Psicologo, Psicoterapeuta
A cura di Matteo Simone, psicologo e psicoterapeuta Gestalt ed EMDR. Atleta dell'ASD Atletica La Sbarra. Atleta guida FISPES dell'ASD Villa De Sanctis. Contatti 21163@tiscali.it - 3804337230.
venerdì 1 febbraio 2019
mercoledì 30 gennaio 2019
Lo sport è per tutti, ognuno con le proprie possibilità e modalità
Dott. Matteo Simone
Lo sport che vogliamo: faticare insieme rispettando ognuno, uno sport che aggrega e include, uno sport che unisce negli allenamenti e negli intenti; uno sport per tutti, ognuno con le proprie possibilità e modalità; uno sport che fa bene al cuore, al corpo e alla mente.
Lo sport che vogliamo: uno sport
inclusivo che aggrega e avvicina persone, culture e mondi; uno sport che
abbatte muri e barriere fisiche e mentali, culturali e generazionali; uno sport
che incrementa consapevolezza delle proprie possibilità e capacità e anche dei
propri limiti; uno sport per andare oltre; uno sport che sviluppa fiducia in sé
e incrementa la resilienza.
Lo sport che vogliamo: uno sport dove ci si può affidare a un amico; uno sport competitivo ma non aggressivo, dove si rispetta se stessi e gli altri; uno sport dove la fatica e l'impegno viene ripagata con riconoscimenti e attestati di stima e di rispetto.
Lo sport che vogliamo: uno sport dove si
può sperimentare uno spirito di squadra accogliente e rispettoso dove c'è posto
per tutti e ognuno apporta il proprio importante contributo; uno sport che permette
di metterci in gioco apprendendo dall'esperienza; uno sport che fa sperimentare
sensazioni, uno sport che fa ritornare a casa soddisfatti e contenti.
Lo sport che vogliamo: uno sport per
abbattere barriere culturali, generazionali e religiose; sport per incontrare
persone, culture e mondi, per comprendere e accettare la diversità degli altri;
sport per essere più comprensivi e tolleranti e meno accusatori e offensivi.
Lo sport che vogliamo: uno sport che rimette
al mondo in modo diverso, fa rimettere in gioco; uno sport senza età e senza
esclusioni; uno sport che favorisce inclusione e integrazione; uno sport
palestra di vita per grandi e piccoli per raggiungere traguardi, per saltare
ostacoli, per concentrarsi sull'obiettivo.
Il treno dello sport che passa e
ripassa, se lo perdi una volta fai attenzione la volta successiva, sii più
attento, più convinto, più deciso. Lo sport, oltre all'amica fatica che non fa
sentire mai solo, è anche tanto calore e colore, musica e allegria; lo sport
trascina, coinvolge, cattura; questo è il fantastico, sorprendente e gioioso
mondo dello sport amatoriale.
Lo sport dà tanti amici, il più
importante è la fatica che fa compagnia fino al traguardo non ti abbandona mai,
è il tuo angelo, ricorda che stai vivendo proprio ora nel momento presente, che
non stai sognando ma stai faticando felicemente passo dopo passo, metro dopo
metro, la fatica non ti abbandonerà mai è lì per te, per darti coraggio per
aiutarti a vivere.
Insieme si è più sicuri, più coraggiosi,
si diventa anche più autonomi, consapevoli e resilienti; è sempre il momento,
non aspettare le condizioni migliori, certi treni passano troppo in fretta,
bisogna farsi trovare pronti al momento giusto al binario esatto e poi puoi
scendere quando vuoi.
Dott. Matteo Simone
martedì 29 gennaio 2019
Quando la corsa chiama non aspettare il momento migliore
Psicologo,
Psicoterapeuta
Perché fare sport? Per uscire fuori
dalla zona di confort. Per sperimentarsi, per mettersi in gioco, per
raccontare, incontrare, confrontarsi, per sperimentare freddo e caldo, per
apprendere dalla scuola dalla vita; questo è lo sport che vogliamo, di tutti e
per tutti, senza età e con ogni modalità.
