giovedì 23 maggio 2019

Cinzia Donnola, ultrarunner: Un passo alla volta ovunque arriverai

Matteo Simone 

La 100km del Passatore, gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza diventa sempre più una sfida e obiettivo di tanti runner
Da oltre 40 anni, sempre Italiani protagonisti, decine di anni fa i protagonisti erano i fratelli Gennari che arrivavano sempre a podio e Vito Melito che l’ha vinta, ultimamente protagonista è il Re della 100km, Giorgio Calcaterra. 
Di seguito Cinzia racconta le sue sensazioni prima della gara.
Quale ritieni sia la tua prossima gara importante? “La mia prossima gara importante… La gara: Il Passatore"

Il Passatore è diventata una gara simbolo di tanti ultrarunner, un raduno da tutta Italia di atleti che durante l’anno comunicano via social e alcuni si incontrano a gare in gira per l’Italia e per il mondo ma al Passatore moltissimi sono presenti per incontrarsi di persona, per conoscersi, per scambiarsi complimenti e consigli.
Ti senti pronta? “Sì, ho fatto un lungo avvicinamento, utilizzando altre gare come lunghi in funzione di questa. Ho iniziato il 17 febbraio con la Maratona di San Valentino, il 17 marzo con la 58 km alla Strasimeno, il 7 aprile con la Maratona di Milano, il 25 aprile con la 50 km di Romagna ed infine, il 4 maggio ultimo lungo alla 6 Ore del Donatore a Foiano della Chiana. Logicamente oltre a tutti i km in allenamento fatti da sola. Potevo fare di più? Forse… Potevo fare meglio? Probabilmente… Si può sempre fare meglio, ma quello che ho fatto è il meglio che potevo fare in quel momento e sicuramente mi dà una certa sicurezza.”

Cinzia ha fatto i compiti a casa e ora è pronta e preparata per questa grande impresa e così avviene per tanti, ci si allena con lunghissimi allenamenti da soli o in compagnia cercando di trovare spazi e tempo di giorno o di notte, all’alba o al tramonto.
Si partecipa a gare impegnative e quando si presentano allo start c’è la consapevolezza che quello che è fatto è fatto ora si tratta di concentrarsi per il grande impegno con attenzione e voglia di arrivare fino alla fine.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della prossima gara importante? “Fino al 4 maggio con i vari ‘bonus gare intermedie’ di avvicinamento, non ho avuto modo di pensare all’obiettivo finale ed affrontavo ognuna di queste gare abbastanza a cuor leggero nonostante in meno di 4 mesi avessi infilato una serie di due maratone e 3 ultra, per me che fino a poco tempo prima avevo fatto qualche sporadica maratona spalmata nel corso di un anno. Finiti i bonus, la mente si è focalizzata alla 100, da una parte mi sembra ancora lontana… nonostante manchi giusto una settimana, dall’altra vorrei fosse già domani. Mi trovo a dover affrontare per la prima volta una distanza che non ho mai fatto, so che mi sono allenata molto e questo mi infonde fiducia, so che comunque le crisi ci saranno, dovrò gestire il sonno, i dolori, provo a capire dove e quando potrò averle e come eventualmente affrontarle.”

Cinzia è all’esordio della 100km ma con la consapevolezza che tutto passa e tutto si affronta, passano i giorni così come passano le crisi, importante è essere preparati e motivati per gestire ogni cosa che avviene proprio nel momento presente senza stress o ansia.
Quali saranno le strategie di gara? “Non ho fatto strategie, non mi sono fatta idea, nemmeno ipotetica, del tempo che potrò impiegare. E’ la mia prima, sarà il mio viaggio e me lo voglio godere senza condizionamenti di tempi e tabelle da rispettare.”

