mercoledì 22 maggio 2019

Vincenzo Santillo, Milano-Sanremo 285km 2019: Questa è una gara che ti cambia la vita

Per correre ci devi mettere tre cose… o core(cuore), l'anema (l'anima), a voglia (la voglia)
Matteo SIMONE 

La consolidata squadra di Impossible Target anche quest’anno ha organizzato l’Ultramaratona non stop più lunga d'Europa, la “Milano-Sanremo 285 km”, una grande sfida con partenza dalla Darsena dei Navigli di Milano e arrivo al mare di Sanremo attraversando 54 comuni di 3 regioni d'Italia.

Matteo Ceroni dopo 31h13’ di gara è stato il primo atleta a toccare l’acqua del mare di San Remo precedendo Petr Valek della Repubblica Ceca 32h18’ e l’ungherese Peter Toldi 32h30’. 
Elena Fabiani, atleta della nazionale italiana di 24h, ha vinto la gara femminile in 44h41’ precedendo la siciliana Alisia Calderone 45h26’.
Vincenzo Santillo ha portato a termine la sua impresa con l’aiuto di Zagara Arancio in 44h30’ classificandosi all’11° posto e di seguito riporto le sue impressioni attraverso risposte ad alcune mie domande: Allora come stai?A due settimane dalla mia avventura sto benissimo, ho incominciato a correre subito, solo due giorni di riposo e mercoledì già i primi 20 km, perché ora l'obbiettivo è accompagnare chi mi è stato accanto per 285 km, la mia compagna di vita Zagara Arancio alla sua prima 100 km, quindi c'è da correre, poi già ho gareggiato due volte, domenica scorsa 25 km tutti in salita fino a 1220 metri di altezza e questo weekend 15 km.”

Giuseppe Matteucci, Milano-Sanremo 219: Riguardo spesso il mio arrivo, che brividi!

I due amici della crew sono stati indispensabili e fondamentali
Matteo Simone 

Anche quest’anno la consolidata squadra di Impossible Target ha organizzato la “Milano-Sanremo 285 km”, l’Ultramaratona non stop più lunga d'Europa.

Una grande sfida, con partenza dalla Darsena dei Navigli di Milano e arrivo al mare di Sanremo attraversando 54 comuni di 3 regioni d'Italia.
Il primo atleta a toccare l’acqua del mare di San Remo è stato Matteo Ceroni dopo 31h13’ di gara precedendo Petr Valek della Repubblica Ceca 32h18’ e l’ungherese Peter Toldi 32h30’. 

Aurelia Rocchi, Ultrabalaton 221 km non è una passeggiata ma una sfida

Una gara dura, molto maschiaccia come dicono i miei amici
Matteo Simone 

Nei giorni 11 e 12 maggio 2019 si è svolta in Ungheria la XIII^ Ultrabalaton di 221km il cui vincitore è stato l’ungherese Tamas Bodis in 20h26’37” precedendo Enrico Maggiola 21h07’33” e il polacco Andrzej Radzikowski 21h47’33”.

La gara femminile è stata vinta dalla danese Stine Rex in 22h21’34” che ha preceduto due atlete ungheresi, Szvetlana Zetenyi 24h36’24” e Ivett Hallgato-Csik 27h23’43”, mentre Aurelia Rocchi Vlaicu si classifica al 100° posto assoluto e 3^ della categoria W50 in 31:41:56.
Di seguito Aurelia racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Grandissima, quali problemi hai avuto?E' stata una bella e grande esperienza. Una gara dura, molto maschiaccia come dicono i miei amici con i quali ho fatto questa gara. Un bel percorso e con tanta acqua e vento tutta la notte, fino alle 10 di mattina. E’ stata dura ma la voglia di arrivare al traguardo e l’adrenalina mi facevano superare tutte le crisi. 221 km non è una passeggiata ma una sfida che noi cerchiamo sempre di superare con le nostre forze.”

