Lottare contro me
stesso e soffrire per poter conquistare tutti quei 202,4 km
Matteo SIMONE
La Nove Colli Running, ultramaratona della distanza di 202,4km, si è svolta a Cesenatico con partenza sabato 18 maggio 2019 alle ore 12.00 e tempo massimo per portarla a termine di 30 ore, quindi entro le ore 18.00 di domenica 19 maggio.
Il vincitore è Paolo Bravi 19h42'09"
che ha preceduto Matteo Grassi 20h40'19" e Luca Verducci 21h16'16" mentre
la vincitrice è Maria Ilaria Fossati in 24h13'52" che ha preceduto
l’italo-polacca Emilia Aleksandra Kotkowiak 26h57'35" e l’italo-albanese Mirela
Hilaj 27h 51' 54".
Tra gli atleti che l’hanno portata a termine entro il tempo massimo
vi è anche Gian Paolo Sobrino e di seguito
approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come è andata? Criticità, difficoltà, crisi? “E’ andata bene,
anzi benissimo, perché ho tagliato il traguardo in 27h42’, ampiamente entro il tempo
limite di 30 ore. Questo ricompensa gli intensi allenamenti dei mesi precedenti
e il mio percorso di avvicinamento alla gara. A parte qualche lieve difficoltà meteo dovuta alla pioggia, che comunque non è durata più di tanto, ho sofferto tantissimo già dai primi chilometri, per un problema cutaneo ad un piede e di sfregamento all’inguine.
Insomma, già dall’inizio mi sono reso conto che sarebbe stata una “giornata (e anche nottata!) no” e che avrei dovuto lottare contro me stesso e soffrire per poter conquistare tutti quei 202,4 km.
Chiudere
la 9CR è sempre una grande esperienza e un successo, quindi posso ritenermi più
che soddisfatto; di contro devo però ammettere che avevo in testa obiettivi
cronometrici molto più sfidanti di quello che è stato poi il risultato finale.
All’incirca dal km 70 ero in crisi così nera che ormai pensavo di non riuscire
ad arrivare in tempo al cancello delle 100 miglia. Non ho voluto assolutamente
rinunciare al Sogno e con tutto me stesso, pur soffrendo enormemente, ho
stretto i denti, sono riuscito a farmi coraggio e a reagire allungando di nuovo
il passo.”
La mentalità degli ultrarunner è
proprio questa, quando stai per mollare è proprio lì che si tirano fuori
risorse nascoste che permettono di andare avanti fino alla fine superando,
gestendo, affrontando crisi e difficoltà.
Che sapore ti ha lasciato questa gara? "Finalmente, dopo 3 lunghi anni e un
intervento al tendine d’Achille, sono tornato ad essere finisher della 9CR, e
questa è stata un’emozione immensa. Sono tuttavia convinto che il risultato non
è lo specchio fedele degli allenamenti che ho sempre seguito anche con
qualsiasi condizione meteo (sempre con entusiasmo e con il sorriso!); questo mi
motiva a voler essere di nuovo a Cesenatico nel 2020, e spero che la salute mi
assista.”
Qualcuno potrebbe pensare che le
ultramaratone sono come un gioco d’azzardo, si vuole sempre riprovare perché si
è sicuri di fare meglio, ma non si tratta di fortuna ma di impegno costante e
cura meticolosa del dettaglio che permette di fare miglioramenti importanti.
Che
significato ha per te? “E’ una
gara che mi piace veramente tanto, il percorso così fortemente ondulato, il
paesaggio, i luoghi, la natura, le luci e il buio della notte, la cortesia
delle persone che incontri, dai ristori ai ciclisti, dai semplici passanti agli
abitanti che si affacciano e ti incitano dalle proprie case.”
Alcune gare diventano poesia per
gli ultramaratoneti, la Nove Colli Running incanta tanti atleti ultrarunner, si
arriva perfino ad amare tale gara come alcuni dichiarano, ha un fascino segreto
con sensazioni che catturano l’interesse degli atleti al punto che si
distraggono dalla fatica seguendo le stelle, i colori e sperimentando anche allucinazioni
visive e uditive.
Come è stato il pre-gara, la condotta di gara, il finale, il post gara? “Il pre-gara come sempre: alimentazione
estremamente moderata nelle 24 ore precedenti e riposo. I piccoli problemi, che
in 202km si amplificano a dismisura, mi hanno portato a seguire una condotta di
gara inizialmente attendista/aggressiva volta ad inseguire un crono che mi
potesse soddisfare, per poi rimodulare gli obiettivi e trasformare la strategia
di gara “in difesa”. Il finale, tuttavia, è stato un crescendo entusiasmante di
emozioni: l’obiettivo di arrivare entro le 29 ore lo consideravo percorribile:
poi mi sono reso conto che stavo meglio e avevo ritrovato energie e dal ristoro
del km 187 sono ripartito più deciso nel tentativo di chiudere nelle 28 ore,
obiettivo che fino a poco prima mi sembrava irraggiungibile. Sono arrivato al
traguardo in 27 ore e 42 minuti.
