L'idea nasce da un suggerimento a iscrivere un libro
sullo sport delle donne da parte di Vincenzo Prunelli, ideatore della
rubrica “La donna e lo sport” sul suo Nuovo Sport Giovani,
al quale proponevo degli articoli da pubblicare sul suo sito.
Ho avuto modo di contattare, incontrare, confrontarmi con diverse
atlete di diverse discipline sportive, dalla corsa al nuoto, le arti marziali (karate, kung fu e tai chi) ma anche sport di squadra come la
pallavolo, sport di coppia in mountain bike tandem.
Da ognuna ho preso delle
informazioni importantissime, curiosità aneddoti e, pertanto, un grande
ringraziamento va a tutte loro.
Le donne sono evolute per portare a termine le cose e nel miglior modo possibile, come può essere una gravidanza con tutte le accortezze che ci vogliono rispettando i tempi e occupandosi di se stesse.
Le donne sono evolute per portare a termine le cose e nel miglior modo possibile, come può essere una gravidanza con tutte le accortezze che ci vogliono rispettando i tempi e occupandosi di se stesse.
Le donne ci tengono di più a quello che fanno e sono consapevoli che
per non fallire si devono attenere a tutte le regole della performance,
soprattutto non disperdere energie superflue. La donna è più propensa a
centrare l’obiettivo, come i giapponesi, hanno tutto sotto controllo,
risparmiano su tutto, postura compresa. Di seguito riporto alcune brevi
testimonianze di alcune atlete.
Francesca Boldrini attraverso lo sport ha
ritrovato il benessere che cercava: Come ha contribuito lo sport
al tuo benessere e/o performance? “Intanto ha migliorato la
fiducia in me stessa, donandomi sicurezza anche nella vita in generale e nel
sociale. Per correre ho smesso di fumare ed oggi mi sembra uno dei regali più
belli mai ricevuti.” Come hai scelto il tuo sport? “Sono una persona fondamentalmente introversa e non amo palestre e
luoghi troppo affollati. Desideravo inoltre muovermi senza essere schiava di
orari, e poi ho sempre pensato che non ci fosse nulla meglio della corsa per
scaricarsi e ritrovare forma e benessere in poco tempo.”
Alessandra Penna ha avuto il privilegio di
eccellere in diversi sport, di ottenere ottimi risultati
ed ora l’atletica è la sua droga: Come ha contribuito lo sport al tuo benessere
e/o performance? “Lo sport mi fa sentire
sempre bene, dopo una giornata stressante, un allenamento mi rende sempre
felice e mi dà una bellissima sensazione di benessere. Lo stesso quando
gareggio, la stessa preparazione della gara mi rende entusiasta e tutte le
emozioni che ogni volta provo e il divertimento con gli amici mi spingono a
voler raggiungere sempre nuovi piccoli traguardi personali.”
Sport come metafora della vita per Alessia
Urbinati: In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Lo sport ha contribuito non solo al mio benessere fisico ma anche
psicologico. Lo sport allena soprattutto la mente ad affrontare i problemi che
la vita pone davanti a noi e dà la giusta forza d’animo e la grinta per
superarli. Per esempio nel mio sport capita spesso che la giocatrice trovi
davanti a se il muro. Esso non è altro che la trasfigurazione di un ostacolo
della nostra vita. Ci si trova così dinanzi ad un bivio: lasciarsi dominare
dalla paura e affrontare passivamente il muro (scelta che ha insita la
sconfitta) oppure trovare la giusta strategia per far passare la palla oltre il
muro. In conclusione lo sport mi ha fatto capire che la seconda soluzione è
sempre la migliore.”
Quando tutto va storto, quando sei insoddisfatto della tua vita,
di quello che fai, di quello che sei, di come sei, si può provare a camminare o
correre, insomma a sentire il corpo e sviluppare maggior autoconsapevolezza e
ti accorgi che qualcosa stai elaborando nella tua testa anche attraverso il tuo
corpo, lo sport diventa benefico, una sorta di autoterapia, fermi i pensieri e
passi all’azione per sperimentare e vedere che effetto ti fa.
