mercoledì 11 aprile 2018

Fabio Di Giacomo, Ultra Trail: La corsa, mi ha restituito 'me stesso'

Matteo Simone

Come dico spesso, la sport ti rimette al mondo, fa scoprire se stessi, permette di mettersi in gioco e apprendere dall’esperienza. 

Di seguito Fabio Di Giacomo, dell’Eolo Team, racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?No mai. Mi piace piuttosto considerarmi un atleta amatoriale di buon livello che di tanto in tanto riesce a togliersi qualche soddisfazione!
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Come ho poi scoperto, il mio percorso è stato comune a quello di molti altri atleti: ritrovare un benessere fisico perso ormai da tempo dovuto ad un prolungato periodo di vita sedentaria e di disordine alimentare...la corsa, mi ha restituito 'me stesso'.”

lunedì 9 aprile 2018

Roberto Mastrotto: Vincere qui in Istria per me è stato qualcosa di indescrivibile

È stato un turbinio di emozioni dopo il taglio di questa finish line

La 100 Miglia dell'Istria è considerata la corsa ultra trail più grande e più difficile in Croazia. Dal 2016, la gara fa parte dell'Ultra-Trail World Tour (UTWT), il campionato mondiale della corsa ultra-trail. Roberto Mastrotto vince la gara di 109,7 km, con più di 4.000 metri di dislivello positivo, in progressione e rimonta precedendo lo slovacco Martin Halasz e l’Italiano Carlo Salvetti.

Lo sport rende felici, libera la mente, sviluppa resilienza


E’ risaputo e sperimentato che lo sport incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di riuscire in qualcosa; inoltre lo sport incrementa la Resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà, si è più attenti e gentili.

Si possono fare grandi cose e se arriva un impedimento per qualsiasi motivo bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, non abbattersi ma cambiare solamente gli obiettivi, rimodularli in base alle proprie condizioni fisiche attuali. 

Libro: “Sport, benessere e performance”

Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta
 Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

Sollecitato da un amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni, ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni. 

Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance. Occupandomi di psicologia dello sport, è importante, oltre allo studio e alla formazione accademica, confrontarsi con gli atleti per conoscere il loro punto di vista, le motivazioni, il benessere o le difficolta ch’essi sperimentano praticando sport, eventuali rischi. E’ fondamentale conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e della squadra. Lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, i tecnici, i dirigenti.

Un fiume di emozioni dopo una maratona, un misto di stanchezza e contentezza


Lo sport aggrega, rende felici, ti permette di prenderti cura di te stesso, di sperimentare benessere, e di raggiungere gradualmente obiettivi importanti come portare a termine una maratona di corsa a piedi. Un obiettivo, una sfida, una pianificazione minuziosa, un'attenzione al minimo dettaglio.

Cosa c'è dopo una maratona? Un misto di stanchezza e contentezza; un fiume di emozioni dopo tanti allenamenti per la preparazione; dopo tante incertezze se fare questa o un’altra, se seguire un pacer o un altro, ma l'importanza è l'esperienza che si porta a casa, tanti incontri, abbracci, sorrisi.

domenica 8 aprile 2018

Lo sport avvicina persone e abbatte barriere culturali e generazionali


Lo sport abbatte barriere culturali e generazionali, avvicina persone, paesi, popoli, rende liberi. Puoi salire quando vuoi sul treno dello sport, puoi stare davanti o dietro, non c'è un età per iniziare o per smettere, se sei stanco puoi rallentare, non devi dar conto a nessuno se non a te stesso, puoi arrivare ultimo ma sarai sempre acclamato, decidi tu quando scendere.

Abbiamo una certa età e non molliamo ma ecco che si fanno avanti le nuove leve; tocca lasciare spazio a bimbi e ragazzi, hanno tante energie da spendere e una vita intera da affrontare e con lo sport avranno una marcia in più.  Portateli nei parchi, nei campi, per la strada non teneteli in zona di troppo confort.

Prestigioso secondo posto per Luca Moro alla 100 miles of Istria ultratrail


La 100 Miglia dell'Istria è considerata la corsa ultra trail più difficile in Croazia. Dal 2016 la gara fa parte dell'Ultra-Trail World Tour (UTWT), il campionato mondiale della corsa ultra-trail. Quasi 170 km e quasi 7.000 metri di dislivello positivo, tra gli uomini vince lo scozzese Paul Giblin mentre arriva in seconda posizione Luca Moro. Tra  le donne vince Francesca Canepa.

Roberto Mastrotto vince la gara minore, circa 110 km e più di 4.000 metri di dislivello positivo, precedendo lo slovacco Martin Halasz e l’Italiano Carlo Salvetti. Nel complesso un bel bottino per gli atleti Italiani alla 100 miglia ultratrail di Istria.

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