mercoledì 22 novembre 2017

Convegno "I diversi volti dell'adolescenza: TRA CRISI NECESSARIE E RISCHI PSICOPATOLOGICI"

Associazione “Il girasole   π” Sede Legale : Via Casilina Vecchia n27 Roma-Sede secondaria Telese Terme (BN) CF  
L’evento formativo nasce con l’idea di mettere al centro l’adolescenza nelle sue specificità e criticità e  con un’attenzione rivolta agli adulti che sono al fianco degli adolescenti e alle istituzioni  che svolgono un compito educativo fondamentale, come la scuola che subito dopo della famiglia, rappresenta il principale riferimento educativo del mondo adolescenziale. L’evento formativo, infatti, è stato accreditato per le figure sanitarie (medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione ect.) con 7 crediti formativi e tramite Eurosofia sarà riconosciuto anche come formazione per gli insegnanti. L’evento ha ottenuto, inoltre, anche il riconoscimento da parte dell’Ordine provinciale per 6 crediti formativi per gli avvocati. La scelta di organizzare un’ alta formazione sull’adolescenza  nasce dalle riscontrate difficoltà a gestire e ad interpretare l’attualità dei nostri adolescenti, delle loro vivacità e delle loro problematicità. L’adolescenza è di per sé una fase evolutiva   complessa che riveste nel  ciclo vitale di un individuo un’importanza fondamentale per le potenzialità di prosecuzione del proprio percorso di crescita in una direzione o in un’altra. Inoltre i fenomeni di  imitazione e di condizionamento in questa età attuale  ci impongono necessariamente di riflettere sui modelli culturali che questo tempo attuale propone. L’intento è di arrivare, per aiutare i più piccoli, a rafforzare il compito educativo e formativo che in primis la famiglia riveste nella crescita di un individuo psichicamente sano e subito dopo la scuola. L’associazione il Girasole nasce dalla volontà ed impegno di un gruppo di  psicologi clinici esperti in età evolutiva, a suo tempo compagni di laurea e formazione, di  affiancare le istituzioni pubbliche nella loro funzione fondamentale, per offrire spazi sempre maggiori di tutela dei minori attraverso anche un intervento sugli adulti, cercando di coprire i buchi vuoti lasciati a volte dalle istituzioni pubbliche preposte. Negli anni si configura come onlus aprendosi a varie figure professionale nella consapevolezza del fatto che le situazioni problematiche vanno sempre contrastate e possono essere superate attraverso un lavoro capillare di intervento multidisciplinare sia con  le figure professionali che tra le istituzioni preposte nel rispetto del ruolo e del mandato istituzionale che ognuno riveste nell’ambito della cura e crescita sana del bambino e dell’adolescente.
Avere l’onore di ospitare  il prof Ugo Sabatello pietra miliare della Neuropsichiatria infantile e  del Servizio di Via dei Sabelli di Roma con esperienza ventennale di intervento al fianco e a favore degli adolescenti nonché  la dott. Arianna Terrinoni sempre dello staff di Neuropsichiatria infantile di Roma e la dott.Laura Dalla Ragione dell’ASL Umbria 1 - Esperta a livello nazionale  sui disturbi del comportamento alimentare in adolescenza, referente e coordinatrice della rete per i DCA, è un grande onore per me nonché motivo di sollievo per andare oltre le bruttezze che la vita ci riserva.
La scelta inoltre  del 24 novembre non è casuale …si colloca all’interno di due date molto importanti quella del 20 novembre dichiarazione Onu dei diritti dei  bambini e quella del 25 novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Noi ci poniamo nel mezzo per essere nella sostanza capaci di promuovere interventi e servizi e contesti nutrienti per i nostri adolescenti che sono pur sempre specchio di quella crisi profonda  che questo momento storico sociale attraversa e per coloro che sono alle spalle degli adolescenti i loro adulti di riferimento, con l’augurio che cambiando la cultura possiamo cambiare anche le prospettive di crescita dei più fragili e dei più piccoli.

E’ sempre il momento per salire sul treno dell'attività fisica

Matteo SIMONE 

Abbiamo una certa età e non molliamo ma ecco che si fanno avanti le nuove leve; bimbi e ragazzi.
Tocca lasciarli spazio, hanno tante energie da spendere e una vita intera da affrontare e con lo sport hanno una marcia in più.  
Portateli nei parchi, nei campi, per la strada non teneteli in zona di troppo confort. 
Non c'è un'età per scendere dal treno dello sport, se si è stanchi si può rallentare, non bisogna dar conto a nessuno se non a se stessi, si può arrivare ultimi ma sempre acclamati. 
Lo sport fa perdere l'età anagrafica, si apprezza il gusto di sporcarsi, cadere, sbagliare, fa perdere il senso del tempo atmosferico, il tempo che passa, il traguardo che arriva, fa incontrare persone e paesaggi, ti fa viaggiare nei sogni e nella realtà. 