Tante mogli iniziano a correre per seguire ed imitare i mariti e
poi vengono catturate dalla corsa, sempre più gare e più lunghe, la mezza
maratona, la maratona, come ciliegie, una tira l’altra.
Manuela Capomaggi si racconta attraverso la sua
passione per la corsa trasmessa da suo marito: Ti
sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sentita una campionessa il 22 novembre 2015, la mia prima
maratona. Desideravo tanto farmi questo regalo per i miei 50 anni e dedicarla a
mio fratello che era un grande sportivo. Ci ho lavorato intensamente mettendoci
tutto il cuore e al traguardo mi sono sentita veramente una campionessa.” Come
ha contribuito lo sport al tuo benessere e/o performance? “Come prima
cosa ha fatto crescere la stima in me stessa e mi ha donato più consapevolezza,
ho capito che se si è disposti a faticare e a lottare si possono abbracciare i
sogni.”
Matilde Staffa ama la vita, ama lo sport, la
corsa, il ballo; ogni occasione è buona per star bene, per gioire, senza lo
stress del tempo che passa, senza l’ansia della competizione: Come ha
contribuito lo sport al tuo benessere? “Prima di iniziare a
correre pesavo 90 kg ora ne peso 65 direi che questo può bastare!”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a uno
sport fatto di fatica e impegno? “Lo sport aiuta a crescere, ad essere forti, ad accettare le sconfitte e
le vittorie, ad aprire la mente, a viaggiare, a conoscere gente, a socializzare
e a vivere un mondo sicuramente migliore di quello di internet, video giochi,
tv e quant’altro.”
Lo sport diventa una sorta di autoterapia, si contatta se stessi,
si riesce a conoscersi meglio, il proprio corpo, le proprie sensazioni, lo
sport aiuta a gestire lo stress, a elaborare i traumi. Mentre per la
performance non bisogna sottovalutare nulla, l’alimentazione diventa
importante, l’affidarsi ad un bravo allenatore, competente e formato ma anche
sensibile che ti segua, che ti veda, che parli con te.
Giovanna Squitieri, moglie e mamma di runners, è riuscita
a farsi contagiare e ora c’è la corsa verso la prestazione migliore, verso la
gara un po’ più lunga, Ma tutto ciò Giovanna lo vive serenamente con la sua
famiglia, i suoi amici, la sua squadra: La gara della tua vita,
dove hai dato il meglio di te e/o hai sperimentato le emozioni più belle? “L’emozione più bella è stata la mia prima maratona San Valentino 2015,
fatta con mio marito, la prestazione migliore è sempre una maratona ed è la
prima del 2016 (maratona di Buon anno).”
A volte lo sport diventa un toccasana e un modo per andare avanti,
per risollevarsi dalle ceneri, per elaborare situazioni. Di seguito
l’esperienza dell’atleta Sonia Fratini: Come ha contribuito lo sport
al tuo benessere e performance? “Lo sport mi ha sempre
aiutato a superare i momenti brutti della mia vita, mi ha dato sempre la carica
per andare avanti.” Come hai scelto il tuo sport? “Sono stata sempre appassionata di sport e quindi gli sport da
praticare che ho scelto sono quelli più simili al mio carattere. La corsa l’ho
scelta perché per me è lo sport ‘di liberazione del fisico e della mente’ per
eccellenza, quando corro sono libera da pensieri di ogni genere.”
Il Tour Divide è la gara di mountain bike più lunga al mondo, 4500
km non-stop e in autosufficienza sulle Montagne Rocciose. La gara va dal Canada
al Messico.
