Spero
di riuscire ad indossare la maglia azzurra una volta nella mia vita
Matteo SIMONE
Giulia Magno è un’atleta velocista dell’A.S.D. C.U.S. Catania con i seguenti Personal Best: 400m: 55.56 – Ginevra; 200m: 24.99 – Palermo; 100m: 12.20 – Misterbianco; 800m: 2:24.76 – Enna.
Di seguito Giulia
racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport
almeno un giorno? "Certo, ogni
giorno, perché la testa ed il sentirsi i migliori, sono una componente
importante per riuscire a raggiungere i veri obiettivi.”
Per diventare campioni bisogna praticare ogni giorno, sia fisicamente che mentalmente, bisogna visualizzarsi campioni, continuare a crederci, avere obiettivi chiari da raggiungere e impegnarsi costantemente con piacere e alta motivazione, nonostante la fatica.
Per diventare campioni bisogna praticare ogni giorno, sia fisicamente che mentalmente, bisogna visualizzarsi campioni, continuare a crederci, avere obiettivi chiari da raggiungere e impegnarsi costantemente con piacere e alta motivazione, nonostante la fatica.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? "Facevo atletica a 8/12 anni, poi ho mollato per più di 10 anni e l’ho ripresa ‘da grande’ a 25 anni. È quasi 4 anni che mi sono approcciata all'atletica agonistica."
L’atleta deve essere libero di fare il suo
percorso senza pressioni e senza giudizi, c’è un tempo per giocare e divertirsi
e un tempo per fare le cose più sul serio ma conservando comunque un
po’ di umorismo utile al momento opportuno, soprattutto
nei momenti di difficoltà per sdrammatizzare e per ripartire.
Nello sport chi o cosa ha contribuito al
tuo benessere o performance? "Prima
di tutto la serenità mentale, i risultati si fanno quando si è sgombri da
pensieri o si è in grado di non portarsi i problemi in campo. Poi, il supporto
del mio allenatore, del mio ragazzo e famiglia, sono di certo una componente
importante."
In effetti quando bisogna fare qualcosa
ritenuto importante bisogna starci con la testa, si può immaginare di chiudere
in un barattolo qualsiasi distrazione per riprenderla a fine impegno o
allenamento. Importanti diventano le figure di riferimento che aiutano l’atleta
a focalizzarsi sul compito, supportano, consigliano.
Qual è stata la gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni
più belle? “Ancora ho un grande
percorso da fare, e la mia carriera atletica non è piena di esperienze. Ma le
gare che ho fatto all'estero, sono state le più emozionanti, perché ho
assaporato e visto l’atletica ad alto livello.”
Lo sport ad alto livello permette di
confrontarsi con atleti internazionali di pari livello e lì è che si apprende
oltre alla modalità di fare sport e di allenarsi anche l’approccio allo sport e
la cultura locale, si torna a casa con tanta esperienza.
La tua gara più difficile? “I
campionati italiani indoor quest’anno, in cui mi sono infortunata al 200 metri.”
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “La facilità con cui dopo pochi mesi di allenamento ho fatto il minimo
per i campionati assoluti, mi ha fatto capire che ho una base ottima e che con
il duro lavoro posso farcela.”
A
cosa devi prestare attenzione? "Devo
stare attenta agli infortuni, che sono la cosa che più temiamo noi atleti."
Come superi eventuali crisi, sconfitte,
infortuni? "Due giorni di crisi, piango, mi sfogo e poi sono pronta a
ricominciare a mille."
Purtroppo l’atleta mette in conto gli
infortuni ma allo stesso tempo deve capire come evitarli perché si fa presto a
ritornare performanti e vincenti ma poi è un peccato saltare appuntamenti
importanti che fanno crescere e permettono di dimostrare il proprio valore.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per farli
avvicinare allo sport? "Invito i
genitori a far approcciare i ragazzi allo sport già da piccoli, perché è
importante sia nei rapporti sociali, sia per la testa, si diventa molto
inquadrati, e soprattutto li allontana dalla brutte tentazioni che oggi
assalgono il mondo."
In effetti, l’aiuto dello sport per i
ragazzi è fondamentale, si apprende a organizzarsi e focalizzarsi per
raggiungere un obiettivo sportivo e ciò poi si trasferisce nell'ambiente
lavorativo dove si fa parte di squadre di lavoro dove ognuno contribuisce con
le proprie capacità dimostrate di possedere.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un tuo messaggio per
sconsigliarne l’uso? "Non sono
ancora ad un livello in cui possono propormelo, ma conosco ragazzi o ragazze
che ne hanno fatto uso, e hanno troncato la loro carriera atletica, perché
scoperti. Non lo consiglio perché, la propria salute è più importante di un
momento di gloria."
Lo sport deve aiutare a preservarsi nel
tempo, a prevenire patologie dovute alla sedentarietà ma a volte il doping diventa
una tentazione per gli atleti che attraversano periodi di fragilità e
vulnerabilità che li portano ad annullare la propria vita e la propria carriera
sportiva.
Familiari e amici cosa dicono
del tuo sport? "Mio padre
correva da ragazzo perciò è felice e avrebbe voluto non avessi avuto uno stacco
di 10 anni dall'atletica. Gli altri, amici, non capiscono bene cosa faccio, c’è
un po’ di ignoranza, non si conosce bene l’atletica."
L’atletica non è solo risultati, vittorie
e record ma anche tanta fatica, tanta disciplina, sacrifici, restrizioni, a
volte non si è portati per tutto ciò, a volte non sempre si è disposti a
impegnarsi. Bisogna fare quello che si può e si vuole in un dato momento e
diventa importante da una parte l’esempio di persone come genitori che
trasmettono questa passione importante dello sport e dall'altra parte bisogna
rispettare il volere dei propri figli che non sono ancora pronti o consapevoli
di quello che possono ottenere e diventare attraverso la pratica di una
disciplina sportiva.
Ritieni utile lo
psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? "Sì, è importante perché la testa gioca il
90% nella competizione e nello sport. Puoi essere il più forte fisicamente, ma
se la testa non va non lo dimostrerai mai. Al contrario puoi essere mediocre
fisicamente, ma con una gran testa e arrivare a livelli alti. Un esempio?
Pietro Mennea."
Belle queste parole che trasmettono
l’esperienza diretta di Giulia che grazie alla sua testa sa come ritrovare la
motivazione per eccellere nello sport, sa quali possono essere le sue
potenzialità e quindi sa che se continua a dedicarsi e impegnarsi a dovere con
l’apporto di persone di riferimento può arrivare ancora tanto lontano.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da
realizzare? "Spero di riuscire
ad indossare la maglia azzurra una volta nella mia vita. Ho un coach fantastico
che motiva nel giusto modo e che mi fa vedere il bicchiere sempre mezzo pieno."
Belle queste parole di speranza, impegno, riconoscenza che possono permettere a Giulia di trasformare i suoi
sogni in realtà.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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