Cinzia sembra avere l’approccio giusto, vivere l’esperienza senza pretese godendo l’intero viaggio con curiosità e voglia di mettersi in gioco.
Ti consigli con un team? Figure professionali? “Non ho un team, né figure professionali con cui mi consiglio. Ho la persona che mi segue e con lui abbiamo gestito tutta la mia preparazione da quando ho iniziato a correre cinque anni fa ed essendo anche il mio migliore amico non si parla solo di tabelle, tempi e km, ma è un supporto anche per quanto riguarda il mio stato emozionale. Poi ci sono gli scambi di opinioni con i vari amici, ma questa… è tutta un’altra storia!

E’ importante avere figure di riferimento che possano supportare e indirizzare, cogliere aspetti da migliorare, così come è importante confrontarsi con altri che vivono le stesse esperienze con dubbi e perplessità e tanta voglia di far bene.
Utilizzi una preparazione mentale pre-gara? “Mai fatto, anche se ho visto che quando parto per una gara solo per divertirmi, senza pensare di fare un risultato… sono quelle in cui arrivano risultati buoni e soddisfacenti.” 
C’è una parola o una frase detta che ti aiuta ad affrontare la prossima gara? “Un piede avanti l’altro… un passo alla volta ovunque arriverai.

Fondamentale avere un approccio pacato e sereno nell’affrontare una maratona, non sono 100 metri, non si tratta di esplodere o attivarsi troppo, ogni energia serve e bisogna diluirla un po’ per volte fino all’arrivo.
Quale aspetto del tuo carattere ti aiuta nell’affrontare gare importanti? “Il fatto di non essere un atleta top in qualche modo mi è di aiuto, nel senso che non devo mai dimostrare a nessuno un certo risultato. Ogni gara per me è un’esperienza di vita, specialmente le gare lunghe che amo particolarmente. Il fatto di essere una persona positiva e solare, di riuscire a sorridere, di trovare sempre il lato positivo anche se qualche volta una gara potrebbe non andare come sperato e preparato, mi fa andare serena.”

Cogliere sempre qualcosa di positivo da ogni esperienze, avere sempre a disposizione un sorriso per se stessi e per chi ci circonda aiuta ad affrontare la vita che è ciclica e complessa, non è tutto spianato ma ci sono salite e discese, quindi si gode e si soffre e tutto ha un senso, non si butta niente.
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti? “Forse la mia capacità maggiore… è il non prendermi troppo sul serio, considerare ogni gara come un gioco ed in effetti questo è per me… è il mio gioco, il mio hobby, quello che mi fa stare bene, è un divertimento. Quando e se questa situazione dovesse modificarsi, quando non sarà più una cosa che mi fa stare bene, mi troverei in condizione di chiedermi se ancora ne vale la pena. Sono in quell’età che lo sport deve essere un qualcosa che ti fa stare bene, con te stesso, con gli altri, che ti deve far divertire… è una parte importante e fondamentale della mia vita e come tale non deve diventare una ‘malattia’ e guardare solo ed esclusivamente la parte agonistica e competitiva.

La pratica dell’ultramaratona così come gli altri sport diventa un orto che l’atleta può coltivare che produce buone sensazioni, fa star bene, è auto terapeutico e quindi è importante continuare a far sì che non diventi uno stress o un obbligo ma poter prendere quello che c’è in quel momento.
In che modo la mente ti aiuta a superare i momenti difficili? “In diverse gare ho dovuto superare momenti difficili a livello fisico, da slogature a crampi e tenere un ritmo corsa era quanto mai difficile. In questi casi, però, alternando corsa e camminata sono riuscita a ritrovare un certo equilibrio. La mente è in questi casi che entra in gioco trovando tutti i suoi giri per portarti fuori dalla crisi… dai pensieri positivi a ‘staccarsi’ proprio dal tuo io fisico, come a non farti più sentire nemmeno il dolore.”

Bella testimonianza, possiamo essere più fiduciosi senza tante aspettative, che nel momento opportuno il fisico e la mente sappiano cosa fare per uscire da qualsiasi imprevisto trovando sempre almeno una delle soluzioni che abbiamo a disposizione.

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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