Vito Rubino e Palas Policroniades ce l’hanno fatta usando una
mountain bike in versione tandem: “I nostri giorni erano da
18-20 ore. In genere ci svegliavamo tra le 6 e le 8 del mattino, pedalavamo fino
alle 2-4 di notte, poi accampavamo, mangiavamo qualcosa, e dormivamo da un
minimo di 2 ore a un massimo di 5 ore (con l’eccezione di un paio di notti che
abbiamo dormito di più e le ultime due notti che non abbiamo dormito). Il
giorno dopo, facevamo colazione, disfacevamo la tenda e poi in marcia.
Mangiavamo in parte in sella e in parte durante delle piccole soste. Ci
rifornivamo in paesini di passaggio. Altre volte invece, per far fronte a delle
condizioni metereologiche, ci siamo dovuti fermare al tramonto e siamo
ripartiti prima dell’alba. La manutenzione basica della bicicletta la facevamo
circa ogni due giorni, oppure quando si rompeva qualcosa.”
Cecilia Polci e Maria Chiara Parigi, amiche e
Ultratrailer, Ad entrambe in tempi di diversi ho chiesto di rispondere al mio
questionario volto ad approfondire il mondo degli ultrarunner: Quali meccanismi
psicologici ti aiutano a partecipare a gare estreme? Maria Chiara: “I meccanismi psicologici sono le incertezze che abbiamo e quando
andiamo in gara significa superarle! È un modo per sapere che sono capace di
superare anche ciò che mi fa paura!” Cecilia: “Sicuramente
ciò che ci spinge in queste gare è la voglia di conoscersi fino in fondo, di
capire come saremmo in grado di reagire in situazioni di difficoltà, perché ciò
che conta nei trail è sapersi gestire, saper capire di cosa il tuo corpo ha
bisogno, ancor prima che te lo chieda.”
Angela Gargano, Guinness World Record, 100
maratone in 1 anno. Una donna straordinaria, la
si incontra a tante maratone, a tante ultramaratone: Ti sei sentita campionessa
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Ho vinto qualche maratona e ultra, nel 2002 ho corso 100 maratone in
un anno solare ed iscritta nel Guinness World Record. Ad Antibes ho stabilito
la migliore prestazione femminile italiana della 6 giorni (564,220 km) e ad
Atene la migliore prestazione femminile italiana della 10 giorni (826,00 km),
ma non mi sono mai sentita una campionessa. Però, una sola volta mi sono
sentita tale, e non per aver vinto, semplicemente per aver tagliato il
traguardo della Nove Colli (202 km).”
In occasione della 100km del Gargano, ho avuto
modo di incontrare Maria Moramarco facendo dei tratti di corsa
assieme: Cosa ti spinge a continuare a essere ultramaratoneta? “Quel senso di libertà, di protagonismo, anche se è solo a livello
personale, non esternato. Mi fa molto piacere soprattutto dimostrare a tante
donne che restano dietro la finestra per paura di essere viste e giudicate che
cambiare si può. Vorrei far capire loro che le mie non sono imprese, ma
semplice passione di correre, che mi fa stare bene sia sola che con gli altri.”
Anche le donne italiane sono tanto forti e
resistenti come Diana Marongiu che ci racconta come ha
iniziato da piccoli passi che lei usa chiamare “baby step” è arrivata a battere
un record di corsa sulle scale detenuto
da un uomo: La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te e/o hai sperimentato le emozioni più belle? “Ce ne sono
state varie. Sicuramente la prima maratona nel 1993. Poi la mia prima
ultra-maratona. Ma la soddisfazione maggiore e avvenuta nel dicembre del 2009
quando sono riuscita a rompere il record maschile di scalinata di un edificio.
Una gara di endurance durissima ma molto emozionante dal punto di vista di
soddisfazione come donna che riesce a conquistare una meta maschile.”
Aurelia Rocchi, vincitrice della 24h di corsa a
piedi a Lavello 2016: Quale gara estrema ritieni di non poter riuscire a
portare a termine? “Vorrei provare tutte le
gare. Se ci sarà una dura che non potrò finirla per qualche motivo, riproverò
riproverò fino a che ci riuscirò perché non c’è niente più forte del mio
cervello, avrò tanta pazienza per riprovare.”
