Era il mio tifoso numero 1, sarebbe
stato lì con me ad assistermi come sempre
Sabato 1° Giugno con partenza da Lecce avrà inizio la Race Across Apulia (RAA), gara podistica i cui partecipanti possono scegliere la distanza maggiore che attraverserà 23 città percorrendo 287 km per terminare a Castellaneta nel tempo massimo di 52 ore oppure la distanza minore di 105 km che si conclude ad Alberobello.
La gara è organizzata dall’A.S.D.
TRI4NOMA, con il patrocinio del Comune di Castellaneta, UISP E IUTA ed è valida
per il Campionato Grand Prix IUTA.
Tra i partecipanti ci sarà anche Matteo Nocera che nel 2017 ha vinto il Campionato Italiano 100 miglia, una gara di corsa a piedi dove è difficile prepararsi, è difficile testarsi, dove la gara è lunga, difficile da reggere fisicamente e mentalmente.
Tra i partecipanti ci sarà anche Matteo Nocera che nel 2017 ha vinto il Campionato Italiano 100 miglia, una gara di corsa a piedi dove è difficile prepararsi, è difficile testarsi, dove la gara è lunga, difficile da reggere fisicamente e mentalmente.
Matteo Nocera che corre per la “Napoli
Nord Marathon”, ha iniziato la sua vita sportiva da ragazzo come tanti altri
grazie al suo papà che lo ha invogliato, spronato e accompagnato alle gare, suo
papà che a scuola era un riferimento per tanti ragazzi con i quali non si
limitava solamente a insegnare materie letterarie ma li spronava a fare sport
invitandoli a uscire fuori dalle aule.
Matteo Nocera circa 2 mesi fa perse suo
papà e sabato correrà per lui, di seguito le sue parole in prossimità della
gara: “Lui era il mio tifoso numero 1.
Sabato farò la RAA 105km da Lecce ad Alberobello. Se lui avesse potuto sarebbe
stato lì con me ad assistermi, come sempre. Io alla Race Across correrò per
lui. Sarò forte per lui.”
Lo sport è anche un modo per ricordare i propri cari e per gareggiare per loro, una modalità per rimanere in contatto con loro, per ringraziarli, per onorarli. Un’opportunità per elaborare una mancanza per la quale non si è mai pronti anche se non è prematura.
Lo sport è anche un modo per ricordare i propri cari e per gareggiare per loro, una modalità per rimanere in contatto con loro, per ringraziarli, per onorarli. Un’opportunità per elaborare una mancanza per la quale non si è mai pronti anche se non è prematura.
Nella vita dell’atleta c’è sempre un
genitore che invita a fare sport, che accompagna a una gara, che racconta ad
altri le gesta sportive dei propri figli e tutto se non è esasperato diventa
carburante affettivo e motivazionale per il proseguo di una carriera sportiva o
comunque fa sì che l’atleta continui a crederci continuando a impegnarsi nello
sport in cui crede, così come ha raccontato in alcune occasioni Matteo Nocera.
Nello sport chi ha contribuito al tuo
benessere? “Il mio primo allenatore e
i miei genitori su tutti.”
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Sanno che posso stupirli ancora... in fondo...
anche se molte volte è difficile starmi dietro.”
Soprattutto quando si è ragazzi, i
genitori vivono lo sport attraverso i figli, accompagnandoli alle gare e da una
parte si divertono attraverso il loro modo di fare sport e dall’altra parte un
po’ in ansia lo sono perché sentono anche loro la gara come se fossero i
principali protagonisti.
Ti va di
descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “La mia prima gara; Rivisondoli 1988 avevo 11
anni e non ero allenato né mai avevo partecipato a una gara di ciclismo (facevo
atletica leggera). Beh partecipai a una cronoscalata con una bmx molto più
grande della mia altezza e molto molto pesante... soprattutto in salita... gli
altri bimbi ovviamente correvano e avevano bici da corsa... a me mancavano
anche i freni... ma era tutta in salita non ne avevo bisogno...! Vinsi per
distacco. Da lì iniziò una piccola storia sportiva che va ancora avanti.”
Auguro a Matteo Nocera di continuare a
fare sport con serenità e tranquillità ricercando la migliore prestazione
apprendendo sempre da ogni situazioni trasformando qualsiasi inconveniente in
opportunità di conoscenza e arricchimento.
Un intervista a Matteo Nocera è riportata
nel mio ultimo libro in stampa “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici
di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
+393804337230 Psicologo,
Psicoterapeuta
Nessun commento:
Posta un commento