sport.. c'è la famiglia, ci sono
i miei cani e tanti progetti e sogni da realizzare.
Dott.
Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR


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