Ringrazio Aurelia Rocchi per le sue parole: “Un libro molto interessante, un libro che racconta l'esperienza delle nostre donne in corsa, donne che amano sfidare loro stesse, con le loro forze, donne che non mollano mai. Ringrazio il nostro professore che è l'unico che sa raccogliere le grandi esperienze delle nostre donne e che sa ‘Ascoltarle’. È sempre un grande piacere anche correre nelle nostre gare insieme a lui. Grazie professore”.
Interessante la testimonianza di Sara Valdo, ultrarunner, 3
mondiali in maglia azzurra: La tua gara più estrema o più
difficile? “Le più estreme sinora sono state la 24h e la Nove
Colli". Quale gara ritieni di non poter mai riuscire a portare a termine? "Non voglio peccare di presunzione ma preferisco non pensare mai di non
poter riuscire a fare qualcosa, bisogna comunque provarci.” Ritieni
utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in
quali fasi dell’attività sportiva? “Come Nazionale di
Ultramaratona, abbiamo la grande fortuna di essere seguiti da Pietro Trabucchi,
con i suoi consigli e insegnamenti ci aiuta negli allenamenti e nella gara,
soprattutto per quanto riguarda la gestione della fatica e delle crisi.”
Elisa Cusma è un’ex atleta, specialista negli 800 e 1500
metri, ha
vinto 8 medaglie a livello internazionale e 23 titoli italiani assoluti (indoor
ed outdoor), tra individuali e staffette. Detiene due record assoluti seniores:
800 metri piani indoor e staffetta 4x800 metri: Ti sei sentita campionessa nello
sport? “Diciamo che ogni atleta ha il suo carattere! Per me
essere un campione non è solo ottenere delle grandi performance ma anche avere
una grande determinazione e soprattutto crederci fino in fondo!” In
che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Lo sport è
stato un elemento molto importante nella mia vita! Mi ha aiutato a crescere, a
diventare un’adulta e soprattutto ad essere più sicura di me e di conseguenza
facendo una vita sana non posso che essere in buona salute!”
L’amica Eleonora Bazzoni da diversi anni ben figura e si
distingue nelle gare romane, nel Lazio, ma anche in giro per l’Italia, ora è
anche una brava allenatrice, di seguito si racconta: Ti sei sentita campionessa
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì un giorno
mi son sentita nel mio piccolo una campionessa, quando ho vinto il titolo
italiano di mezza maratona categoria promessa nel 2009.” In che modo
lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Credo che lo sport abbia
contribuito al mio benessere sia fisico che psichico, fisico perché dopo la
fatica si ha sempre una sensazione di benessere e psichico perché mi aiuta a
sfogarmi, un ottimo antistress, la corsa se in solitudine mi permette di
riflettere sulle varie problematiche da affrontare. Penso che l’arma vincente delle performance
sia tanta buona volontà, costanza e amore per ciò che si pratica.”
Valeria Straneo detiene il record nazionale di Maratona
2h23’44” ottenuto
a Rotterdam il 15 aprile 2012: Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Sopporto
bene la fatica, sono precisa e costante negli allenamenti, in gara riesco a
dare il 100%, non mi angoscio prima di una gara.” Cosa hai scoperto
del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Ho scoperto
di essere più paziente di quanto non pensassi. Quando per esempio si ha a che
fare con un infortunio o durante la preparazione di una gara lunga come la
maratona, non bisogna avere fretta ed è fondamentale aspettare ed avere
pazienza.” Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Con la pazienza. Affidandomi a persone fidate che mi hanno saputo
consigliare ed indirizzare sulla strada giusta. Lavorando sul problema giorno
dopo giorno, a piccoli passi.”
