mercoledì 10 ottobre 2018

The Heart of Kenyan Running: Sport, benessere, cultura nel cuore del Kenya

Matteo Simone 

The Heart of Kenyan Running” vuole configurarsi non solo come stage tecnico di allenamento bensì, e soprattutto, come occasione unica di confronto e conoscenza di una realtà distante da quella della nostra quotidianità, da cui c’è molto da imparare e che saprà conquistarvi con la sua semplicità, fierezza e grande forza d’animo.


L’iniziativa è rivolta a runners di tutti i livelli, principianti, amatori e professionisti. Ognuno avrà la possibilità di allenarsi rispettando i propri ritmi e i propri eventuali programmi di allenamento. Sarete sempre guidati e accompagnati nel corso delle vostre uscite da pacers keniani che vi guideranno ogni giorno sui infiniti percorsi di terra battuta nei dintorni della località di Iten, la leggendaria Home of Champions che da anni ormai accoglie atleti professionisti e runners da tutto il mondo.

Luca Parisi: Mi sono sentito campione ogni volta che ho tagliato il traguardo

Matteo Simone 

Lo sport permette di sperimentarsi e mettersi in gioco apprendendo dall’esperienza e conoscendo sempre meglio se stessi, proprie caratteristiche, possibilità, qualità. 

Di seguito Luca racconta la sua passione per la corsa rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?Mi sono sentito campione ogni volta che ho tagliato il traguardo di una competizione.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?Ho imparato a vincere le difficoltà e a superare gli ostacoli così come nello sport anche nella vita.
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Guardo sempre al futuro ma anche al passato al fine di evitare di rifare gli stessi errori. 

La corsa in particolare a volte diventa una sana abitudine, un’opportunità di svago, di crescita personale gestendo allenamenti e gare in compagnia o anche da soli.

martedì 9 ottobre 2018

Filippo Castriotta: Campione Italiano IUTA SM50 6h in pista a Campobasso

Questo risultato è veramente di squadra!
Matteo SIMONE

Filippo Castriotta, dopo aver vinto il titolo di Campione Italiano IUTA 40 miglia SM50 a Liri, vince a Campobasso il titolo di Campione Italiano IUTA SM50 6h in pista percorrendo 161 giri e totalizzando km 68,216. C'ero anch'io e ho avuto l'opportunità di notare la condotta di gara dei primi e degli ultimi una grande e ricca esperienza di conoscenza di se stessi e degli altri che permette di trasferire tanti insegnamenti nella vita quotidiana lavorativa, familiare, relazionale.

Ottima la condotta di gara di Filippo Castriotta, il pirata del Gargano dell’ASD Jonathan Sport & Avventura, nuova associazione di Manfredonia presieduta da Marco Guerra. Una gara di testa che lo vede all'inizio nelle prime posizioni ma fermato ben due volte dai giudici per problemi di rilevamento del chip, fortunatamente Filippo ha ripreso la sua gara malgrado il nervosismo per aver perso il treno dei primi, ha ripreso la sua gara con i suoi ritmi con costanza nel ritmo fino alla fine. Grande merito per la sua prestazione a sua moglie Caterina, l'assistente di fiducia sempre pronta e attenta alle sue esigenze alimentari o di vestiario.

Ottima prova per Stefano Velatta vincere la 100km delle Alpi in 07h24'

Adesso mi sento più forte poi convinto più sicuro di me mi sento rinato

Grandissimo Stefano Velatta dell’Atletica Paratico, una bella ripartenza vincere una 100km in 07h24’35”, un tempo vicino alle 07h15', una prestazione che potrebbe essere un trampolino di lancio per indossare la maglia azzurra della Nazionale Italiana. Al secondo posto si classifica Romano Stefano in 08h48’31”, terzo posto Viola Carlo Alberto in 08h57’08”, quarto posto e vincitrice della prova femminile Mustica Teresa in 09h02’36”.
 
Di seguito, Stefano racconta la sua esperienza e le sue sensazioni in merito alla gara rispondendo ad alcune mie domande: Quale pensi sia una prossima gara per avvicinarti alle 07h15'?Io penso una 6 ore tirata.” Pensi che comunque considerino questa tua vittoria per la convocazione?Spero di sì vista la durezza del percorso, poi ho corso con regolarità, al 50esimo 3h42’, i secondi 50km 3h42’.

Julia Esther Jones: La gara più bella è stata l’Ironman di Barcellona

Ho usato più la testa che il corpo per arrivare in fondo

Julia nel 2015 ha disputato l’Ironman di Barcellona categoria W55-59 con frazione nuoto di 3,8km in 1h40’, frazione bici 180km in 6h53 e la maratona finale in 5h56 per un totale di 14h42’11”.

So cosa significa perché lo stesso anno 2015 ho disputato anch'io un Ironman impiegando 16h16’. Pertanto complimentissimi a Julia, e ora leggiamo come si racconta attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere?Mi ha fatto stare bene da un punto di vista psicologico perché mi aiuta a ‘meditare’ e scaricare le tensioni quotidiani dal lavoro e la vita in generale. Mi ha aiutato ad evadere mentalmente in un momento di lutto. Ho una malattia autoimmune e il movimento è necessario per un equilibrio fisiologico.”

L’aiuto psicologico ha l’obiettivo di sviluppare resilienza, fiducia e relazioni


Nella vita ci sono prove davvero durissime da affrontare, gestire e superare; non si è mai pronti per questo, le fasi da attraversare sono durissime ed è importante accettare e rispettare i propri tempi e le proprie modalità per riprendere in mano le redini della propria vita e ritornare alla quotidianità.
Si ha bisogno di qualcuno che si prende cura, sostiene e supporta la fragilità del momento. Si è in tanti ad intervenire, ognuno diventa una risorsa se ben organizzata, se ben strutturata, se ben organizzata. Si creano relazioni, nuovi ponti, resti di collaborazioni per aiutare ad aiutarsi quelli che hanno bisogno in questo momento a causa di qualcosa molto grande e terribile.

lunedì 8 ottobre 2018

Federica Sicignano: Ogni mattina esco a correre quando il sole deve ancora sorgere

Matteo SIMONE

Quello che succede in un mondo lontano è l’incontro di persone con interessi comuni che condividono una forte passione prima con lo sport, la corsa in particolare, e poi con la cultura e il benessere perché insieme si fa squadra, si diventa complici, si partecipa ad allenamenti e incontri, ci si guarda e ci si osserva per comprendersi, per farsi coraggio, per superare. 

Di seguito, Federica (Viola) racconta la sua esperienza di running camp in Kenya rispondendo ad alcune mie domande.
C'è un alimento particolare che hai assunto?Ho scoperto proprio una nuova abitudine di alimentazione, al di la dei cibi speciali che in Italia si faticano a trovare (ugali, chapati...). Iniziando dall’allenamento mattutino a stomaco vuoto, per finire con il mangiare la frutta dopo cena tutte le sere. E poi...quanti litri di Kenyan Mixed Tea che ho bevuto e che sto bevendo! Per quanto io abbia sempre osservato una dieta naturale e sana, con alcuni piccoli accorgimenti imparati in Kenya ho migliorato molto il mio stato di fitness adesso che sono a casa.”

Translate