Giuliano Caputo, calcio e bici: Stare bene con me stesso e poter mangiare senza rimorsi

Quando ti dicono che non puoi farcela, ti stanno mostrando i loro limiti. Non i tuoi

A volte lo sport lo incontri da piccolo e te lo porti per sempre con te, puoi iniziare giocando per strada e poi puoi pensare di diventare un campione, un professionista, ma la vita nello sport non è facile per tutti, campioni ne diventano in pochi e allora bisogna darsi da fare per trovare un lavoro per campare con la propria famiglia e una volta sistemati si può pensare a uno sport amatoriale che nel caso dell’amico giuliano è la bici dopo aver provato il calcio professionale.
Di seguito Giuliano racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? Si. Nel momento in cui ho raggiunto un traguardo che mi ero prefissato, sono diventato campione.” Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Ho iniziato per gioco in strada con il calcio, poi è diventata una pratica più accurata fino a diventare una professione per poi terminare e ricominciare con il ciclismo che ancora pratico.”

lunedì 20 maggio 2019

Giulia Magno, velocista: La testa gioca il 90% nella competizione e nello sport

Spero di riuscire ad indossare la maglia azzurra una volta nella mia vita
Matteo SIMONE 
3804337230- 21163@tiscali.it 

Giulia Magno è un’atleta velocista dell’A.S.D. C.U.S. Catania con i seguenti Personal Best: 400m: 55.56 – Ginevra; 200m: 24.99 – Palermo; 100m: 12.20 – Misterbianco; 800m: 2:24.76 – Enna. 

Di seguito Giulia racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno? "Certo, ogni giorno, perché la testa ed il sentirsi i migliori, sono una componente importante per riuscire a raggiungere i veri obiettivi.”

venerdì 17 maggio 2019

Paolo Bravi, Team Grottini, vince la 6h del Donatore - Foiano della Chiana (AR) 2019

Un confronto continuo con gli atleti è motivo di crescita e esperienza
Matteo SIMONE
                                                                                                         

La settima edizione della 6 ore del Donatore è stata vinta da Paolo Bravi che ha totalizzato 75.277km mentre Francesca Innocenti con 64.849km ha vinto la prova femminile. 

Di seguito Paolo racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Hai vinto la 6 ore? Come mai questa gara?Tutta ‘colpa’ del mio amico inseparabile ormai da anni Luca Verducci. A fine gennaio gli ho chiesto per quale Maratona si voleva preparare e lui mi ha risposto … preferisco fare la 9 colli...non potevo farlo allenare da solo…quindi abbiamo intrapreso insieme un cammino o meglio tanti km di corsa insieme ed ormai ci siamo quasi, avevamo programmato invece di farci 70km tra le nostre colline marchigiane di fare questa 6 ore.”

Stefano Corrias: Nel 97’ mi sono tesserato con l'Atletica del Parco e non ho più smesso

Sono molto istintivo anche in gara, non sto lì a fare calcoli, come mi sento vado

Prima o poi la trovi una squadra di cui far parte per partecipare insieme a gare podistiche e allenamenti indossando una canotta con i colori sociali e sfidando altri atleti e altre squadre per arrivare in classifica in modo da portare a casa una buona prestazione o un premio in prodotti naturali o in denaro.
Di seguito l’amico Stefano racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì, Maratona di Roma 2017, conclusa senza andare in crisi, e corsa in condizioni meteo disagevoli per la pioggia. Mi piace correre ma lunghe distanze e la pioggia mi mandano un po’ in crisi. Era una sfida con me stesso che volevo vincere e ci sono riuscito.

La maratona è sempre una grande sfida per tanti atleti anche se ora molti si cimentano in distanze più lunghe definite ultramaratone: Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Praticamente ho iniziato a correre subito dopo terminato gli studi, per passare il tempo. Poi nel 97’ mi sono tesserato con l'allora Atletica del Parco, e non ho più smesso. Dal 2003 vado anche regolarmente in palestra, tre volte a settimana, lezioni di fitness corpo libero.” Che significa per te praticare attività fisica?Star bene con me stesso e gli altri, sentirmi libero e avere quella marcia in più per affrontare la quotidianità.”

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