Sono molto istintivo anche in gara, non sto
lì a fare calcoli, come mi sento vado
Prima o poi la trovi una squadra di cui far parte per
partecipare insieme a gare podistiche e allenamenti indossando una canotta con
i colori sociali e sfidando altri atleti e altre squadre per arrivare in
classifica in modo da portare a casa una buona prestazione o un premio in
prodotti naturali o in denaro.
Di seguito l’amico Stefano racconta la sua esperienza
rispondendo ad alcune mie domande: Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì, Maratona di Roma 2017, conclusa senza
andare in crisi, e corsa in condizioni meteo disagevoli per la pioggia. Mi
piace correre ma lunghe distanze e la pioggia mi mandano un po’ in crisi. Era
una sfida con me stesso che volevo vincere e ci sono riuscito.”
La maratona è sempre una grande sfida per tanti atleti anche
se ora molti si cimentano in distanze più lunghe definite ultramaratone: Qual è stato il tuo percorso nella pratica
dell'attività fisica? “Praticamente
ho iniziato a correre subito dopo terminato gli studi, per passare il tempo.
Poi nel 97’ mi sono tesserato con l'allora Atletica del Parco, e non ho più
smesso. Dal 2003 vado anche regolarmente in palestra, tre volte a settimana,
lezioni di fitness corpo libero.” Che
significa per te praticare attività fisica? “Star bene con me stesso e gli altri, sentirmi libero e avere quella
marcia in più per affrontare la quotidianità.”
In effetti, succede che si inizia a correre perché si ha un po’ di tempo a disposizione per svagarsi dal lavoro o dagli studi o dalle faccende domestiche e si fanno conoscenze di altri atleti o sportivi che parlano della loro modalità di fare sport, di allenarsi, di gareggiare, della squadra d’appartenenza e nasce allora l’idea o la voglia di far parte di un gruppo per decidere insieme allenamenti e gare a cui partecipare per organizzarsi insieme.
In effetti, succede che si inizia a correre perché si ha un po’ di tempo a disposizione per svagarsi dal lavoro o dagli studi o dalle faccende domestiche e si fanno conoscenze di altri atleti o sportivi che parlano della loro modalità di fare sport, di allenarsi, di gareggiare, della squadra d’appartenenza e nasce allora l’idea o la voglia di far parte di un gruppo per decidere insieme allenamenti e gare a cui partecipare per organizzarsi insieme.
L’Atletica del Parco l’ho conosciuta anch’io un po’ di anni
fa, soprattutto ho conosciuto la gara che ogni anno organizzava l’8 dicembre
alle 10.15, una classica a cui partecipavano i più forti atleti nazionali e
internazionali: Quali fattori e persone
hanno contribuito al tuo benessere e performance nello sport? “La voglia di star bene e sentirmi libero e
le persone che ho incontrato da quando corro che avendo più esperienza di me mi
hanno dato consigli utili.”
Così succede, si continua a coltivare una passione perché fa
star bene, si sperimenta benessere e poi si incontra gente che coltiva la
stessa passione, si diventa amici, ci si confronta, si chiedono consigli e
suggerimenti e si va avanti apprendendo dall’esperienza e trasmettendo ai
neofiti le conoscenze acquisite, è una ruota si tramanda da un atleta a un
altro per il piacere di condividere e trasmettere esperienze e aneddoti: Qual è un’esperienza che ti possa dare la
convinzione che ce la puoi fare nello sport e nella vita? “La maratona del 2017. Penso a quella gara
quando sono in difficoltà, un aiuto in tutte le situazioni.” La tua gara più difficile? “Maratona di Roma 2012. Sono andato in crisi
al 30° km ma volevo la medaglia. Sono arrivato stremato in 4h40’ un po’
correndo un po’ camminando, ho sofferto ma in quella occasione volevo vincere
la sfida con me stesso.”
In effetti la maratona lascia il segno sia in positivo che
in negativo, se va bene diventa una palestra di vita, se va male lo stesso,
insegna che se si vuol raggiungere un obiettivo difficile e sfidante bisogna
impegnarsi duramente e seriamente senza lasciare nulla al caso e quando riesci
in una maratona diventi più forte e sicuro, più fiducioso in te stesso, nelle
tue forze, nella riuscita dei tuoi propositi sia sportivi che nella vita
ordinaria al di là dello sport: Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Mi hanno sempre incoraggiato e apprezzato, e
ovviamente qualche presa in giro, ma sempre in tono scherzoso ci sta e tante
volte mi sono divertito a prendermi in giro da solo.”
Quando c’è un cambiamento nella vita di una persona, familiari,
conoscenti e amici sono un po’ perplessi, un po’ scettici forse all’inizio ma
poi apprezzano l’entusiasmo e l’impegno e ne sono meravigliati e affascinati: Quali sensazioni sperimenti facendo sport?
“Senso di libertà e estraniarmi dal tutto
il resto, e quella di rilassarmi.” Ti
va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“Maratonina di Torre Spaccata di qualche
anno fa, magari questo te lo racconto di persona quando ci incontriamo al
parco, ricordamelo a Tor tre Teste se né perlato per settimane.”