Nel libro “Contro la felicità. Un elogio
della melanconia”, Eric G. Wilson a pag. 115 racconta dell’importanza del
vivere ogni momento come fosse l’ultimo, come canta anche Fiorella Mannoia in
una sua canzone. Così scrive Eric: “Quando
siamo costretti ad affrontare il fatto che la nostra esistenza non è che un
punto sulla scala cosmica del tempo, capiamo quanto sia assolutamente prezioso
ogni singolo istante, e che ci rimane pochissimo tempo e faremmo bene ad
approfittarne al meglio. Solo quando sperimentiamo la nostra estrema
limitatezza, ci rendiamo conto delle nostre grandi possibilità. Vogliamo, più
di ogni altra cosa, vivere intensamente e appieno, fare quello che non abbiamo
mai fatto ma solo sognato.”
Michael Zagato: Io ho corso ma dietro gli allenamenti c'è il mio allenatore
Dott. Matteo Simone
Nello sport ci si appassiona, si sperimenta benessere e poi c’è anche la voglia di performance e si mettono in atto delle strategie e dei programmi di allenamento per arrivare a raggiungere la miglior performance.
Di seguito Michael racconta la sua esperienza
rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao
Michael, complimenti, come hai fatto per raggiungere questo personal best sui
10.000 metri? Cosa ti ha aiutato? “Per
arrivare a questo nuovo PB, sicuramente ciò che più mi ha aiutato è
l'allenamento, i km messi nelle gambe di fondo e di qualità, e sicuramente si
io ho corso ma dietro gli allenamenti c'è il mio allenatore.”
Qualsiasi risultato non arriva a caso ma è frutto di tanta passione, impegno, organizzazione, persone che aiutano, consigliano, sostengono.
lunedì 28 gennaio 2019
Michele Fontana: Considero la corsa oltre che un lavoro una vera passione
Bisogna essere in grado di
sopportare la pressione e la tensione
Dott. Matteo Simone
Michele Fontana correva con l’Atletica Lecco Colombo Costruzioni, la sua specialità è il Cross e m. 5.000.
Nel 2006 vince il titolo di Campione Italiano Cadetti m. 2.000 mentre nel 2009 vince il titolo Campione Italiano Juniores m. 5.000. Dal 2011 è un atleta del Centro Sportivo Aeronautica Militare e proprio in quell’anno vince il titolo di Campione Italiano Promesse m. 1.500 sia indoor che all’aperto. Nel 2012 vince il titolo di Campione Italiano Under 23 di Cross.
Nel 2013 è Vice Campione Italiano Assoluto m. 5000 e si classifica ottavo Under 23 agli Europei di campestre. Dal 2016 è allenato da Andrea Bellò. Di seguito i suoi Personal Best: 21/05/2011 Gavardo 1.500 in 3:43.14; 03/07/2013 Nembro 3.000 in 8:01.84; 16/07/2017 Ninove 13:58.82.Zagato Michael, runner: Se ti alleni bene i risultati arrivano
Lo sport ci insegna che non c'è vittoria senza
sacrificio
Matteo
SIMONE
La vita mette davanti a scelte, percorsi, direzioni e poi man mano che si cresce si può decidere di seguire o cambiare strada in base alle proprie motivazioni, intenzioni, capacità.
Di
seguito Michael racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?
“Ho iniziato a praticare sport all'età di
7 anni, cominciando con il calcio, fino all'età di 21 anni poi ho praticato un
anno di tennis e all'età di 22 anni ho iniziato con l'atletica, ecco si può
dire che ora mi sento un atleta con la pratica di questo sport.”
Dietro ogni persona ci sono altre
persone che aiutano, sono presenti, sostengono, consigliano ma anche tanti
professionisti che danno un apporto più qualificato per incrementare la
performance.
La corsa non è solo fatica ma anche tante emozioni
A
volte la corsa chiama e fa uscire fuori dalla comoda zona di confort, fa uscire
fuori casa, mette in strada, nei parchi, fa incontrare persone reali in carne e
ossa, fa mettere in gioco sperimentando benessere e performance; fa ritrovare
vecchi amici, fa incontrare nuovi amici.
Lo
sport abbatte barriere fisiche, mentali, culturali, generazionali; fa mettere
alla prova sfidando se stessi, sfidando gli altri, sfidando condizioni
atmosferiche avverse; lo sport rende felici e resilienti prendendo sempre
direzioni da soli o insieme per raggiungere mete e obiettivi, per sognare e
insieme è sempre molto meglio.
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