Ho finito la gara, avevo la pelle
d’oca sulla schiena, emozioni meravigliose
Isabella si sente una donna forte, sempre pronta a mettersi in gioco e a provare nuove sfide, è un’atleta alla ricerca sempre di nuovi stimoli, di situazioni da poter apprendere mettendosi in gioco e da un po’ di tempo ha scoperto il triathlon documentandosi e informandosi su come iniziare e ha fatto il suo esordio in occasione del XII° Sprint UYN Triasola Schiantarelli – Memorial Anna di Vito e Fabio Vida domenica 28 aprile presso il Centro Sportivo Schiantarelli di Asola (Mantova).
Di seguito le sue impressione attraverso
risposte ad alcune mie domande.
Ciao
Isabella, sono proprio contento, com'è stato l'esordio con il triathlon e con
la nuova squadra? “Ciao Matteo eccomi
qua, una esperienza bellissima, un podio inaspettato sempre con la grinta, mi
sono divertita tantissimo. Il mio esordio nel Triathlon è andato meglio del
previsto, ho finito la gara, avevo la pelle d’oca sulla schiena, emozioni
meravigliose.”
Lo sport regala emozioni forti ma bisogna anche guadagnarsele, si tratta di sfidare se stessi e osare anche cambiando modalità di fare sport passando dalla corsa al triathlon, cioè aggiungendo agli allenamenti di corsa anche quelli di nuoto e bici e la cosa non è tanto facile, bisogna saper nuotare allenandosi in piscina con una bravo allenatore, procurarsi una buona bici e le attrezzature per cavalcarla rischiando anche di cadere le prime volte e poi ci si prepara per una gara di esordio più o meno difficile ma arrivare è già un nuovo traguardo, nuove consapevolezze per l’atleta che davanti a se stesso nuovi percorsi di allenamenti e gare.
Lo sport regala emozioni forti ma bisogna anche guadagnarsele, si tratta di sfidare se stessi e osare anche cambiando modalità di fare sport passando dalla corsa al triathlon, cioè aggiungendo agli allenamenti di corsa anche quelli di nuoto e bici e la cosa non è tanto facile, bisogna saper nuotare allenandosi in piscina con una bravo allenatore, procurarsi una buona bici e le attrezzature per cavalcarla rischiando anche di cadere le prime volte e poi ci si prepara per una gara di esordio più o meno difficile ma arrivare è già un nuovo traguardo, nuove consapevolezze per l’atleta che davanti a se stesso nuovi percorsi di allenamenti e gare.
A chi dedichi questo podio? “Alla mia famiglia, specialmente alla mia Mamma, è una persona che mi ha fatto scoprire il mondo (Grazie).”
La mamma non solo mette persone al mondo
dopo averle tenute protette per circa 9 mesi ma poi a volte ti mettono sulla
retta via facendo conoscere anche i pregi e le virtù della pratica dello sport
dando l’esempio senza apprensione ma con fiducia.
Come ti definisci ora? “Una
triatleta, penso di essere capace di fare tutto.”
In effetti Isabella ha dimostrato che se
vuole si può impegnare e può arrivare ovunque con l’aiuto di professionisti che
curano i vari aspetti di ogni sport.
Come
stai cambiando nel tempo attraverso lo sport? “Lo sport mi aiuta a stare bene con me stessa, a rilassare l’anima e lo
spirito, ma allo stesso tempo mi rende forte e tenace per affrontare giorno
dopo giorno le mie sfide quotidiane.”
Belle e significative queste parole, in
effetti lo sport non ha a che fare solo con il fisico, non è solamente forza,
potenza e resistenza ma è anche molto mentale e spirituale, fa contattare il
vero se stesso, fa scoprire chi si è veramente e come si è, cosa si vuol fare
giorno per giorno, dove si vuol arrivare acquisendo sempre più
autoconsapevolezza, autoefficacia e incrementando sempre più la resilienza,
trasformando ogni esperienza in qualcosa di positivo e insegnamenti preziosi.
Come ti sei trovata nelle tre diverse
discipline sportive? “Nelle 3
discipline mi sono trovata benissimo, prima di entrare in piscina l’attesa era
incredibile perché il tempo non passava, sentivo che mi girava la testa, nello
stesso tempo mi sentivo di aver nausea. Una volta che la gara è partita non
avevo più tempo per pensare, ero molto concentrata, volevo fare il meglio e
sono riuscita. Unico momento di
sofferenza il primo km dopo essere scesa dalla bici, quando mi sono ripresa con
le gambe mi mancava un km, comunque bellissimo tutto, ero persa delle emozioni,
non volevo dimenticare nulla, non volevo essere squalificata, è andato tutto
liscio, ho perso un po’ nei cambi ma chi se ne frega mi sono divertita
tantissimo e l’arrivo è stato con il sorriso.”
La gara diventa un banco di prova dove
bisogna buttarsi nella mischia con altri atleti più o meno esperti e riuscire a
fare del proprio meglio esprimendosi al massimo dopo un periodo di serio
allenamento e diverse aspettative.
Cosa
hai notato degli altri atleti? “Ho
notato che ognuno ha la sua storia di vita ma lo sport unisce. Dividi una
gara in 3 parti: la prima con la testa, la seconda con la tua personalità, la
terza col cuore.”
Vero, concordo, nel mondo dello sport sia
in allenamento che in gara si incontrano atleti di ogni parte d’Italia e del
mondo, ognuno con la sua motivazione e il proprio vissuto sia sportivo che di
vita ordinaria e insieme si tenta di sperimentare prima di tutto benessere
praticando sport e poi si cerca di fare del proprio meglio impegnandosi e
credendoci.
L’atleta si presenta alla gara con la testa, il corpo e il cuore,
prima di tutto la testa deve essere centrata e focalizzata per quello che
l’atleta si appresta a fare, quindi l’organizzazione del vestiario e dell’attrezzatura,
l’alimentazione pregara, i rituali poi ci si butta in gara con la fisicità e
quando si sta per terminare la gara entra in gioco l’emozione le aspettative di
riuscita di terminare la gara, di arrivare al traguardo felici e soddisfatti
per raccontare a se stessi quello che è accaduto e poi agli altri che seguono
sul posto o da casa o sui social per condividere una grande impresa.
C'è una parola, frase, sensazione che ti è
rimasta? “Bello e impossibile”.
Sapevo che Isabella ci sarebbe riuscita,
perché l’atleta quando decide di fare una cosa allora ci riesce, basta
l’intenzione e poi si mobilitano le energie per portare a termine l’impresa.
Ora cosa vedi davanti a te? “Un mondo Fantastico da scoprire.”
Mettendosi in gioco e sperimentandosi in
allenamenti e gare si diventa sempre più fiduciosi e si cerca di osare sempre
di più, questo è il fantastico mondo dello sport.
Un’intervista a Isabella è riportata nel mio libro Correre Con La Mente Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni. Perché correre? Matteo se lo domanda subito al principio e, con lui, tutte le persone per così dire “normali”, che vedono i podisti come gente strana ed esaltata e gli ultramaratoneti addirittura come folli. Questo libro raccoglie tante testimonianze di praticanti concordi nel raccontare che lo sport, quando una persona trova per sé quello giusto e lo vive in modo sano, porta un nuovo stile di vita, un profondo mutamento esistenziale, una nuova serenità interiore.
+393804337230 Psicologo,
Psicoterapeuta
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