Sono davvero curioso anche perché conosco la gara delle tre
distanze 5, 10 e 15 km, e una quindicina di anni fa vinsi due edizioni il 2010
e il 2014 quando ero informa, comunque era non competitiva e quelle volte non gareggiava
il fortissimo Giuseppe D’Antone che abita nel quartiere di svolgimento della
gara e ha vinto forse tutte le edizioni in cui ha partecipato: Quali capacità, risorse, caratteristiche,
qualità possiedi nella pratica del tuo sport? “Sono un po’ testardo e difficilmente mollo, se mi metto in testa una
cosa quella è, e sono molto istintivo anche in gara, non sto lì a fare calcoli,
come mi sento vado.”
A volte bisogna permettersi di mettere da parte la
razionalità e lasciarsi guidare dall’istinto, a volte viene bene si va oltre il
previsto, altre volte si può sperimentare la crisi per non essere stato troppo
prudente, l’importante è uscirne fuori bene mentalmente senza rimpianti e con
la consapevolezza che la vita va avanti e che l’esperienza insegna sempre: Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa
devi fare attenzione nella pratica del tuo sport? “Fino ad ora non ho mai avuto grosse difficoltà, rischi ovviamente
quelli dovuti a qualche problema fisico, come in questo periodo, e fare
attenzione ai segnali che mi manda l'organismo e non voler correre sempre e per
forza.”
Certo bisogna far attenzione affinché la corsa non diventa
una dipendenza ma una valvola di sfogo, una passione da coltivare senza
trascurare troppo il lavoro o la famiglia: Quali
condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica dell'attività
fisica? “Non corro quando piove e
preferisco correre in parco o comunque nel verde, a volte mi sono allenato in
strada, ma non ni sono trovato bene, sensazioni del tutto diverse.” Come superi eventuali crisi, sconfitte,
infortuni? “Con determinazione, a
volte anche con rabbia e nervoso, ma avendo sempre come riferimento
l'obbiettivo da raggiungere.”
Ognuno ha le sue preferenze e sceglie cosa è meglio per se
stesso in ascolto dei propri bisogni ma soprattutto dei messaggi del proprio
corpo che può chiedere di spingere e osare oppure di recuperare e rallentare: Cosa ti fa continuare a fare attività
fisica? Hai rischiato di mollare? “Di
mollare non se ne parla, anche adesso che sto correndo poco, per le conseguenze
di un infiammazione al tendine, l'obbiettivo e solo quello, tornare a correre
come prima; continuo perché praticare sport mi fa stare bene sotto tutti i
punti di vista, non riesco a vedermi ‘sedentario’.” Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo
sport? “Praticare sport ti far star
bene con te stesso e gli altri, ti aiuta ad essere una persona migliore, e ti
far star bene fisicamente, e ti dà una disciplina.”
Quando si prova uno stato di benessere con la pratica dello
sport si fa difficoltà a tornare indietro e rinunciare, non si vede l’ora di
rimettersi le scarpette per correre libero, incontrare amici soprattutto
all’aria aperta, nel parco che offre spettacoli naturali: Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? “Non so darti una risposta precisa, forse ad alti livelli sì, ma io fino
a d’ora non ne ho sentito la necessità, fermo restando che quella dello
psicologo e sicuramente una figura importante.” Qual è stata la gara dove hai dato il meglio o hai sperimentato le
emozioni più belle? “La Roma Ostia 2003 terminata in 1h24' è la
gara più bella che abbia mai corso, tutto era andato alla perfezione e si
arrivava allo stadio della finanza con tantissima gente. Emozionante.”
Nella mente dei runner
ci sono sempre numeri che rappresentano chilometri e tempo di percorrenza, si
pensa sempre ad abbassare i tempi, a fare il personal best. Anche per me la Roma Ostia del 2000 è stata la gara
del mio personal best: C'è stato il
rischio di incorrere nel doping? Quale può essere un messaggio per
sconsigliarne l'uso? “No mai, non ha
alcun senso ricorrere al doping, è bello arrivare al traguardo solo con le tue
forze, o magari con l'aiuto di qualche amico che tira gli ultimi chilometri, ma
mai per il doping.” Cosa hai
scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Che devo avere più stima di me stesso, non solo quando pratico sport.”
In effetti in qualsiasi campo bisogna credere di più in se
stessi e impegnarsi per ottenere quello che si vuole al limite chiedendo
consigli o facendosi aiutare ma mai barando o ricorrendo a trucchi deleteri per
se stessi e per il mondo dello sport: Prossimi
obiettivi e sogni che hai realizzato e da realizzare? “Nell'immediato, dato che mi sto riprendendo dall'infortunio, quello di
tornare a correre con continuità e tornare a gareggiare, e magari con tempi
buoni.”
Ho visto Stefano correre al parco, spero sia passato tutto e
sia rimasto l’entusiasmo e la voglia di andare avanti per prendersi i suoi
sogni.
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