Sonia Lutterotti, ex Nazionale Italiana Ultramaratone: “Partecipare ad una gara di
ultramaratona quando sto bene e non ho problemi per me non è difficile, sono
molto motivata. Quando invece non sono preparata non ho molte armi a
disposizione. Naturalmente anche quando tutto va bene arriva la crisi, il
momento di grande stanchezza, per resistere alla fatica cerco di ‘ingannare’ la
mente; ad esempio invece di pensare al lontano obiettivo finale mi pongo degli
obiettivi intermedi, oppure cerco di estraniarmi pensando a qualcosa di
completamente diverso da quel che sto facendo.”
Monica Casiraghi,
Campionessa mondiale 100 km anno 2003 (Taiwan), Record
Italiano 24 ore 231 km: Ti va di raccontare un aneddoto? “La corsa mi
ha insegnato che con impegno e sacrifici si possono realizzare i sogni; diverse
volte mi è capitato di pensare che tutto era finito, con la mia forza di
volontà sono riuscita a proseguire la gara e vincere; questa è la mia forza! La
mia testa ha sempre fatto la differenza, ho imparato a resistere e a tener
duro, e così ho realizzato i miei sogni.”
Antonella Confortola, nazionale
di Corsa in Montagna: Ritieni utile lo psicologo dello
sport? In che modo e in quali fasi? “Credo di sì, ma già con
atleti evoluti, che ne sentono il bisogno, che vogliono confrontarsi.”
Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport?
“Lo sport ti emoziona sempre, ti aiuta a scoprire i
tuoi limiti, ti fa capire che cadere è normale e che puoi rialzarti, che più
dura è la strada, più’ grande è la soddisfazione.”
Valeria Roffino ha vinto
due titoli italiani assoluti sui 3000 siepi (2014, 2015). Medaglia di
bronzo nella classifica a squadre in occasione della Coppa Europa 10000 mt nel
2015: Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance? “La mia allenatrice innanzitutto, il mio Gruppo Sportivo, le Fiamme
Azzurre e poi tutti coloro che mi stanno vicino e mi seguono.” La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te e/o hai
sperimentato le emozioni più belle? “Non saprei indicarne una
in particolare. Forse quando ho vinto il mio primo italiano, da cadetta, sui
2000 mt. Direi quello perché il più inaspettato. E poi a Rovereto, quando ho
vinto il campionato italiano assoluto sui 3000 siepi. Lì ho capito quanto la
testa sia importante in uno sport come questo e quanto possa fare per correre
forte.” Quale tua esperienza ti può dare la
convinzione di potercela fare nello sport e/o nella vita? “Forse
quest’ultima è l’esperienza che mi dice che ce la posso fare. È una frase fatta
ma credo che davvero che se ci credi fermamente in qualcosa, tutto è possibile!”
Lisa Borzani corona il
sogno di arrivare prima donna al Tor des Geants della Valle d’Aosta dopo essere
arrivata nei due precedenti anni sempre seconda: Hai sperimentato l’esperienza
del limite nelle tue gare? “Sì credo di sì. Al Tor des
Geants nel 2014 sono arrivata al ‘limite’ non tanto dal punto di vista della
gestione della fatica bensì da quello della gestione del sonno. Le prime tre
notti di gara ho gestito la carenza di sonno con dei micro sonni ma l’ultima
notte (la quarta) è stata dura e credo di essere arrivata proprio al limite
delle mie possibilità in tal senso.”
Lorena Brusamento riesce
a correre 221.719 km, classificandosi 13^ al Campionato Europeo in Francia di
24 h di corsa su strada: Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue
gare? “Sì, la sensazione di non avere più nulla e di avere
raschiato il fondo del barile.” A cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Devo fare attenzione a non
dissociarmi per troppo tempo, rischierei di non avere il completo controllo di
ciò che succede al mio corpo.”
Il 2 Giugno 2019, in occasione del “Cross Trofeo città di Nettuno”, Elisa Tempestini e l’Associazione
Spiragli di luce mi hanno dato la possibilità di presentare il libro “Lo sport
delle donne” edito da Prospettiva Editrice e gli altri miei libri.
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Psicologo, Psicoterapeuta
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