Percorrere
la maratona significa anche vivere l’esperienza di una giornata di eccessivo
caldo oppure una giornata di pioggia, sentire l’acqua addosso, inzupparsi le
scarpe nelle pozzanghere, insomma, osservare, sentire, percepire, giocare,
tutto questo è anche maratona, come riporto nel libro "O.R.A. Obiettivi,
Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella
vita e nello sport", Edizioni ARAS, Fano, 2013, p. 124.
https://www.arasedizioni.com/catalogo/o-r-a-obiettivi-risorse-e-autoefficacia-modello-di-intervento-per-raggiungere-obiettivi-nella-vita-e-nello-sport/
Invitato l’estate del 2015 da Ivano Caronti a partecipare ala staffetta della transumanza con partenza da Anzio verso Jenne per rievocare una vecchia tradizione, sono stati tanti gli atleti che ho conosciuto di diverse squadre, tra gli atleti di Podistica solidarietà ho conosciuto Elisa Tempestini che si occupa dell’Associazione Spiragli di Luce e che si racconta attraverso le risposte di un mio questionario.
Invitato l’estate del 2015 da Ivano Caronti a partecipare ala staffetta della transumanza con partenza da Anzio verso Jenne per rievocare una vecchia tradizione, sono stati tanti gli atleti che ho conosciuto di diverse squadre, tra gli atleti di Podistica solidarietà ho conosciuto Elisa Tempestini che si occupa dell’Associazione Spiragli di Luce e che si racconta attraverso le risposte di un mio questionario.
Qual è stata la gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Ovvio l'emozione più grande è
stata la mia prima Maratona a 50 anni!”
Ti sei sentita
campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si almeno un giorno mi sono sentita una campionessa.”
Quali sono i
fattori che hanno contribuito alla tua performance? “Vivo nello sport 360 giorni l'anno, sono istruttore
federale Fin, oltre il benessere la Passione.”