lunedì 27 maggio 2019

Race Across Apulia 105km, Matteo Nocera: 2 mesi fa persi mio papà, correrò per lui

Era il mio tifoso numero 1, sarebbe stato lì con me ad assistermi come sempre

Sabato 1° Giugno con partenza da Lecce avrà inizio la Race Across Apulia (RAA), gara podistica i cui partecipanti possono scegliere la distanza maggiore che attraverserà 23 città percorrendo 287 km per terminare a Castellaneta nel tempo massimo di 52 ore oppure la distanza minore di 105 km che si conclude ad Alberobello.

La gara è organizzata dall’A.S.D. TRI4NOMA, con il patrocinio del Comune di Castellaneta, UISP E IUTA ed è valida per il Campionato Grand Prix IUTA.
Tra i partecipanti ci sarà anche Matteo Nocera che nel 2017 ha vinto il Campionato Italiano 100 miglia, una gara di corsa a piedi dove è difficile prepararsi, è difficile testarsi, dove la gara è lunga, difficile da reggere fisicamente e mentalmente.
Matteo Nocera che corre per la “Napoli Nord Marathon”, ha iniziato la sua vita sportiva da ragazzo come tanti altri grazie al suo papà che lo ha invogliato, spronato e accompagnato alle gare, suo papà che a scuola era un riferimento per tanti ragazzi con i quali non si limitava solamente a insegnare materie letterarie ma li spronava a fare sport invitandoli a uscire fuori dalle aule.
Matteo Nocera circa 2 mesi fa perse suo papà e sabato correrà per lui, di seguito le sue parole in prossimità della gara: “Lui era il mio tifoso numero 1. Sabato farò la RAA 105km da Lecce ad Alberobello. Se lui avesse potuto sarebbe stato lì con me ad assistermi, come sempre. Io alla Race Across correrò per lui. Sarò forte per lui.”

Lo sport è anche un modo per ricordare i propri cari e per gareggiare per loro, una modalità per rimanere in contatto con loro, per ringraziarli, per onorarli. Un’opportunità per elaborare una mancanza per la quale non si è mai pronti anche se non è prematura.
Nella vita dell’atleta c’è sempre un genitore che invita a fare sport, che accompagna a una gara, che racconta ad altri le gesta sportive dei propri figli e tutto se non è esasperato diventa carburante affettivo e motivazionale per il proseguo di una carriera sportiva o comunque fa sì che l’atleta continui a crederci continuando a impegnarsi nello sport in cui crede, così come ha raccontato in alcune occasioni Matteo Nocera.
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere?Il mio primo allenatore e i miei genitori su tutti.”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?Sanno che posso stupirli ancora... in fondo... anche se molte volte è difficile starmi dietro.”

Soprattutto quando si è ragazzi, i genitori vivono lo sport attraverso i figli, accompagnandoli alle gare e da una parte si divertono attraverso il loro modo di fare sport e dall’altra parte un po’ in ansia lo sono perché sentono anche loro la gara come se fossero i principali protagonisti.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?La mia prima gara; Rivisondoli 1988 avevo 11 anni e non ero allenato né mai avevo partecipato a una gara di ciclismo (facevo atletica leggera). Beh partecipai a una cronoscalata con una bmx molto più grande della mia altezza e molto molto pesante... soprattutto in salita... gli altri bimbi ovviamente correvano e avevano bici da corsa... a me mancavano anche i freni... ma era tutta in salita non ne avevo bisogno...! Vinsi per distacco. Da lì iniziò una piccola storia sportiva che va ancora avanti.”

Auguro a Matteo Nocera di continuare a fare sport con serenità e tranquillità ricercando la migliore prestazione apprendendo sempre da ogni situazioni trasformando qualsiasi inconveniente in opportunità di conoscenza e arricchimento.
Un intervista a Matteo Nocera è riportata nel mio ultimo libro in stampa “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.

+393804337230 Psicologo, Psicoterapeuta

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