giovedì 2 aprile 2020

Glauco Rangel, nuoto: Ho imparato a lottare per qualcosa in cui solo io credevo

Aprendi a lutar por algo que só eu acreditava
Matteo SIMONE 

Lo sport a volte diventa un’opportunità per conoscersi, per incanalare energie in discipline sportive che aiutano a raggiungere risultati e a disperdere energie con la consapevolezza che la vita è fatta di calma e stress, di fatica e riposto, di vittorie e sconfitte. 

Il 9 ottobre 2018, Glauco Luis de Oliveira Rangel ha segnato il record di 7 ore 13 minuti della traversata di 36 chilometri (22,3 miglia) nell'Oceano Atlantico tra Leme e Pontal a Rio de Janeiro, in Brasile. La nuotata è stata ratificata dalla "Leme to Pontal Swimming Association". Di seguito l’esperienza di Glauco attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? "Iniziai con un allenamento a causa dell'iperattività quando ero bambino e mi distinsi in acque libere".

Nunzia Patruno, ex Nazionale ultramaratona 100 km e 24 ore

Matteo Simone 

Da un po’ di anni mi interesso al mondo delle ultramaratone.

Nel 2008 alla “100 km degli Etruschi”, attraverso brevi video-interviste ad alcuni partecipanti, raccolsi alcune impressioni, sensazioni e testimonianze con l’intento di comprendere le motivazioni a intraprendere questo tipo di imprese estreme che comportano un’estenuante prestazione sportiva e tra gli intervistati c’era anche Nunzia Patruno ex atleta della Nazionale ultra-maratona 100 km e 24 ore.
Questo interesse per il mondo delle lunghe distanze mi ha portato a mettermi in gioco sperimentandomi in alcune gare di ultramaratona e ciò mi ha permesso di scrivere articoli e libri.
Riporto le risposte tratte dalla videointervista e tra queste alcune di Nunzia Patruno.

mercoledì 1 aprile 2020

Pamela Guidotti, Atletica Rimini Nord: La corsa mi ha cambiata nel profondo

Mi ha reso una persona migliore in ogni ambito

La 100 km del Passatore è una gara obiettivo di molti ultrarunner e anche di molti maratoneti che vogliono osare, vogliono sfidare sé stessi in una gara che equivale a più del doppio di una maratona. Se in una maratona si può incontrare il muro dell’ultramaratoneta, in una 100 km si possono incontrare più muri che comunque non fermano la voglia e la motivazione dell’ultramaratoneta di andare fino alla fine per tagliare l’ambito traguardo.

martedì 31 marzo 2020

Enrico Maggiola: Sono stato in coma più stop di 3 mesi, corro per riabilitare l'organismo

Non esser disteso sottoterra mi è utile quotidianamente per andar avanti
Matteo SIMONE

Enrico Maggiola a causa di un grave incidente non ha potuto partecipare ai Campionati Mondiali di 24 ore svolti ad Albi (Francia) il 26-27 ottobre 2019. 

Enrico Maggiola, spesso a podio in gare di ultramaratone tra le quali: 16-17.08.2019, Korinthosz160 Ultramarathon (HUN) 100 miglia, 1° posto  in 14h23’49”; 11-12.05.2019 Ultrabalaton 221km (HUN) 221km, 2° posto in 21h07’33”; 13.04.2019 Ultra Franciacorta 12 ore, 1° posto con 154.419km; 28-29.09.2018 Spartathlon (GRE) 246km, 12° posto in 26h27’28”; Campionato europeo di 24 ore, 13° posto con 242,39km.

lunedì 30 marzo 2020

Simona Arnoldi, Runners Bergamo: Con coraggio e tenacia tutto è possibile

Ho imparato ad affrontare di petto ogni situazione anche nella vita quotidiana
Matteo SIMONE 

Lo sport è sempre stato un veicolo e uno strumento per rafforzare le persone, per incrementare fiducia, coraggio e positività per organizzarsi in percorsi di allenamento che portano a raggiungere obiettivi sfidanti come una maratona di corsa a piedi.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Simona attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Alla partenza della maratona di New York, sul ponte di Verazzano siamo un po' tutti ‘campioni’!”. 

Non molliamo, torneremo a correre nella vita e nello sport

Cerchiamo di risollevare le sorti della nostra nazione 

Stiamo vivendo un periodo lungo di calamità prolungata che comporta per ognuno difficoltà a focalizzarsi su sé stesso, sui propri cari, sul momento presente, su una minima progettualità futura. 

Tutto ciò che avevamo costruito ora è traballante, ci sembra che ci è cascato addosso un grande macigno e non riusciamo a sollevarlo.
In questi casi molti reagiscono in diversi modi, c’è chi aiuta, chi si dispera, chi si rassegna, chi accetta, ognuno ha le proprie modalità di reagire, aiutare o chiedere aiuto. Insieme siamo una comunità che cerca di risollevare le sorti della propria nazione a iniziare da sé stessi, dai propri familiari, amici, colleghi, vicini.

domenica 29 marzo 2020

L’ottimista confida nella propria capacità di superare gli ostacoli

Nutrire un atteggiamento incline alla speranza sollecita a non gettare la spugna
Psicologo, Psicoterapeuta

È importante avere piani e programmi per portare a compimento propri sogni così come è importante essere sempre pronti a rimodulare propri sogni per circostanze impreviste e inaspettate come quelle che stiamo vivendo in questo particolare momento, ma si tratta solo di rimodulare mete, traguardi e sogni per riprenderli più in là con più serenità.

Di seguito riporto un interessante punto di vista tratto dal libro “Arrendersi mai, come trovare la carica per affrontare positivamente la vita”, di Luis Rojas Marcos, pagg. 73-76: “… chi in passato ha centrato i propri obiettivi a forza di impegno e pianificazione affronta nuove sfide con maggiore ottimismo. Per pianificare un percorso occorre stabilire un traguardo e considerare i passi necessari per raggiungerlo, ma serve anche possedere una certa dose di flessibilità: ‘Se così non funzionerà, ecco pronto il piano B’. L’ottimismo trasforma i desideri in sfide e confida nella propria capacità di superare gli ostacoli che si frapporranno al suo cammino. È una forma concreta di speranza che alimenta la sicurezza in sé stessi… Nel 1986, Bandura battezzò come ‘autoefficacia’ la convinzione di possedere le capacità indispensabili per compiere le azioni utili a raggiungere il traguardo prefisso… Nutrire un atteggiamento incline alla speranza serve in larga misura a sdrammatizzare le avversità, senza per questo misconoscerne la gravità, e sollecita a non gettare la spugna”.

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