Emanuele Mellina: La mia maratona nasce per caso durante una cena tra amici

Matteo SIMONE 

La corsa rende felici e resilienti, fa fare cose che possono sembrare impensabili. 

Un po’ di tempo fa Emanuele, che pesava 130 chili, raccontò la sua storia rispondendo ad alcune mie domande e successivamente mi ha aggiornato sulla sua ultima avventura.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Mi sono sentito campione la mia prima 21km arrivando ultimo, ma pesavo 130 chili tempo 2h03'. Venivo da una grave obesità. Grazie alla corsa ho perso più di 69 chili arrivando a 87 chili.”

A volte si decide di voltare pagina perché si tiene a cuore l’unica vita che si ha a disposizione, si può cambiare stile di vita e intraprendere una salutare abitudine alimentare e/o sportiva per cambiare i propri connotati fisici e mentali, vedendosi meglio, relazionandosi con più sicurezza e autoefficacia e poi il resto viene da sé. A volte anche arrivare ultimi fa sentire campioni.

A volte la corsa chiama e si è sempre pronti per salire sul treno dello Sport

Matteo SIMONE 

A volte la corsa chiama e si è sempre pronti e in tempo per salire sul treno dello Sport che porta per strade e parchi scoprendo se stessi, gli altri e ciò che ci circonda come l'autunno con i suoi colori rosei e i tappeti di foglie che calpestiamo piacevolmente e poi c'è sempre un ragazzino che abbandona la mamma e ti corre dietro e la mamma corre dietro di lui così il treno diventa sempre più lungo, più vivo, più movimentato, più intergenerazionale e questo è lo sport che vogliamo ancora noi e che vogliamo trasmettere ai più pigri ma soprattutto ai più giovani che cercano modelli di riferimento e stili di vita alternativi a quelli delle zone di troppo confort e poi in gruppo, insieme tutto diventa più semplice, più facile, più fattibile e lo sport ti rende felice e sereno.

Elena Fabiani, 24 ore: Le emozioni sono state molte e intense e restano ancora


A Reggio Emilia sabato 11 e domenica 12 novembre si è disputata la 24 ore IUTA su un circuito di metri 1013,41 dove con l’occasione c’erano dei ricercatori dell’Università di Urbino che prelevavano sangue agli atleti prima della gara e dopo le 24 ore di gare per vedere come cambiavano i valori.

Tra le donne vince Elena Fabiani con km 205,270, seconda Serena Natolini km 194,088, completa il podio Sara Liverani 192,343, questa volta giù dal podio Lorena Brusamento km 181,195, quinta Monica Baldi km 152,105.

martedì 21 novembre 2017

Belo Špišák, ultrarunner: Quando corro riesco a sentire la vita e la natura

When I run, I can feel the life and nature

Gli ultrarunner sembrano essere attratti da una vita movimentata, perturbata e turbolenta, la calma piatta non piace, vogliono sperimentare condizioni avverse per affrontarle, gestirle e superarle, vogliono sfidare se stessi e il mondo che li circonda, vogliono osare per sentire di più i propri muscoli, per sentirsi più vivi.

Di seguito, Belo Špišák racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.

Qual è stato il tuo percorso per diventare un atleta? “Beh, non sono un atleta professionista, ma faccio sport fin dalla mia infanzia.”
 
Quali sono le tue sensazioni ed emozioni prima, durante e dopo lo sport? “Prima - a volte pigro e ho bisogno di costringermi ad allenarmi, ma il più delle volte cerco l'allenamento; durante lo sport - all'inizio mi ci vuole un po' di tempo per scaldarmi, ma poi mi diverto molto.”

Valentina Spano: Ho deciso di dedicarmi per un po' a distanze più 'brevi' come i 100km

Matteo Simone  

Il mondo degli ultrarunner appare sempre più bizzarro e sorprendente.

Gli ulrtarunner sembrano essere sempre più consapevoli delle proprie capacità e dei propri limiti e sempre pronti a mettersi in discussione e a decidere momento per momento quello che può essere meglio per loro continuando a fare sport ma allo stesso tempo continuando a sperimentare benessere individuale e collettivo. 
E sì perché lo sport che vogliamo non è fatto solo di fatica, sofferenza, performance ma anche di partecipazione, aggregazione, inclusione, uno sport che avvicina persona dal Nord al Sud passando per il centro, che abbatte barriere culturali e generazionali.
Valentina racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande che mi permettono di dar voce ad atleti considerati più o meno strani, più o meno normali, più o meno bizzarri e io stesso sento di farne parte piacevolmente e resilientemente.

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