Sabato, 18 novembre 2017, 28 atleti di cui 9
italiani parteciperanno a una manifestazione podistica di 490 km non stop che
prevede un tempo massimo di gara di 104 ore. Si tratta di sport di endurance
dove non bisogna avere solo talento fisico ma anche mentale, dove non bastano
fisico e gambe per andare avanti e fare una bella prestazione ma anche una abbondante
dose di passione, intenzione, motivazione e un elevatissima capacità mentale di
resilienza per andare sempre avanti per combattere eventuali sabotatori
interni, per valutarsi e monitorarsi bene per non rischiare la salute, insomma
tante componenti costruiscono l’atleta di endurance consapevole, autoefficace e
resiliente.
A cura di Matteo Simone, psicologo e psicoterapeuta Gestalt ed EMDR. Responsabile Nazionale Sezione Sport Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta (CISOM). Atleta e dirigente dell’ASD Atletica La Sbarra. Triatleta di Podistica Solidarietà. 21163@tiscali.it - 3804337230
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mercoledì 15 novembre 2017
Eleonora Bazzoni: La corsa mi ha dato tante soddisfazioni
Matteo
SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it
L’amica Eleonora, da diversi anni ben figura nelle gare del Lazio ma anche in giro per l’Italia, lavora al Decathlon Prenestina, le piace poter testare i prodotti che vende ed è allenata da Fabrizio Adamo.
Interessante leggere la sua esperienza sportiva attraverso alcune risposte
ad alcune mie domande.
Ti
sei sentita campionessa nello sport? “Si un giorno mi son
sentita nel mio piccolo una campionessa, quando ho vinto il titolo italiano di
mezza maratona categoria promessa nel 2009.”
In
che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?
“Credo che lo sport abbia contribuito al mio benessere sia fisico che psichico,
fisico perché dopo la fatica si ha sempre una sensazione di benessere e
psichico perché mi aiuta a sfogarmi, un ottimo antistress, la corsa se in
solitudine mi permette di riflettere sulle varie problematiche da affrontare.
Penso che l’arma vincente delle performance sia tanta buona volontà, costanza e
amore per ciò che si pratica.”
martedì 14 novembre 2017
Cosa c'è dopo una maratona?
Un misto di stanchezza e contentezza; un fiume di emozioni dopo tanti allenamenti per la preparazione; dopo tante incertezze ma l'importanza è l'esperienza che si porta a casa, tanti incontri, abbracci, sorrisi. Una parte importante di vita, esperienze uniche, dense, forti, intense.
Lo
sport aggrega, rende felici, ti permette di prenderti cura di te stesso, di
sperimentare benessere, e di raggiungere gradualmente obiettivi importanti come
portare a termine una maratona di corsa a piedi. Lo sport diventa una medicina
naturale per il corpo e per l’anima, si tratta di volersi bene facendo sport e
accorgersi di apprezzarsi per quello che si riesce a fare.
Interessante
la testimonianza di Liberato Pellecchia, un maratoneta che ha indossato la
maglia azzurra, riporto di seguito alcune risposte ad alcune mie domande. Cosa
mangi prima, durante e dopo una gara? “Corro la maratona. Alimentarsi
bene e sano è importantissimo. Prima mangio fette biscottate con marmellata e
bevo un thè. Durante la gara assumo maltodestrine. Subito dopo lo sforzo mangio
una banana prima di un pasto completo ben bilanciato tra carboidrati, proteine
e grassi.” Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni
più belle? “La maratona di Berlino dove ho corso il mio PB di 2h14'28".
Esperienza fantastica. Mi emoziono tuttora.” Prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Sogni
realizzati e da realizzare? “Voglio migliorare il mio PB in maratona. Ho realizzato il sogno di
indossare la maglia azzurra assoluta...L'appetito vien mangiando...Voglio farlo
ancora.”
Podio Corri per il verde: La Sbarra & I Grilli, Romatletica Footworks, Scavo 2000
Troppo forti gli atleti vedenti, ipovedenti, non vedenti e relative guide dell'Atletica La Sbarra & I Grilli Runners, squadra maschile in testa alla
corri per il verde; la prima tappa dell'edizione numero 46 si è svolta domenica
5 novembre alla
Riserva Naturale della Valle dell'Aniene.
Nelle
squadre maschili l'Atletica La Sbarra & I Grilli Runners è al comando in
fuga con 16.420 punti, segue Romatletica Footworks con 9.449 punti, al terzo
posto Scavo 2000 con 7.528 punti, vicini al quarto posto Virtus Villa Ada con 7.263
punti, al quinto posto vicini Vitamina Running con 7.188 punti.
Aumentano i messaggi e le iniziative per combattere l’epidemia del DOPING
Lo sport praticato in maniera corretta e con il rispetto delle regole fa
tanto bene per la salute psicofisica, è importante mobilitarsi per sensibilizzare
alla pratica dello sport quale attività aggregativa senza scorciatoie. In tal senso,
aumentano sempre di più i messaggi e le iniziative per combattere l’epidemia
del DOPING che cerca di sconfiggere lo sport sano.
Di seguito, segnalo un Convegno Nazionale
dal titolo: “La tutela della salute nelle attività sportive e la lotta al
doping. L’attività della Sezione per la vigilanza ed il controllo sul doping e
per la tutela della salute nelle attività sportive (SVD) e le strategie future”
che avrà luogo il 20 novembre 2017 organizzato da MINISTERO DELLA SALUTE Direzione
Generale della Prevenzione Sanitaria e ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ Centro
Nazionale Dipendenze e Doping.
Maria Cristina Pagliara, runner: Mi piacerebbe fare almeno una volta la 100 km
Matteo SIMONE
La pratica dello sport contempla diversi aspetti, innanzitutto un’intenzione e una motivazione a praticare sport, la voglia di mettersi ni gioco, di sacrificare del tempo per dedicarsi allo sport.
Fare sport significa allenarsi ed
eventualmente raggiungere obiettivi di gare, significa sfidare se stesso e gli
altri, portare a termine gare importanti e difficili.
Di
seguito, Maria Cristina (Atl Edoardo Sanna Elmas) racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad
alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì ogni volta che porto a
termine una gara.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva? “Ho iniziato a fare sport a
6 anni e non ho mai smesso.”
Nello sport quali fattori contribuiscono al tuo benessere e/o performance ?
“Allenarsi, sacrificare qualcosina, divertirsi molto.”
lunedì 13 novembre 2017
Matteo Colombo: É importante accettare le "sconfitte" e i momenti no
Gli
ultrarunner pare abbiano davvero una
marcia in più e siano molto resilienti e umili. Almeno questo pare essere l’ultrarunner Matteo Colombo, determinato a impegnarsi per
raggiungere prestazioni di rilievo per poter essere selezionato per
manifestazioni internazionali vestendo la maglia azzurra. Ma accade che per un
motivo o per l’altro c’è sempre un imprevisto, un impedimento, soprattutto
nell’ultima parte, nell’ultimo quarto di gara, qualcosa che impedisce questa peak performance. Ma Matteo Colombo non si arrende, continua
per la sua strada a fare gare le più dure non solo su strada, non solo trail,
non solo circuiti ma anche le più diverse e anche per fini solidali aiutando
associazioni che hanno bisogno di contribuii economici perché insieme è meglio,
così come è meglio non rimanere da soli in caso di difficoltà.
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