Nell’’immediato post-gara ho subito chiamato la
mia compagna che da casa mi ha seguito passo passo, per raccontarle il mio
arrivo e brevemente il susseguirsi dei km e delle emozioni. Poi il confronto
con gli amici incontrati in prossimità del traguardo e, finalmente, è arrivato
il momento del recupero, di rilassarsi e sdraiarsi. In contrapposizione alla
mia soddisfazione però ho avvertito tanta amarezza per il susseguirsi di
polemiche su tagli, classifiche, passaggi, ecc…Per il bene dello sport e di
questa gara fantastica, che noi ultra amiamo veramente, dovremmo essere propositivi cercando di supportare attivamente
gli organizzatori per rendere la Nove Colli Running un evento sportivo unico e
sempre più grande, come veramente merita di essere.”
Bella testimonianza di una gara
difficile da affrontare con strategie adeguate e in condivisione con complici
anche da casa e poi tutto passa e cambia, dalla fatica estrema si passa al
recupero meritato e apprezzato.
Cosa hai imparato dall'esperienza o dagli
altri atleti? “Mai sottovalutare
nulla, tutti gli aspetti sono importanti: allenamento, alimentazione,
integrazione, riposo, abbigliamento, strategia, analisi delle condizioni meteo,
cura personale, recuperi, ecc.”
Sono tanti gli aspetti da curare, concordo
con Gian Paolo che è un atleta con tanta esperienza in merito, tante gare
difficili di notevole chilometraggio in diverse e avverse condizioni
atmosferiche.
Cosa porti a casa? “2
belle medaglie, di cui una ‘pesante’ ben 700 grammi! Un’esperienza sempre
bellissima, fatta di contatti umani con i soliti compagni ultra e nuove
amicizie, e anche, perché negarlo, un po’ di autostima, la voglia di essere
ancora lì, a Cesenatico, il prossimo anno. Infine, ultima ma non meno
importante, l’abilitazione per potermi di nuovo iscrivere al sorteggio per la
partecipazione alla Spartathlon, gara ultra per eccellenza.”
Nella mente degli ultrarunner ci
sono sempre le gare più dure e ambite da tanti per la cui partecipazione
bisogna aver dimostrato di avere le capacità di affrontarle avendo superato
altre gare di impegno notevole.
Cosa o chi ti ha aiutato oppure ostacolato? “Ostacolato i tanti problemi di una ‘giornata
no’; aiutato la tanta testardaggine a volerli superare, la presenza di un
amico-assistente molto premuroso ed attentissimo, sebbene al suo primo contatto
con il mondo dell’ultramaratona; infine una compagna-moglie che conosce bene e
comprende questo mondo e mi ascolta, aiuta e supporta quotidianamente; vorrei
anche menzionare i runner-amici del parco con cui ogni giorno condivido gli
allenamenti alle 5 del mattino.”
Nel mondo di un atleta ultrarunner
ci sono oltre a tanti pensieri e dubbi anche tante persone a cui si vuol bene,
si ama, si è riconoscenti e tanti amici di allenamento negli orari più
disperatati.
Quali sono ora tue mete, direzioni, obiettivi? “Solo una soddisfazione in più; nell’immediato
sono pronto per ‘divertirmi’ alla 100km del Passatore e poi a proseguire il mio
percorso sportivo amatoriale sempre e comunque con una visione positiva, come
la corsa mi ha insegnato.”
La 100km del Passatore è un raduno
degli ultrarunner, si partecipa per incontrarsi, per gareggiare, per fare un
lungo viaggio.
Cosa hai raccontato a casa, al lavoro, agli amici dopo la gara di
ultramaratona? “A casa sanno già
tutto, solo qualche piccolo dettaglio o episodio curioso in più; al lavoro poco
o niente perché purtroppo molti, non avendo esperienza di sport, hanno
difficoltà a capire che allenarsi perseguendo un obiettivo non vuol dire
sottrarre energie all’attività lavorativa ma, anzi, restituisce motivazione,
resilienza e capacità organizzative (e qui apriremmo un tema lunghissimo da
approfondire, magari un’idea per un libro di Matteo Simone), con gli amici sono
comunque me stesso.”
Ringrazio Gian Paolo per questa
testimonianza e per questi stimoli e argomenti utili e interessanti da
approfondire per trarne insegnamenti non solo nello sport ma anche per la vita
quotidiana familiare e lavorativa.
Vuoi più bene a Iolanda o alla Nove Colli? “A Iolanda! Ma soltanto perché mi ha fatto scoprire la
Nove Colli spedendomici a calci e contro la mia volontà (era il 2014).”
Il 17-18 maggio 2014, Gian Paolo si classificò 5° assoluto e 4° uomo alla "17^ Nove Colli Running 202.4km, con il crono di 23h30'45'. Il vincitore assoluto fu Marco Bonfiglio 20h24'41", precedendo la statunitense Brenda Carawan 21h40'11" e Nicolangelo D'Avanzo 22h50'10".
Gian Paolo è menzionato nel libro "Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida" – 13 giugno 2019 di Matteo Simone (Autore).
https://www.amazon.it/Maratoneti-ultrarunner-Aspetti-psicologici-sfida/dp/889956616X
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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