Matteo SIMONE
Nell’ambito della 3^ edizione della "6 Ore di Corato - memorial Bice Fino e Giacomo Gravina" su un percorso di 1213 metri, si è svolto anche il Campionato Italiano delle 30 miglia, il cui vincitore assoluto e quindi Campione Italiano è stato Marco Lombardi SM35 di Atl. Libetas Runners Livorno con il crono di 03h28’57”.
Completano
il podio della 30 miglia due atleti di Barletta Sportiva: Giuseppe Mangione che
vince il titolo italiano categoria SM55 in 03h55’36” e Giuseppe Zaza SM40 che
vince il titolo italiano categoria SM40 in 03h57’26”.
Per
quanto riguarda la gara femminile il titolo assoluto va ad Addolorata Trisolino
SF40, Runcard, con il crono di 04h35’33” che precede Luisa Zecchino SF50 di
Team Pianeta Sport Massafra in 04h41’00” e Teresa Chieppa SF50 di A.S.D. Andria
Runs in 05h06’31”.
Contentissimo
Giuseppe dopo la sua ennesima vittoria e per di più in casa sua a Corato nell’ambito
di una gara creata da lui e da Riccardo Blasi con la collaborazione della sua
grandissima squadra 'La Barletta Sportiva', ecco le sue parole:
“La 6 ore di Corato è stata una vera poesia dell'ultramaratona, un
insieme di colori, musica, amici, risate, abbracci, tutto bello caro Matteo, alla
festa mancavi solo tu, tuttavia spero di rivederti presto, la mia gara poi! Mah
sinceramente inaspettata perché appena 15 giorni prima 123km sulla 12 ore si
facevano sentire, però Corato è magia e come d'incanto mi son ritrovato al
passaggio della 30 miglia secondo assoluto dietro al grandissimo Marco Lombardi
per poi finire terzo assoluto sulla 6 ore con quasi 70 km, non potrei essere
più soddisfatto di così, sono felicissimo, a presto caro Matteo!”
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Giuseppe Mangione attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Cosa
ti spinge a continuare ad essere ultramaratoneta? “Mi spinge il semplice gesto della corsa, gesto atletico
più naturale che esista, mi spinge perché l’ultramaratona mi ha insegnato a pensare
positivo, mi spinge perché devo scoprire i miei limiti.”
Sono tanti i motivi che
spingono un’atleta ad inoltrarsi in gare dure e prolungate nel tempo, la
scoperta del limite e, quindi, cercare di spingersi un po’ per volta oltre, gli
insegnamenti che si apprendono durante le lunghe gare, non abbattersi al primo segno
di cedimento, focalizzarsi sul qui e ora, vivere l’esperienza presente. Giuseppe
si è dimostrato una grande campione e tutt’ora continua a vincere i suoi titoli
alle diverse manifestazioni anche Nazionali.
Cosa ti
motiva ad essere ultramaratoneta? “Sono entrato nell’ottica di
paragonare l’ultramaratona alla vita con tutte le sue difficoltà, momenti
piacevoli e momenti brutti, andare avanti e affrontare i vari problemi e
cercare di pensare sempre positivo, poi mi piace anche un po’ di sano agonismo.”
Come tanti altri ultramaratoneti, l’ultracorsa diventa la metafora della
vita, si affronta una gara lunghissima anche di decine di ore e si attraversano
sensazioni ed emozioni diverse, momenti belli ma anche difficili, così come
succede nell’arco della vita con situazioni piacevoli che ti fanno stare alle
stelle e momenti bui dai quali ogni volta devi sapere come uscirne. Oltre a ciò
se te la cavi e ti sai esprimere dal punto di vista sportivo, è anche piacevole
ottenere risultati ed essere competitivo.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano a
partecipare a gare estreme? “I meccanismi psicologici sono semplici, la
corsa in se mi aiuta a essere positivo, ho una ottima dose di forza di volontà
per portare a termine una gara e prepararla.”
Non è semplice
preparare, partecipare e portare a termine gare impegnative come le corse di
lunga distanza, c’è bisogno di passione, di credere in se stessi, di essere
resiliente e saper superare momenti di eventuali crisi e Giuseppe pare abbia le
risorse, le qualità, le capacità per preparare bene tali competizioni e saperle
portare a termine non mollando al minimo accenno di fatica o difficoltà.
Cosa pensano familiari e amici della tua partecipazione a gare estreme? “Ho 2 grandi tifosi, i miei figli. I miei amici mi
fanno sentire come l’uomo bionico, io la porto sul ridere facendo capire che è
una cosa che faccio volentieri con naturalezza, basta allenarsi.”
E’ importante avere la
famiglia che comprende la tua passione e, anzi che tifa per te, per le tue
imprese, per i tuoi risultati, anche gli amici a volte ti dicono: ma tu sei
matto, ma poi sotto sotto, sono felici di averti per amico, sono incuriositi e
piace a loro raccontare le tue gesta. In effetti è importante la passione e la
preparazione per affrontare le competizioni in sicurezza e senza rischiare infortuni.
Che
significa per te partecipare ad una gara estrema? “Partecipare ad una ultramaratona per me è sempre una
grande festa, non la vivo in tensione ma un ritrovo con tanti amici, se il
risultato viene sono ancora più contento ma finirla e già un risultato.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel
diventare ultramaratoneta? “Nel mio
carattere ho scoperto la positività, la forza di volontà, la tenacia
nell’andare avanti.”
“L'Ultramaratoneta di Corato” è il libro scritto a quattro mani da Giuseppe Mangione e dal sottoscritto. L’intento del libro, scritto da uno psicologo e da un atleta di corsa nelle lunghe distanze, è di esprimere il senso dello sport, della corsa di in particolare.
Interviste a Giuseppe sono riportate nei libri:
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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